Cina, a novembre vendite al dettaglio +1,3%: peggior dato dal Covid

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Le vendite al dettaglio hanno subito un netto rallentamento, riflettendo la debole fiducia delle famiglie segnata soprattutto dalla grave crisi immobiliare che in Cina continua a manifestare prezzi delle nuove case in robusta contrazione. Il rialzo di appena l'1,3% rappresenta vale il sesto mese consecutivo di crescita stagnante e il dato più basso da dicembre 2022, quando le vendite furono negative a causa dell'ultima ondata di Covid-19

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Le vendite al dettaglio in Cina frenano a novembre a +1,3%, ai minimi dalla crisi del Covid, contro il +2,9% sia del mese precedente sia delle previsioni, in scia alla debole domanda interna che alimenta la deflazione. La produzione industriale, riferisce l'Ufficio nazionale di statistica, sale del 4,8% annuo, meno del +4,9% di ottobre e del +5% atteso. Gli investimenti fissi scivolano a -2,6% nei primi 11 mesi del 2025, peggiorando il trend di -1,7% di gennaio-ottobre. Il tasso di disoccupazione urbana è stabile al 5,1%. Infine, i prezzi delle nuove case nelle principali 70 città cedono il 2,4%, 

Vendite di novembre a +1,3%, dato peggiore in 3 anni

Le vendite al dettaglio hanno subito un netto rallentamento, riflettendo la debole fiducia delle famiglie segnata soprattutto dalla grave crisi immobiliare che in Cina continua a manifestare prezzi delle nuove case in robusta contrazione. Il rialzo di appena l'1,3% rappresenta vale il sesto mese consecutivo di crescita stagnante e il dato più basso da dicembre 2022, quando le vendite furono negative a causa dell'ultima ondata di Covid-19. Per il secondo anno consecutivo, Pechino ha definito la spinta alla domanda interna, in particolare ai consumi delle famiglie, come la sua massima priorità. Tuttavia, gli analisti hanno rilevato che i risultati non matureranno rapidamente, anche se l'urgenza di tradurre le intenzioni politiche in un aumento dei consumi persiste nel dichiarato sforzo di Pechino di riequilibrare la crescita allontanandola dalle esportazioni. La leadership cinese ha rinnovato l'attenzione verso la necessità di avere un mercato immobiliare stabilizzato, riconoscendo poi i "molti rischi e pericoli nascosti" che persistono in settori chiave dell'economia.

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La produzione industriale frena a +4,8%, investimenti fissi a -2,6%

La produzione industriale cinese a valore aggiunto è aumentata del 4,8% su base annua a novembre, secondo i dati ufficiali pubblicati oggi. Nei primi 11 mesi di quest'anno, la produzione industriale cinese è aumentata del 6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, secondo i dati pubblicati dall'Ufficio Nazionale di Statistica. La produzione industriale è utilizzata per misurare l'attività delle grandi imprese, ciascuna con un fatturato annuo della sua attività principale di almeno 20 milioni di yuan (circa 2,8 milioni di dollari Usa). Un'analisi dei dati ha mostrato che la produzione a valore aggiunto del settore minerario è aumentata del 6,3% su base annua il mese scorso, mentre quella del settore manifatturiero è cresciuta del 4,6%. La produzione a valore aggiunto dei settori della produzione e fornitura di elettricità, calore, gas e acqua è aumentata del 4,3%.

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