Conto Termico 3.0, pubblicate le regole: come ottenere gli incentivi in vigore da Natale

Economia
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Introduzione

Il nuovo Conto Termico 3.0 entra nella sua fase operativa grazie alla diffusione delle linee guida tecniche, predisposte dal Gestore dei servizi energetici. Il documento rende così funzionante il sistema di incentivi previsto dal decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dello scorso 7 agosto 2025, fissandone modalità e criteri di accesso. Ecco cosa sapere.

Quello che devi sapere

Pienamente operativo da Natale

Dal 25 dicembre il meccanismo sarà attivo e si affiancherà alle agevolazioni già esistenti, come l’Ecobonus, offrendo un supporto strutturato agli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio. Per i proprietari di abitazioni private sono previsti contributi non rimborsabili che possono coprire fino al 65 per cento delle spese affrontate, a fronte di lavori mirati a ridurre i consumi energetici e a incrementare la produzione di calore mediante fonti rinnovabili, con benefici estesi anche a imprese e amministrazioni pubbliche.

 

Per approfondire: Conto termico 3.0, in arrivo il contributo per l’efficientamento energetico: come funziona

Cos’è il Conto Termico

Il Conto Termico 3.0, o nuovo Conto Termico, incentiva interventi di piccole dimensioni per l'incremento dell'efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili con una dotazione finanziaria di 900 milioni di euro annui. Rispetto alla precedente versione, il Conto termico 2.0, prevede:

  • l'estensione del perimetro delle Pubbliche Amministrazioni che possono accedere al meccanismo;
  • l'ampliamento delle tecnologie incentivabili;
  • l'ammissibilità agli interventi di efficienza anche ai soggetti privati su edifici appartenenti all'ambito terziario;
  • il contributo anticipato per la redazione della diagnosi energetica riservato alle Pubbliche Amministrazioni e agli ETS non economici, pari al 50% della spesa da sostenere;
  • la possibilità di accedere al meccanismo tramite le Comunità Energetiche Rinnovabili o i Gruppi di autoconsumatori di cui le PA, ETS o soggetti privati siano membri;
  • la possibilità di accedere al meccanismo mediante un soggetto privato nell'ambito di una configurazione di partenariato pubblico-privato, esclusivamente per le PA;
  • l'innalzamento della quota incentivata al 100% della spesa, per interventi realizzati su edifici di proprietà dei Comuni con popolazione fino a 15 mila abitanti e da essi utilizzati;
  • la maggiorazione dell'incentivo per alcune categorie di interventi di efficienza energetica che utilizzano componenti esclusivamente prodotti nell'Unione Europea o che prevedono l'installazione di impianti con moduli fotovoltaici iscritti al “registro delle tecnologie del fotovoltaico".

 

Per approfondire: Conto termico 3.0, il nuovo bonus in vigore da Natale: cosa sapere

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Gli interventi ammessi

Ampio spazio è riservato all’individuazione degli interventi che possono beneficiare dell’incentivo. Il fulcro del Conto Termico rimane l’ammodernamento degli impianti termici esistenti, con particolare attenzione alla sostituzione dei sistemi più datati con soluzioni tecnologicamente avanzate e meno impattanti dal punto di vista ambientale. Rientrano tra gli interventi ammessi, ad esempio, l’installazione di pompe di calore, sistemi ibridi, generatori a biomassa ad alta efficienza, impianti solari termici e il collegamento a reti di teleriscaldamento efficiente

Come richiederlo

Le Regole applicative entrano nel dettaglio anche delle modalità con cui è possibile accedere agli incentivi, confermando le due strade già previste dal precedente impianto normativo. L’accesso diretto, utilizzato prevalentemente dai privati, consente di inoltrare la richiesta una volta conclusi i lavori; la procedura di prenotazione, invece, è pensata soprattutto per le amministrazioni pubbliche e permette di riservare le risorse prima dell’avvio degli interventi. 

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Modalità di richiesta

L’accesso agli incentivi del Conto Termico 3.0 avviene esclusivamente attraverso la procedura digitale gestita dal GSE tramite la piattaforma PortalTermico, che rappresenta l’unico canale valido per l’invio delle richieste. Come detto, per i soggetti privati la via ordinaria è l’accesso diretto che prevede la presentazione della domanda entro 90 giorni dalla conclusione degli interventi. La prenotazione per le amministrazioni pubbliche, invece, è pensata per garantire le risorse prima dell’avvio dei lavori e accompagnata dalla possibilità di ricevere un anticipo: questa modalità è vincolata a scadenze precise, con l’obbligo di avviare i cantieri entro 18 mesi dall’accettazione e di concluderli entro 12 mesi dall’inizio. Questo termine può estendersi fino a 36 mesi per operazioni particolarmente complesse, come la riconversione degli edifici in NZEB, pena la perdita del beneficio e l’eventuale restituzione degli acconti percepiti. 

Documenti

La documentazione richiesta varia in base alla tipologia e alla dimensione degli interventi: per lavori rilevanti di efficientamento energetico e per impianti termici di grande potenza è necessaria la presentazione della diagnosi energetica e dell’APE post intervento, mentre in ogni caso devono essere forniti elementi idonei a dimostrare la correttezza tecnica delle opere e la congruità delle spese, come relazioni specialistiche e materiali fotografici; per le imprese è inoltre previsto un passaggio preliminare con l’invio di una comunicazione preventiva prima dell’avvio dei lavori. Sul fronte dei costi riconoscibili, il perimetro delle spese ammissibili non si limita alla fornitura e all’installazione degli impianti, ma include anche oneri professionali legati alla progettazione e alla gestione dei lavori, oltre a componenti aggiuntive come sistemi di accumulo e infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, purché inserite in interventi che prevedano la sostituzione dell’impianto termico con pompe di calore elettriche.

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Le modalità di pagamento

Come già detto in precedenza, l’entità dell’incentivo è calcolata applicando una percentuale alle spese ritenute ammissibili, con un limite massimo pari al 65% del costo complessivo, fatta eccezione per specifiche tipologie di progetto che possono raggiungere il 100%, come ad esempio interventi su scuole o strutture sanitarie pubbliche o su edifici comunali in piccoli comuni, e che prevedono anche maggiorazioni qualora siano impiegati componenti prodotti nell’Unione Europea. Per quanto riguarda la modalità di pagamento, il contributo viene erogato direttamente dal GSE tramite bonifico bancario al beneficiario a seguito della verifica di conformità delle domande e della documentazione presentata. Per importi contenuti, la liquidazione dell’incentivo può avvenire in un’unica soluzione; per somme di maggiore entità, in funzione dell’importo riconosciuto si può procedere con una rateizzazione annuale dell’aiuto, diluita nel tempo secondo quanto previsto dalle regole operative.

 

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