Confindustria: "Pil Italia è fermo. Pesano dazi ed export"

Economia

I due potenti freni creati da dazi Usa e dollaro debole impattano sull’export italiano e, unitamente all’incertezza, hanno bloccato la dinamica del Pil nel terzo trimestre. È quanto indica l'analisi Congiuntura Flash di novembre del Centro Studi di Confindustria

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Il Pil italiano "è fermo, nonostante l'inflazione bassa, la maggiore fiducia e gli investimenti in crescita. Lo sottolinea il Centro Studi di Confindustria nella congiuntura flash.

Secondo la stima, nonostante il miglioramento dell'export a settembre (+2,6%), le prospettive restano negative, secondo gli ordini manifatturieri esteri in ottobre.

Dazi e dollaro debole

Sulle prospettive negative dell'export italiano "pesano la debolezza della domanda europea e i nuovi dazi Usa sui veicoli medi e pesanti dal 1° novembre".  Sui mercati esteri restano i due potenti freni creati da dazi Usa e dollaro debole, che impattano sull'export italiano e che unitamente all'incertezza hanno bloccato la dinamica del PIL nel 3° trimestre nonostante la bassa inflazione di cui gode l'Italia", si legge nella nota di Confindustria.

"Per il quarto trimestre, positivi la risalita della fiducia, legata a un'incertezza più attenuata, il rientro del prezzo del petrolio e la crescita degli investimenti stimolata dal Pnrr. Industria debole, meglio i servizi".

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