La partita di scacchi a personaggi viventi di Marostica torna dopo 4 anni e fa sold out
LifestyleLa cittadina vicentina ha ospitato e fatto rivivere, lo scorso week-end, la vicenda della figlia del Castellano e dei due giovani Rinaldo d’Angarano e Vieri da Vallonara che si contendono la mano della bella Lionora
Alla fine Marostica ha dato lo scacco matto! Dopo 4 anni di assenza a causa della pandemia, è tornata la tradizionale Partita a Scacchi a personaggi viventi. La rievocazione storica, giocata nell'omonima piazza del paese vicentino, venne ideata negli anni '50 da un gruppo di cittadini su un brogliaccio scritto e proposto da Ernesto Xausa, assessore comunale alla cultura del Comune. La trama venne successivamente scritta e drammatizzata per la messa in scena da architetto, scenografo e regista bolognese Mario Mirko Vucetich (1898-1975), che nel 1954 la realizzò quale rievocazione storica, scrivendo anche il testo teatrale. Ogni due anni, oltre 600 figuranti in costume medioevale, cavalli, armati, sbandieratori, guitti e sputafuoco, dame e gentiluomini, fanno da cornice a questa rievocazione.
Tante le novità di quest'anno
Ma quest’anno sono state diverse le novità: nuovi costumi e calzature per i personaggi, nuova coreografia dei Vessilliferi, nuove tecnologie e accorgimenti scenici. Al termine della serata ha preso la parola il presidente dell’Associazione Pro Marostica Simone Bucci che ha affermato: «Dopo quattro anni siamo finalmente tornati a prendere la piazza, riconsegnandola per prima cosa ai cittadini marosticensi. Credo quindi che sia dovuto un applauso ai figuranti e a tutti i lavoratori che hanno realizzato questo spettacolo”.
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La piazza si è tinta di fucsia
La piazza degli Scacchi, detta anche piazza Castello, anche quest’anno si è tinta di fucsia in un’azione di sensibilizzazione per i diritti delle donne. Poco prima della partita di domenica sono state disposte sulla scacchiera 79 rose di colore fucsia, il colore simbolo della lotta contro la violenza sulle donne e colore dell’associazione Women For Freedom per ricordare le 79 donne uccise in Italia nel corso del 2022. Le rose sono poi state raccolte dalle Regine e consegnate ai Re. Il gesto a rappresentare simbolicamente la richiesta che le donne inviano agli uomini di prendersi cura di loro e di essere protette come se fossero un fiore, nella speranza di eliminare ogni forma di violenza contro di loro, per sempre.