Guglielmo Marconi, 150 anni dalla nascita del “papà” della radio: vita e scoperte

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Insignito anche del premio Nobel per la fisica nel 1909, a Marconi si deve l’invenzione delle comunicazioni senza fili e di tutto ciò che hanno portato: dalla radio, alla Tv, fino alla nascita del wireless

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Il 25 aprile del 1874, esattamente 150 anni fa, nacque Guglielmo Marconi, uno dei più celebri fisici e inventori italiani. Insignito anche del premio Nobel per la fisica nel 1909, a lui si deve l’invenzione delle comunicazioni senza fili e di tutto ciò che hanno portato: dalla radio, alla Tv, fino alla nascita del wireless. Durante la sua vita gli furono conferite 16 lauree honoris causa, 25 onorificenze di alto rango e 13 cittadinanze onorarie. Ecco la storia e le principali scoperte dello scienziato Marconi.

Biografia

Nato a Bologna da madre irlandese, Annie Jameson, e padre italiano, Giuseppe - come riporta il sito della Fondazione a lui dedicata - Marconi non seguì un corso di studi di tipo tradizionale anche a causa dei frequenti spostamenti invernali della famiglia, prima in Inghilterra e poi in Toscana. A Livorno prese lezioni private e sviluppò un forte interesse per l’elettrotecnica, che approfondì con il professore di fisica del liceo locale Vincenzo Rosa, considerato da lui il suo unico “maestro”. Nel laboratorio allestito nella casa paterna, Villa Griffone, nella campagna bolognese, oggi sede della Fondazione Guglielmo Marconi, fin da giovanissimo si dedicò ad esperimenti e maturò l’ambizione di diventare inventore. A soli 18 anni tentò di realizzare una nuova pila elettrica da presentare a un Concorso internazionale. Due anni più tardi iniziò a realizzare esperimenti con le onde elettromagnetiche con l’intento di utilizzarle come mezzo per inviare segnali a distanza senza fili. Test che segnarono ufficialmente l’inizio delle radiocomunicazioni. Morì a Roma il 20 luglio 1937 e quello stesso giorno, in segno di lutto, le stazioni radio di tutto il mondo interruppero contemporaneamente le trasmissioni per due minuti.

 

L’invenzione della telegrafia senza fili

Nel 1895, a soli 21 anni, dal suo studio a Villa Griffone, dopo molti caparbi tentativi, riuscì in un’impresa fino a quel momento impensabile: lanciare un segnale senza fili a 2 chilometri di distanza superando un ostacolo fisico, la collina che aveva di fronte interposta tra l’apparato di trasmissione e quello di ricezione. La riuscita di questo suo esperimento fu celebrata dal suo aiutante, il maggiordomo, che sparò in aria un colpo di fucile: gesto considerato come l’atto di battesimo della radio in Italia. Fondamentale nella riuscita dell’invio del segnale fu l’introduzione dell’antenna, elemento fondamentale del sistema Marconi, oltre ad alcune minuziose modifiche apportate dallo scienziato autodidatta al rivelatore di onde elettromagnetiche. A giugno 1896, avvalendosi dell’aiuto di esperti legali londinesi, registrò il suo primo brevetto. Un anno più tardi fondò la Wireless Telegraph and Signal Company (poi nota come Marconi Company), di cui diventò direttore tecnico e inizialmente fu azionista di maggioranza.

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Il brevetto 7777

Nei primi anni di attività della Compagnia, Marconi e i suoi collaboratori lavorarono con due obiettivi: incrementare la portata del sistema Marconi e garantire riservatezza e indipendenza delle comunicazioni. Quest’ultimo obiettivo fu ottenuto con il brevetto 7777, con cui Marconi dimostrò anche che era possibile la comunicazione contemporanea di molti segnali senza interferenze, allargando la capacità comunicativa della radio. Tra i passi più importanti nella “conquista della distanza” vi fu il collegamento tra Inghilterra e Francia, nel 1899, e la prima trasmissione transatlantica, tra l’Inghilterra e Terranova, nel dicembre 1901.

 

Il suo sistema salvò oltre 700 passeggeri del Titanic

Una delle principali applicazioni della sua invenzione fu quella dei servizi radiomarittimi per la sicurezza in mare. L'utilità della sua invenzione in questo settore si dimostrò per la prima volta il 23 gennaio del 1909, con il primo eclatante soccorso navale: il salvataggio degli oltre 1700 passeggeri del transatlantico statunitense "Republic”. Poi l’episodio, più celebre, del 1912, quando affondò il Titanic: 705 passeggeri si salvarono grazie ai segnali di soccorso lanciati con gli apparati radiotelegrafici Marconi.

 

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