Introduzione
Il disegno di legge denominato "Salva Milano" era stato approvato alla Camera il 21 novembre 2024 con 172 voti favorevoli e 41 contrari. Il suo obiettivo sarebbe quello di far ripartire oltre 150 cantieri bloccati dalla Procura di Milano per presunti abusi edilizi. La norma, di carattere transitorio, può semplificare gli interventi urbanistici consentendo, in ambiti edificati e urbanizzati, di procedere con la demolizione e ricostruzione attraverso una semplice Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia), senza necessità di piani attuativi comunali. Alla vigilia dell’esame in Senato della proposta di legge, però, il Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti dell'architetto Giovanni Oggioni, già vice presidente della Commissione per il paesaggio del Comune di Milano dal 2021 e in precedenza dirigente dello Sportello unico per l'edilizia (Sue) di Milano, per reati di corruzione, falso e depistaggio
Quello che devi sapere
Il decreto salva-casa alla Camera
Nell'ambito del decreto salva-casa (TUTTE LE MISURE) e con 172 voti favorevoli e 41 contrari, la Camera dei Deputati il 21 novembre 2024 aveva approvato il disegno di legge 1987, meglio conosciuto come "Salva Milano". Si tratta di una norma transitoria che, dopo l'eventuale via libera anche dal Senato, andrebbe a normare gli interventi "in materia urbanistica ed edilizia" con l'obiettivo di far ripartire i 150 progetti che nei mesi scorsi sono stati bloccati dalla Procura di Milano per presunti abusi edilizi. Come era stato spiegato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, include “disposizioni urgenti e puntuali" per "salvare le nostre case da una normativa rigida e frammentata, fatta di procedure amministrative incerte che ostacolano la commerciabilità dei beni e precludono l'accesso a mutui, sovvenzioni e contributi"
La norma salva Milano
L'idea, come aveva sottolineato mesi fa anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, era quella di poter lavorare “come gruppo Lega agli emendamenti, perché ci sono alcuni interventi che io e i parlamentari abbiamo già pronti. Penso all’altezza dei soffitti, penso alla riduzione della superficie minima per l’abitabilità, penso alla norma salva Milano”

Lo sviluppo della città
“Una città come Milano non può fermare le autorizzazioni edilizie, non può fermare lo sviluppo della città”, aveva aggiunto il leader della Lega. “E quindi andiamo a fare un intervento per aiutare le centinaia di famiglie che vivono oggi in palazzi che non possono essere abbattuti evidentemente”
Le costruzioni considerate abusive
Ma cos’è, precisamente, la norma “salva Milano”? Come chiarisce il Corriere della Sera, si tratta di un provvedimento che dovrà far luce sulla situazione legata ad alcuni nuovi grattacieli del capoluogo lombardo che vengono considerati abusivi dalla Procura di Milano. Secondo gli inquirenti sarebbero state autorizzate e realizzate nuove costruzioni in base alle procedure e agli oneri contemplati nell’ambito delle ristrutturazioni edilizie. In sostanza sono edifici realizzati dalI Comune secondo il meccanismo delle “demolizioni e ricostruzioni”, per cui i pm ritengono che fosse necessario un permesso a costruire attraverso uno specifico piano dei servizi. Si tratta di circa 150 edifici, tra cui anche grattacieli da 50 metri, costruiti dove in precedenza si trovavano altre strutture, come cortili o capannoni
Regole certe
La presidente dei costruttori Ance di Milano, Regina De Albertis, proprio in quest’ottica, aveva sottolineato l’importanza del “salva Milano” augurandosi possa arrivare “in tempi congrui, perché, lo abbiamo sempre detto, regole certe e tempi delle procedure definiti sono la base per operare correttamente”

Investimenti per svariati miliardi di euro
Lo stallo rispetto alle nuove costruzioni a Milano potrebbe mettere a rischio investimenti per svariati miliardi di euro e questo succederà almeno fino a quando il Parlamento non farà chiarezza sulle norme urbanistiche finite proprio nel mirino della Procura
L'inchiesta alla vigilia del passaggio in Senato
Ma proprio alla vigilia dell’esame in Senato della proposta di legge, il Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti dell'architetto Giovanni Oggioni, già vice presidente della Commissione per il paesaggio del Comune di Milano dal 2021 e in precedenza dirigente dello Sportello unico per l'edilizia (Sue) di Milano, per reati di corruzione, falso e depistaggio. Le indagini, coordinate dalla Procura in più filoni investigativi, tutti riconducibili ai più grandi progetti urbanistici insistenti sul territorio del Comune di Milano, avrebbero fatto emergere l’esistenza di un "sistema", composto da componenti della Commissione per il Paesaggio, operatori economici, progettisti privati e soggetti interni all’amministrazione comunale milanese, il cui fine sarebbe stato quello di favorire il rilascio di titoli edilizi illeciti e di realizzare operazioni immobiliari altamente speculative.
Il ruolo di Oggioni
Giovanni Oggioni, l'architetto ex dirigente comunale milanese arrestato il 5 marzo 2025, avrebbe preso parte, assieme a Marco Cerri, progettista ed ex componente della Commissione paesaggio e indagato anche lui, alla stesura degli emendamenti della legge "Salva Milano", per bloccare le indagini sull'urbanistica, e si sarebbe mosso per farli arrivare, sempre tramite Cerri, in Parlamento, attivando canali politici. Lo spiegano i pm che si sono basati su una serie di intercettazioni
Le intercettazioni
Dalle intercettazioni agli atti delle indagini della Procura è emerso che la "Salva Milano" è stata voluta e dettata ai loro referenti politici di Governo e in Parlamento in particolare proprio da Giovanni Oggioni e Marco Cerri Nell'ordinanza del gip Mattia Fiorentini si specifica che lo scopo sarebbe stato confezionare una legge che agisse sulle violazioni più evidenti rilevate dalla magistratura e mettesse al riparo dalle inchieste il sistema edilizio instaurato a Milano
Cosa comporta il decreto salva-casa
Ma torniamo al decreto salva-casa. Cosa comporta? Ad esempio, se nella planimetria della casa non compare un muro interno oppure una camera è più ampia del progetto originale, adesso si potrà regolarizzare più facilmente. Il provvedimento, infatti, riguarda tutta una serie di difformità esistenti alla data del 24 maggio. Si estende dunque la tolleranza costruttiva, cioè quando le variazioni di un appartamento sono superiori a quelle dichiarate. In particolare, si sale dal 2 a 5% per gli immobili fino a 100 metri quadrati per ridursi poi man mano che la superficie aumenta. Si semplifica poi il cambio di destinazione d’uso, ad esempio da abitazione ad ufficio
Il principio della doppia conformità
Uno degli obiettivi, come sottolineato dal governo, è rimuovere proprio gli ostacoli che rendono difficoltoso vendere un immobile che ha qualcosa fuori posto, anche perché in questi casi c’è il rischio che il compratore chieda l’annullamento del contratto oppure un risarcimento. Si allenta, in sostanza, il principio della doppia conformità cui si potrà rimediare dimostrando, ad esempio, che una tettoia rispetta le norme attuali senza dover più provare che non si infrangono anche le regole esistenti quando era stata avviata la costruzione
"Ammorbidire" il concetto di abitabilità
Per velocizzare le autorizzazioni si introduce il principio del silenzio-assenso. Dunque, se il Comune non risponde entro 45 giorni dalla richiesta di sanatoria, questa si intende accettata. Va segnalato che adesso i costi per sanare gli abusi oscilleranno tra 1.000 e quasi 31.000 euro, ma le regole potrebbero anche essere ampliate durante l’iter parlamentare: l’intenzione sarà quella di “ammorbidire” il concetto di abitabilità

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