Introduzione
È arrivata un’importante novità per tutte le persone che prendono un aereo portando con sé una valigia: infatti da adesso il viaggiatore che subisce lo smarrimento del bagaglio in volo ha diritto al rimborso anche in assenza della lista degli oggetti presenti in valigia e degli scontrini di oggetti acquistati per sostituirli. A deciderlo è stata la terza sezione civile della Cassazione che, con una recente ordinanza, ha accolto in parte il ricorso presentato da un viaggiatore contro una compagnia aerea.
Quello che devi sapere
Che cosa ha deciso la Cassazione
L’ordinanza della Suprema corte di Cassazione, che è composta di nove pagine, spiega che “il vettore è responsabile delle cose consegnategli per il trasporto fino al momento della riconsegna al destinatario". Inoltre nel testo si evidenzia che "l'unica via per liquidare il danno richiesto è nella specie la valutazione equitativa, risultando irragionevole la pretesa che possano fornirsi indicazioni specifiche sul contenuto di un bagaglio".
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Perché non serviranno più gli scontrini
Si tratta insomma di una grande novità rispetto a quanto succedeva finora, quando era necessario presentare le informazioni di cui sopra. Inoltre la Cassazione nella sua ordinanza spiega che "le prove degli acquisti fatti" per acquistare beni destinati a sostituire quelli andati smarriti "avrebbero dovuto essere considerate un mero riferimento non vincolante ai fini della quantificazione".
La novità per i rimborsi
E dunque, secondo quando affermato dalla società specializzata nell'assistenza ai passeggeri RimborsoAlVolo, “con una importantissima decisione la Corte di Cassazione riconosce il diritto dei passeggeri ad ottenere il rimborso del bagaglio smarrito anche in assenza di scontrini o prove d'acquisto che certifichino le spese sostenute dai viaggiatori a causa del disservizio subito per responsabilità di compagnie aeree o gestori degli aeroporti".
A quale rimborso si ha diritto
RimborsoAlVolo spiega che “in caso di smarrimento o mancata riconsegna del bagaglio entro 21 giorni dall'arrivo a destinazione i viaggiatori, in base alla Convenzione di Montreal, hanno sempre diritto ad un risarcimento fino a 1519 DSP (cioè l’unità monetaria convenzionale di riferimento definita dal Fondo Monetario Internazionale, circa 1.860 euro) e al rimborso delle spese sostenute per acquistare abbigliamento e altri beni di prima necessità, in sostituzione a quelli contenuti nel bagaglio smarrito”.
Che cosa serviva finora
Finora “per presentare la richiesta formale di rimborso delle spese sostenute i passeggeri devono allegare la necessaria documentazione, come scontrini e prove d'acquisto”. Ma adesso, per la terza sezione civile della Cassazione, il viaggiatore che subisce lo smarrimento del bagaglio ha diritto al rimborso anche in assenza delle prove di acquisto: "Va al riguardo posto in rilievo che l'unica via per liquidare il danno richiesto è nella specie la valutazione equitativa, risultando irragionevole la pretesa che possano fornirsi indicazioni specifiche sul contenuto di un bagaglio”. Nel caso presentato da un viaggiatore contro una compagnia aerea dunque “deve ritenersi che il giudice dell'appello si è invero erroneamente astenuto dalla determinazione equitativa sotto entrambi i profili rappresentati, invocando come schermo l'asserita assenza degli elementi sulla base dei quali effettuarla".
Cosa cambia per i viaggiatori
Secondo quanto dichiarato da Giuseppe Conversano, amministratore delegato di RimborsoAlVolo, quella della Cassazione è “una decisione che spiana la strada ai passeggeri che intendano chiedere il rimborso delle spese sostenute in caso di smarrimento o mancata riconsegna dei bagagli, e che legittima il diritto agli indennizzi anche in assenza di scontrini o documenti che attestino gli acquisti effettuati a causa del disservizio”.
Salgono i costi dei voli
Intanto, se questa novità può far tirare un sospiro di sollievo ai viaggiatori che perdono i bagagli, ci sono anche notizie meno positive. Secondo i dati forniti al Corriere della Sera dal database specializzato Oag, si sono registrati rincari anche a doppia cifra per i biglietti aerei sulle tratte nazionali: nel periodo da gennaio a settembre 2025 - per esempio - il biglietto medio sulla Catania-Milano è costato poco più di 54 euro a tratta, con un aumento dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2024. Invece la tratta Catania-Roma costa lievemente di meno, con un prezzo di poco inferiore ai 52 euro, ma l’aumento del costo del biglietto è stato del 14% rispetto a un anno fa.
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