Adelphi ha pubblicato un romanzo crudo e incandescente sui confllitti e le loro conseguenze. Il libro fa parte dei manoscritti rubati al controverso scrittore francese, ritrovati decenni dopo la sua morte e racconta pisodi contemporanei alla prima parte di Viaggio al termine della notte, il capolavoro dell'autore
A volte accadono cose inaspettate o, come evidenziato dal quotidiano Le Monde, dei veri e propri "miracoli". I manoscritti perduti di Louis-Ferdinand Céline (1884-1961), forse il più brillante e discusso scrittore francese del XX secolo, sono riemersi dopo decenni. Si tratta di duecentocinquanta fogli che, insieme ad altri inediti di straordinario rilievo, furono rubati nel 1944 dall’abitazione dell’autore e che sono rocambolescamente ricomparsi quasi sessant’anni dopo la sua morte. Tra questi, sulla base dell’edizione apparsa in Francia da Gallimard, Adelphi ha recentemente pubblicato Guerra, un resoconto crudo e frenetico dei mesi in cui lo scrittore fu ferito nelle Fiandre all'inizio del Primo conflitto mondiale, quando aveva vent’anni (LEGGI ANCHE: 'Incipit', la rubrica di libri di Sky TG24).
Gli eventi raccontanti sono contemporanei a Viaggio al termine della notte
Il romanzo offre una prospettiva sulla brutalità degli eventi bellici, mentre segue le vicende di Ferdinand e la sua lotta per la sopravvivenza. Sono episodi contemporanei alla prima parte di Viaggio al termine della notte, l’opera più celebre di Céline, pubblicata nel 1932 e considerato un capolavoro della letteratura moderna. In un contesto in cui il rumore della guerra sembra non finire mai, in Guerra Céline affronta tematiche profonde e complesse attraverso una scrittura incisiva e incendiaria. Nell’opera, l’autore francese, colpito a un braccio e con una grave lesione all’orecchio dovuta a un’esplosione, cerca di guadagnare le retrovie attraverso campi di battaglia disseminati di cadaveri, in una notte visitata da presenze ostili, fantasmi quanto mai reali. Lo ritroveremo in un ospedale, in mezzo a malati e farabutti d’ogni risma, affidato alle cure di un’infermiera sadica e vampiresca. Qui fa amicizia con il malavitoso parigino Bébert e con sua moglie Angèle, che al fronte batte il marciapiede per lui: spunto per nuovi episodi grotteschi, esilaranti e raccapriccianti al tempo stesso, dove Céline preme sul pedale di una sessualità oltraggiosa e sfrenata. Infine, l’inattesa partenza per Londra, un posto dove andare come sempre a perdersi.
approfondimento
"Pontiggia e quella scrittura che mordeva il senso delle cose"
Una cruda riflessione sulle consegneze della guerra
In un mondo segnato dalla violenza e dal caos, come quello attuale con la tragica guerra in corso in Ucraina, la lettura dei testi di autori come Céline, la cui influenza sulla letteratura del XX secolo è innegabile, può essere particolarmente intensa. Lo scrittore, nonostante sia stato un autore controverso a causa delle sue posizioni politiche (durante la Seconda Guerra Mondiale, si schierò con il regime di Vichy) e delle sue idee antisemite, è stato in grado di esplorare l'orrore della guerra e la devastazione umana in modo unico. La sua scrittura stilisticamente audace ha influenzato molti autori successivi, ed è considerato un maestro nell'arte di descrivere la fragilità e l'oscurità dell'esistenza umana. Le sue parole, seppur incandescenti e spesso crude, ci mettono di fronte alle atrocità e alle conseguenze che la guerra porta con sé.