Classe 1954, brasiliano ma di origini libanesi, è entrato in Renault nel 1996. Nel 1999 diventa amministratore delegato di Nissan Motor in Giappone. Dopo due arresti, il 31 dicembre 2019 ha lasciato il Giappone ed è fuggito in Libano
Due arresti, poi la fuga in Libano per evitare la "persecuzione politica". Carlos Ghosn, ex presidente dell'alleanza Nissan-Renault-Mitsubishi Motors, è stato uno dei maggiori protagonisti dell’industria dell’automobile da diversi decenni. Classe 1954, brasiliano di nascita con una famiglia di origini libanesi, Ghosn è stato arrestato una prima volta il 19 novembre 2018 con l'accusa di aver violato regolamenti finanziari relativi al suo compenso, poi di nuovo il 4 aprile 2019 per appropriazione indebita dei fondi della società.
L’esordio nel mondo dell’auto
Ha esordito nel mondo dell’auto nel 1978 come amministratore delegato del colosso dei pneumatici Michelin Nord America. Entrato in Renault nel 1996, il suo primo incarico di prestigio è stato quello di amministratore delegato di Nissan Motor in Giappone nel 1999, dopo che la compagnia automobilistica francese si era impossessata del 44% delle azioni del secondo marchio di auto nipponico dietro a Toyota. Ghosn ha costruito le basi della svolta verso il settore dell'auto elettrica e ha lanciato la Leaf, diventata la vettura a batteria più venduta al mondo. Il successo ottenuto con la gestione di Nissan è servito a Ghosn come trampolino per ottenere l'incarico di amministratore delegato del Gruppo Renault e Nissan il primo maggio del 2005, in sostituzione di Louis Schweitzer.
L’incarico da presidente dell’Alleanza Renault-Nissan
Nel decennio successivo Ghosn ha contribuito a valorizzare i due brand, realizzando importanti partnership, come quella con la tedesca Daimler, che ha portato alla produzione congiunta della Renaut Twingo e della Smart Mercedes. Dopo aver mantenuto per oltre dieci anni le cariche di amministratore delegato di Renault e Nissan, il primo aprile 2017 Ghosn ha lasciato la guida di Nissan, mantenendo solo l'incarico di presidente del consiglio di amministrazione, per concentrarsi sull'Alleanza Renault-Nissan, la quale grazie anche al contributo fondamentale dell'acquisto del 34% di Mitsubishi, si è guadagnata la prima posizione fra i costruttori mondiali per numero di vetture e veicoli commerciali venduti nel 2017, superando Volkswagen e Toyota.
L’ingresso di Mitsubishi
L'ingresso di Mitsubishi nell'universo Renault Nissan ha aperto la possibilità per il gruppo nipponico di sfruttare le piattaforme già esistenti che fanno da base a modelli come Renault Clio e Nissan Qashqai, mentre la casa francese e Nissan hanno potuto sfruttare il sistema ibrido sviluppato da Mitsubishi. Questo scambio di tecnologie permetterà in futuro alle tre Case dell'Alleanza considerevoli risparmi da destinare agli ingenti investimenti che dovranno consolidare l'Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi.
Gli arresti e la fuga
Ghosn è stato arrestato la prima volta nel novembre 2018, dopo che la Nissan ha stabilito che aveva fornito false informazioni sul proprio reddito e falsificato documenti nel corso di diversi anni. Rilasciato dopo 108 giorni di detenzione, l'ex presidente della Nissan-Renault-Mitsubishi Motors è stato arrestato di nuovo nell'aprile 2019: l'accusa questa volta riguarda l’appropriazione indebita dei fondi della società, avvenuta tramite il trasferimento in 7 anni di 34 milioni di dollari verso una succursale Nissan con sede in Oman, gestita da un conoscente di Ghosn. Il 25 aprile 2019 la Corte distrettuale di Tokyo ha accordato a Ghosn la libertà su cauzione per circa 4 milioni di euro. Il 31 dicembre 2019, Ghosn ha fatto sapere di aver lasciato il Giappone e di essere in Libano.