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Malanotte, il graphic novel che racconta la leggenda della Pantafa

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Gabriele Lippi

Scritto da Marco Taddei e disegnato da La Came, Malanotte. La maledizione della Pantafa si inserisce in un affascinante progetto crossmediale con il film diretto da Emanuele Scaringi con Kasia Smutniak protagonista

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Tra i borghi dimenticati dell’Abruzzo, ce n’è uno che racchiude al suo interno l’origine di una oscura e spaventosa leggenda. La Pantafa è una sorta di strega, uno spiriti femminile maledetto che vaga nella notte posandosi sul petto degli ignari dormienti e togliendo loro il respiro. A renderla improvvisamente popolare su tutto il territorio nazionale è il film di Emanuele Scaringi con Kasia Smutniak, uscito al cinema il 30 marzo. Ma ad accompagnare l’uscita del film c’è anche un fumetto, Malanotte. La maledizione della Pantafa, scritto da Marco Taddei e disegnato da La Came, pubblicato da Coconino Press (128 pagine in bianco e nero, 20 euro).

Malanotte. La maledizione della Pantafa, la trama

La storia è ambientata nel borgo di Malanotte, che prende il nome dall’omonimo castello che si erge nella provincia di Chieti. È qui che, alla fine degli anni Settanta, in un suo viaggio a ritroso nella tradizione popolare italiana che comincia dalle sue origini personali, Ernesto si reca armato di un vecchio registratore per raccogliere storie, racconti e superstizioni degli abitanti del borgo in cui ha vissuto la sua infanzia, prima di abbandonarlo a seguito del padre, dopo la morte del nonno. Ed è qui che Ernesto, dapprima accolto con tutti gli onori del caso, si ritrova poco a poco sempre più estraneo, sempre più straniero, esiliato per una seconda volta e stavolta in modo del tutto involontario.

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Tra racconto realistico e horror gotico

La sceneggiatura di Taddei è puntuale e avvincente, unisce il racconto realistico di un’Italia forse ormai già estinta a una venatura di mistero e horror che si insinua discretamente tra le pagine. La parte che funziona meglio è probabilmente quella del racconto della tradizione, quell’opera di recupero del mito popolare che Taddei fa compiere a Ernesto, la descrizione delle dinamiche di un piccolo paesino lontano dal contesto metropolitano e urbano, le caratterizzazione dei personaggi che lo abitano. La componente fantastica, dopo esser rimasta sullo sfondo, prende il sopravvento in un finale concitato che scioglie i nodi del thriller portandolo decisamente nel campo dell’horror gotico.

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I disegni di La Came

La storia è accompagnata dai disegni di La Came (al secolo Laura Camelli), eleganti ed efficacissimi nel loro richiamarsi alla tradizione del romanzo grafico occidentale, perfettamente calzanti sulle atmosfere neorealiste e gotiche della sceneggiatura scritta da Taddei e che si esaltano nella ricostruzione delle architetture e dell'urbanistica tipiche dei borghi antichi. Malanotte. La maledizione della Pantafa, ha dunque motivi di interesse che vanno oltre il già affascinante progetto crossmediale portato avanti con il film diretto da Scaringi e prodotto da Fandango. Un graphic novel sul ruolo, il recupero, la perdita della memoria personale, familiare e popolare.

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