Procedura d’infrazione Ue, cos’è e cosa prevedono le varie fasi: cosa sapere

Economia
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Introduzione

Il numero di infrazioni aperte dalle autorità europee nei confronti dell’Italia è destinato a salire con l'ultima procedura aperta per deficit eccessivo. Generalmente l'iter prevede una lettera di “messa in mora” da parte della Commissione, a cui lo Stato deve rispondere. Se la risposta non giunge oppure è insufficiente, scatta il parere motivato, che cristallizza l’inadempimento. Se il Paese membro non si adegua al parere motivato, la Commissione può presentare ricorso per inadempimento davanti alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee con il rischio di sanzione per l’inadempiente.

 

La procedura è invece diversa per il caso di infrazione per deficit eccessivo, legato al mancato rispetto da parte di uno degli Stati membri Ue del Patto di Stabilità, tornato in vigore dal primo gennaio 2024. La Commissione redige una relazione sul Paese membro che non rispetta i parametri per il Consiglio, che emette una raccomandazione a cui lo Stato si deve adeguare entro sei mesi. In caso di mancato rispetto, si rischia lo stop ai prestiti oppure un’ammenda

Quello che devi sapere

La procedura d'infrazione

  • L’ultimo caso riguarda il deficit eccessivo ma non è il solo, come testimonia anche il caso relativo alla plastica, di maggio 2024, e dell'aria, di marzo 2024. Negli ultimi anni sono state tantissime le procedure di infrazione aperte dall’Unione europea nei confronti dell’Italia. Ma cosa sono, come si differenziano e quali sono le fasi previste secondo le regole europee?

 

Per approfondire: 

Conti pubblici, Ue apre procedura di infrazione per l’Italia per deficit eccessivo

Cos'è la procedura d'infrazione

  • La procedura d'infrazione è uno degli strumenti più temuti dell'Unione: la decisione relativa al suo avvio è una competenza esclusiva della Commissione, la quale, esercitando un potere discrezionale, può agire su denuncia di privati, sulla base di un'interrogazione parlamentare o di propria iniziativa. Secondo quanto dichiarato dal sito del Dipartimento degli Affari Europei ad aprile 2024, attualmente sono 63 le procedure aperte nei confronti dell’Italia.
  • Le 63 infrazioni a carico del nostro Paese riguardano la violazione del diritto dell'Unione (49) e il mancato recepimento di direttive (14). L'ambiente con 18 casi è il settore dove più alta è l'incidenza delle infrazioni, seguono trasporti (7), affari economici e finanziari (6) e lavoro e politiche sociali (5). 
  • I casi successivi hanno portato il numero a salire a 66, compresa la recente procedura di infrazione per deficit eccessivo

Il precontenzioso

  • Quando la Commissione europea rileva la violazione di una norma Ue, procede all'invio di una "lettera di messa in mora" e concede allo Stato un termine di due mesi entro il quale presentare le proprie osservazioni. La violazione contestata può consistere nella mancata attuazione di una norma europea oppure in una disposizione o in una pratica amministrativa nazionali che risultano con essa incompatibili
  • Qualora lo Stato membro non risponda alla lettera di messa in mora nel termine indicato oppure fornisca alla Commissione risposte non soddisfacenti, quest'ultima può emettere un parere motivato con il quale cristallizza in fatto e in diritto l'inadempimento contestato e diffida lo Stato a porvi fine entro un dato termine
  • Nel caso in cui lo Stato membro non si adegui al parere motivato, la Commissione può presentare ricorso per inadempimento davanti alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee contro lo Stato in questione

Il contenzioso

  • Così si apre la fase di contenzioso: se la Corte di Giustizia accerta che uno Stato membro ha mancato ad uno degli obblighi ad esso incombenti in virtù del Trattato, questo è tenuto a prendere i provvedimenti che l'esecuzione della sentenza comporta, ponendo fine all'infrazione
  • Se la Commissione ritiene che lo Stato non si sia conformato alla sentenza della Corte, essa avvia una procedura ex art. 260 del Trattato. In questa fase ciò che viene contestato allo Stato è un inadempimento ulteriore e autonomo, consistente nella mancata adozione dei provvedimenti necessari all'esecuzione della sentenza che ha accertato la violazione del diritto dell'Unione

Le sanzioni

  • A quanto ammontano le sanzioni? Le sanzioni applicabili prevedono una somma forfettaria alla quale si aggiunge una penalità giornaliera e sono calcolate dalla Commissione sulla base di tre criteri specifici:
  • La gravità dell'infrazione;
  • La durata dell'infrazione;
  • La necessità di garantire l'efficacia dissuasiva della sanzione, onde evitare recidive

Il calcolo delle somme/1

  • L'importo della penalità di mora giornaliera viene calcolato in questo modo:
  • Si moltiplica un importo fisso (2.683 euro al giorno) per un coefficiente di gravità (da 1 a 20) e un coefficiente di durata (da 1 a 3);
  • Il risultato ottenuto si moltiplica per un fattore invariabile per Paese, il “fattore n”, che tiene conto sia della capacità finanziaria (PIL) che del numero di seggi al Parlamento europeo di ciascuno Stato membro (per l'Italia è 3.17);
  • Sulla base dei predetti parametri la penalità di mora giornaliera minima per l'Italia è pari a 8.505,11 euro

Il calcolo delle somme/2

  • L'importo della somma forfettaria viene calcolato come segue:
  • Si moltiplica un importo fisso (pari a 895 euro) per il coefficiente di gravità (da 1 a 20, che tiene conto dell'importanza delle norme UE oggetto dell'infrazione e delle conseguenze di quest'ultima sugli interessi generali e particolari). Per il calcolo della somma forfettaria non viene applicato il coefficiente di durata incluso, invece, nel calcolo delle penalità giornaliere;
  • Il risultato viene moltiplicato per il “fattore n” e per il numero di giorni di persistenza dell'infrazione

La procedura di infrazione per deficit eccessivo

  • L’ultimo caso riguarda una procedura di infrazione per deficit eccessivo: il caso scatta se uno degli Stati membri dell’Ue non rispetta uno dei due parametri del Patto di Stabilità, dal primo gennaio 2024 tornato in vigore dopo la sospensione durante il periodo della pandemia:
  • Il disavanzo di bilancio supera il 3% del Pil;
  • Il debito pubblico supera il 60% del Pil e non diminuisce di 1/20 l’anno (nella media dei tre precedenti esercizi)

I passi successivi

  • L’iter della procedura di infrazione per correggere livelli eccessivi di disavanzo di bilancio o di debito pubblico di un Paese membro prevede per prima cosa una relazione da parte della Commissione, con l’Ecofin, cioè il Consiglio Economia e finanza composto dai ministri competenti dei 27 Stati membri, che viene chiamato a formulare un parere
  • La palla poi passa al Consiglio che emette delle raccomandazioni se vengono riscontrati degli scostamenti rispetto alle normative comunitarie; lo Stato nel mirino così ha da 3 a 6 mesi per dimostrare di essersi adoperato per porre rimedio alla situazione in essere

La decisione del Consiglio

  • Se questo non accade, il Consiglio ha quattro strade:
  • Richiedere informazioni supplementari;
  • Invitare la Banca europea per gli investimenti a riconsiderare la politica di prestiti verso lo Stato;
  • Richiedere allo Stato di costituire un deposito infruttifero presso l’Unione fino alla correzione del disavanzo eccessivo;
  • Infliggere ammende. Le decisioni prese cessano di essere in vigore solo nel momento in cui lo Stato membro corregge il disavanzo: il Consiglio così su richiesta della Commissione pone fine alla procedura di infrazione

 

Per approfondire: 

Direttiva plastica monouso, Commissione Ue avvia procedura di infrazione contro l'Italia