Unicredit verso il divorzio da Amundi. Il titolo francese crolla in Borsa

Economia

La banca di Piazza Gae Aulenti punta a ridurre quasi a zero i fondi gestiti dal partner francese entro il 2027. Quando Andrea Orcel è diventato ceo di Unicredit nel 2021, Amundi gestiva circa l’80% degli asset della banca. Oggi la quota è scesa a circa il 60%

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UniCredit sta “riducendo rapidamente” i rapporti con Amundi e punta ad azzerare i fondi gestiti dal partner francese entro la metà del 2027 in vista del termine del contratto in essere. Lo riporta Bloomberg, ricordando che all'arrivo dell'amministratore delegato Andrea Orcel, nel 2021, Amundi gestiva l’80% degli asset d’investimento di UniCredit, mentre ora siamo al 60% ed entro il primo trimestre si scenderà al 50%, con l'obiettivo di arrivare quasi a zero entro luglio 2027. L’incertezza sottolinea l'agenzia, “ha già spinto diversi dipendenti di Amundi a Milano a lasciare l’azienda per entrare in UniCredit”. Un piccolo gruppo “dovrebbe unirsi alla banca italiana entro la fine dell’anno, e altri potrebbero seguirli”.

Partnership commerciale

Anche se il taglio drastico comporta penali di rescissione, Unicredit ritiene che ciò sia un onere minore rispetto alle commissioni addebitate in base all'accordo attuale. Amundi gestisce circa 69miliardi di euro di asset per UniCredit in Italia, su un totale di 200 miliardi di euro che ha nel Paese. I due gruppi hanno una partnership commerciale da quando Unicredit ha venduto la sua unità di fondi Pioneer al gestore patrimoniale francese quasi dieci anni fa. Tuttavia, il rinnovo è sempre più in bilico da quando la banca ha tentato senza successo di acquistare Banco Bpm che ha come principale azionista il Credit Agricole che controlla, a sua volta, Amundi che in Borsa a Parigi è crollata di oltre il 6%.  

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Fusioni e acquisizioni

Andrea Orcel è tornato sul tema delle fusioni e acquisizioni in un intervento al Made in Italy Summit, evento digitale organizzato da e Sky TG24, Il Sole 24 Ore e Financial Times. Il ceo di Unicredit ha sottolineato come ci sia chi "fa leva su una scarsa conoscenza di come funzionano le banche per arrivare a delle conclusioni che sono errate". Il top manager ha smontato l'idea secondo cui le aggregazioni bancarie possano avere un effetto negativo sul credito alle imprese "Più è grande la banca, meno ha concentrazione, più ha un bilancio forte, più ha capitale", ha spiegato Orcel citando l'esempio di quanto fatto con Alpha in Grecia e che, invece, Unicredit non riesce a replicare tanto in Italia, dove ha perso l'opportunità su Piazza Meda, quanto in Germania, con Commerzbank, dove l'ostacolo politico non è indifferente. 

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