Tav Ue, treno Roma-Monaco in 6 ore: entro 15 anni rete ferroviaria europea da 345 mld

Economia
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Introduzione

Una rete ferroviaria ad alta velocità da realizzare entro il 2040, tra nuove linee e tratte già esistenti riammodernate, che connetta le capitali e le principali città del Vecchio continente, da Est a Ovest e da Nord a Sud, senza tralasciare gli Stati candidati a fare il loro ingresso nell’Ue.

 

È il progetto a cui sta lavorando la Commissione europea: "Ci sono tutti i presupposti per avere una rete ferroviaria più rapida a prezzi abbordabili, con un aspetto di coesione molto rilevante. Questo piano avvicinerà i cittadini, così l'Europa sarà più unita nonché efficiente", ha spiegato il vice presidente esecutivo dell'esecutivo blustellato, Raffaele Fitto.

Quello che devi sapere

Tav Ue, le tratte al Nord

Quali sarebbero dunque le tratte della Tav europea? Partendo dalle città settentrionali, se i piani si trasformassero in realtà, sarebbe possibile ad esempio viaggiare da Tallinn a Riga in un’ora e 45 minuti e da Riga a Vilnius in circa due ore (oggi ne occorrono rispettivamente sei e quattro). I tempi di percorrenza tra Copenaghen e Berlino si ridurrebbero di tre ore, passando da sette a quattro ore di viaggio.

 

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Le tratte al Centro e al Sud Europa

Passando alle zone centrali, il viaggio da Berlino a Vienna via Praga passerebbe da più di otto a quattro ore e 30 minuti, andando quasi a dimezzarsi. Nell'Europa sud-orientale, tra Sofia e Atene ci vorrebbero sei ore invece delle 13 attuali, mentre Budapest sarà collegata a Bucarest in sei ore e 15 minuti invece che in 15, come adesso. Nel sud-ovest, i tempi di percorrenza tra Madrid e Lisbona saranno ridotti da nove a circa tre ore e quelli tra Madrid e Parigi da nove ore e 50 minuti a sei ore. Stesso tempo di percorrenza, al sud, per viaggiare da Monaco a Roma.

 

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Riduzione delle emissioni

Se si riuscisse a creare questa nuova rete ferroviaria, il treno diventerebbe più competitivo dell'aereo su molte tratte. Le ricadute sarebbero anche ambientali, consentendo all'Europa di ridurre ulteriormente le sue emissioni: non solo nel settore passeggeri (ci sarà un effetto positivo sul viaggiare dolce, ad esempio con il ritorno dei vagoni letto) ma anche in quello per le merci, con più capacità sulla rete. 

Il regolamento Ue TEN-T del 2024

È già da tempo che Bruxelles guarda a una rete ferroviaria integrata, sostenibile e resiliente come alla spina dorsale del mercato unico, necessaria per spingere su connettività e coesione economica e sociale tra le regioni europee. Il Regolamento 2024/1679 per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), del 13 giugno 2024, andava già a stabilire un quadro per l'implementazione delle infrastrutture necessarie, con compiti specifici assegnati ai vari coordinatori: progetti chiave come il Tunnel di base del Brennero e il Tunnel di base di Lione-Torino, per fare solo alcuni esempi, sono previsti per il completamento intorno al 2030.

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Quanti miliardi di euro vale il progetto per la Tav Ue

L’infrastruttura ferroviaria ad alta velocità che unirebbe i principali centri urbani, spiega il direttore esecutivo del Cer (Community of European Railways and Infrastrucure Companies) Alberto Mazzola è già “stata definita in modo credibile”. Adesso gli sforzi dovranno quindi “concentrarsi sulla sua rapida realizzazione”: si esortano gli Stati membri e le istituzioni dell'Ue “a dare priorità ai finanziamenti specifici e al coordinamento necessari". Non si parla infatti di un’opera economica. Secondo le stime indipendenti citate dalla stessa Commissione, per attuare il piano Tav Ue servono 345 miliardi di euro. Per triplicare invece la rete esistente ad alta velocità (ad almeno 250km) di miliardi ne servirebbero 546 (ma il ritorno sarebbe di 750 miliardi).   

Raddoppiare traffico treni entro il 2030, triplicarlo entro il 2050

L’obiettivo generale prefissato è infatti quello di "raddoppiare" il traffico ferroviario ad alta velocità entro il 2030, per poi riuscire a "triplicarlo" entro il 2050. La Commissione prevede allora di portare il finanziamento per le infrastrutture di trasporto nel prossimo bilancio pluriennale a 51,5 miliardi di euro. In aggiunta, per accelerare gli investimenti privati e incoraggiare modelli di finanziamento innovativi, l'esecutivo europeo, consultando gli Stati membri e l'industria di settore, intende presentare nel 2026 un "accordo sull'alta velocità ferroviaria" che costituisca un impegno multilaterale a mobilitare i fondi necessari per i progetti prioritari. Il mantra, in questo senso, è "ridurre i colli di bottiglia".    

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“La cura del ferro per lo sviluppo dell’Ue”

L’ex premier italiano Enrico Letta parla di un “sogno che diviene realtà”: nel suo rapporto sul mercato unico europeo definisce “la cura del ferro”, quindi gli investimenti ferroviari, come “cruciale” per il futuro sviluppo dell’Unione. Lo stesso pensa l’ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi.

 

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