
La proposta, di cui si discute da mesi in Europa, fisserebbe un tetto limite oltre al quale gli operatori non potrebbero acquistare la materia prima. La misura potrebbe essere rivolta solo verso le importazioni della Russia, ma porterebbe comunque a un risparmio sui costi dei consumatori

Da mesi ormai in Europa si discute del tetto al prezzo del gas, o "price cap" per far fronte al costo alle stelle della materia prima. L’obiettivo di una simile misura sarebbe duplice: mettere al riparo il mercato dell’energia da eventuali pressioni della Russia e cercare di salvaguardare cittadini e imprese di fronte ai crescenti prezzi delle bollette
GUARDA IL VIDEO: Caro energia, stretta sul riscaldamento. Chi controlla?
"Sono delle ferma convinzione che è tempo di un tetto al prezzo del gas dai gasdotti russi in Europa", ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (in foto). E lo stesso organo di governo dell’Ue sta studiando la possibilità di intervenire sul Title Transfer Facility (Trf), il mercato di Amsterdam dove viene fissato il prezzo di riferimento europeo del gas naturale
Gas, piano del governo: riscaldamento giù di 1 grado, ridotto di 15 giorni e 1 ora in meno
In cosa consisterebbe però un tetto al prezzo del gas? In sostanza significherebbe mettere un limite massimo al prezzo di acquisto del gas, che quindi gli operatori europei non potrebbero più comprare oltre una determinata cifra. Una misura che sarebbe rivolta però solamente alla Russia, così da preservare altri Paesi esportatori verso l’Europa come Stati Uniti, Qatar, Algeria e altri
Prezzo gas, da Stati Uniti alla Russia fino all’Olanda: a chi conviene la crisi energetica
Secondo indiscrezioni, si ragionerebbe su un tetto al prezzo intorno agli 80 o 90 euro al kilowattora. Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio (in foto), ha dichiarato: “Se Putin ha portato il prezzo del gas ad oltre 270 euro a chilowattora è il momento di tornare indietro, oltre 80 euro non si può andare. Dobbiamo reagire come Europa”
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
L’arrivo del "price cap" avrebbe un effetto sul costo delle bollette. Da inizio ottobre, infatti, Arera calcola il prezzo per i consumatori anche in base alla media dei prezzi effettivi del mercato all'ingrosso Psv italiano. Un vincolo sul costo del gas potrebbe, realisticamente, raffreddare il mercato e spingere verso il basso il prezzo della materia prima

Anche in caso di "price cap", comunque, non è a oggi previsto che varino le altre componenti del prezzo della bolletta: la spesa per il trasporto e la gestione del contatore, la spesa per gli oneri di sistema e le imposte. Queste voci dovrebbero rimanere invariate, al netto di successivi interventi legislativi in particolare sulle imposte

Secondo stime citate da Fanpage, il risparmio sulla bolletta potrebbe essere di qualche decina di euro al mese per le famiglie, mentre le imprese potrebbero recuperare centinaia o addirittura migliaia di euro nel caso di quelle più grandi e che consumano molta energia

L’eventuale imposizione di un "price cap" verso le importazioni di gas dalla Russia, comunque, potrebbe comportare delle conseguenze: Mosca ha infatti annunciato che in un simile scenario reindirizzerebbe le forniture verso “Paesi amici”. Il ministro dell’Energia Nikolay Shulginov ha aggiunto: "Qualsiasi azione, inclusa l'istituzione di un price cap, crea le condizioni per avere un deficit e aumentare la volatilità dei prezzi”