Vent’anni fa moriva Pontiggia, Franchini: "La sua scrittura mordeva il senso delle cose"
Lifestyle ©GettyIl 27 giugno 2003 scompariva a Milano uno dei grandi autori del secondo Novecento italiano. A raccontarlo e a ricordarlo, nella nuova puntata di "Incipit", lo scrittore e direttore editoriale del Gruppo Giunti
"Giuseppe Pontiggia perseguiva una linea di semplicità, una scrittura che mordesse il senso profondo delle cose in maniera immediata seppure con un lavorìo incessante e
infinito". Così, nella nuova puntata di "Incipit", Antonio Franchini ricorda lo scrittore scomparso a Milano nell'estate di venti anni fa.
"L'umanità di Pontiggia era nel desiderio di andare direttamente al cuore delle cose, senza baloccarsi con nessun aspetto formale della letteratura - racconta in questa intervista Franchini, che da quasi quarant'anni abita il mondo dei libri e dell'editoria - E ciò è quasi paradossale perché nessuno più di lui è stato attento alla forma, nessuno più di lui ha applicato alla lettera la lezione di Flaubert, e però al contempo nessuno più di lui ha mostrato un reale interesse e una grande comprensione dell'umano in tutti i suoi aspetti".
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