Assegno unico universale, erogati 14,7 miliardi nel 2025. I dati

Economia
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Introduzione

Arrivano i primi riscontri sull’erogazione dell’Assegno unico per il 2025. Nei primi nove mesi di quest’anno, l’Inps ha erogato 14,7 miliardi di euro che si aggiungono ai 19,9 miliardi del 2024. Sono 6.221.800 i nuclei familiari che hanno ricevuto il sostegno quest'anno, per un totale di 9.843.676 figli.

 

Il supporto, in media mensile, è stato erogato a 5.996.056 famiglie per 9.476.607 figli. In media, l’Assegno per ogni famiglia richiedente è stato di 273 euro al mese e di 173 euro per ogni figlio. Ecco tutti i dettagli

Quello che devi sapere

I dati di settembre 2025

I dati sono contenuti nell’Osservatorio sull’Assegno unico. Se si guarda il mese di settembre 2025, si vede chele famiglie che hanno ricevuto l'assegno sono state 5.926.542, per 9.354.297 figli. La spesa nel mese è stata di 1,620 miliardi. 

 

Per approfondire:

Assegno unico novembre 2025, quando arriva il pagamento? Le date

Come l’Assegno impatta sulle famiglie

Sempre su settembre, la media dell’Assegno per le famiglie con un solo figlio (3.156.966 nuclei) è stata di 150 euro, mentre quelle per due figli (2.229.824) di 331 euro. Per tre figli (446.219 nuclei) l'erogazione media è stata di 658 euro, per salire poi oltre i mille con quattro figli. Le famiglie con almeno sei figli con il diritto all’Assegno (4.539 nuclei) hanno ricevuto a settembre in media 1.938 euro.  

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Le cifre in base all’Isee

Le differenze sono dettate dalla fascia Isee in cui ci si trova:

  • Le famiglie che hanno l'Isee nella fascia più bassa (fino a 17.227,33 euro di Isee) per 4.752.306 figli (circa la metà dei figli nel complesso per i quali viene erogato l’Assegno) hanno ricevuto in media a settembre 224 euro per figlio.
  • Nella fascia successiva, tra i 17.227,34 e i 22.969,78 euro di Isee, ci sono 1.038.029 figli per 206 euro medi percepiti per figlio.
  • Nella fascia oltre i 45.939,56 euro di Isee ci sono 231.256 figli per 57 euro a figlio.
  • E in quella di Isee non presentato ci sono 1.730.564 figli, per 57 euro a figlio.

A chi spetta l’Assegno unico e universale

Il sostengo spetta a tutte le famiglie per ogni figlio minorenne a carico, mentre per i nuovi nati parte dal settimo mese di gravidanza. Inoltre, se ne ha diritto per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni, a patto che frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, oppure un corso di laurea, o ancora che svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui.

 

È possibile continuare ad avere l'Assegno anche se il figlio è registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego, oppure se svolge il servizio civile universale. Inoltre l’Assegno unico e universale spetta per ogni figlio con disabilità a carico, senza alcun limite di età.

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Quali sono le condizioni da rispettare

L’Assegno unico e universale per i figli a carico non è limitato ad alcune categorie di lavoratori, ma può essere richiesto da tutti: dipendenti pubblici e privati, autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati. Per avere accesso al sostegno è necessario che il richiedente sia cittadino italiano o di uno Stato dell’Unione europea o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo. Inoltre bisogna essere soggetti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia, residenti e domiciliati nel Paese.

Come presentare la domanda

La domanda per l’Assegno unico e universale può essere presentata sul sito dell’Inps oppure tramite gli enti di patronato. Per quelle sottoposte dal 1° marzo al 30 giugno, il beneficio spetta con tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo. Invece per le domande presentate dopo la metà dell’anno, l’Assegno decorre dal mese successivo a quello di presentazione ed è determinato sulla base dell’Isee al momento della domanda.

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Nuove cifre nel 2026

A partire dal prossimo anno l’importo dell’Assegno unico per i figli a carico sarà rivalutato, e quindi aumentato, per effetto dell’inflazione. Le ultime stime dell’Inps, basate sull’indice dei prezzi al consumo Istat, indicano una crescita intorno all’1,4-1,5%, più bassa delle prime proiezioni di ottobre che si muovevano tra 1,6 e 1,7%. 

 

L’adeguamento al tasso di inflazione, comunque, va ricordato, sarà definitivamente sancito dal decreto sulla perequazione di Mef e Ministero del Lavoro atteso in queste settimane. E solo allora si conosceranno le percentuali precise.

 

Per approfondire:

Assegno unico 2026, come cambiano gli importi. Le novità

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