Spese militari in Italia, Documento programmatico pluriennale 2025-2027: cosa prevede

Economia
©Ansa

Introduzione

Il ministero della Difesa ha reso pubblico il Documento programmatico pluriennale 2025-2027. Per l’anno in corso il budget raggiunge la cifra record di 31,2 miliardi di euro: un incremento del 7,2% rispetto ai 29,1 miliardi dell’anno precedente. Sono poi previsti 31,2 miliardi per il 2026 e 31,7 miliardi nel 2027.

 

Gli investimenti futuri punteranno a superare i gap tecnologici. La difesa cibernetica, lo Spazio e la sorveglianza satellitare sono le aree prioritarie. Ecco tutti i dettagli

Quello che devi sapere

Sugli armamenti 15 miliardi in 15 anni, ma insufficienti

Il Documento programmatico pluriennale della Difesa 2025-2027 sottolinea che, al settore dell'armamento e del munizionamento, "sono stati destinati 15,4 miliardi di euro, con un piano di spesa che copre i prossimi 15 anni. L'obiettivo è potenziare la capacità produttiva dell'industria nazionale e garantire uno sviluppo equilibrato in tutte le aree strategiche". Dal documento emerge però che tale cifra appare insufficiente. Per questo il comparto Difesa punta ad investimenti che possano dare maggiore autonomia strategica al settore, affiancata a piani di ricerca e sviluppo che possano anche garantire un ritorno economico al Paese. 

 

Per approfondire:

Spesa militare, 5% del Pil entro il 2035. Cosa significa per l’Italia?

Cosa c’è nel programma, dalle forze navali a quelle aeree

  • Per le forze navali, come spiega il sito geopolitica.info, spicca il previsto avvio del programma “studi/sviluppi nuove tecnologie per future unità navali”, che prevede lo studio di programmi come la costruzione di una portaerei di nuova generazione. Sempre in ambito navale, è previsto l'avvio del programma “Sistemi di Deep Strike e Antinave”, che prevede, tra le varie cose, la possibilità di dotare le nostre unità navali di missili da crociera per attacco terrestre.

 

  • Per le forze terrestri, invece, spiccano, tra gli altri, i finanziamenti per l’ammodernamento di 125 carri Ariete e l’incremento dei finanziamenti per il programma A2CS (per lo sviluppo di una famiglia di veicoli corazzati).

 

  • Per le forze aeree, in programma c’è l’acquisizione di sei Maritime Multi Mission Aircraft (M3A), velivoli da pattugliamento marittimo e antisommergibile. Si tratta di un programma importante perché al momento l’Italia non dispone di una vera piattaforma di questo tipo. Inoltre, il Dpp, per la prima volta, prevede ingenti stanziamenti per il munizionamento. 

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Crosetto: La guerra ibrida c'è ogni giorno"

Nei prossimi anni la difesa cibernetica, lo Spazio e la sorveglianza satellitare giocheranno un ruolo cruciale e per questo sono tra le aree di investimento prioritarie per l'Italia.

 

"La guerra ibrida c'è ogni giorno, cyberattacchi ma anche una guerra cognitiva che c'è ed è in corso. Come Difesa ci stiamo muovendo, stiamo creando un centro ma trovo surreale che se ci invadessero con un carro armato potremo reagire ma se lo fanno dal punto di vista cyber no. Serve anche un'evoluzione di mentalità e di normativa che ci permetta di rispondere. Siamo in pace e ci consideriamo in pace, ma non possiamo muoverci con chi ci muove guerra ibrida facendo finta di nulla, come se non esistesse", ha detto a questo proposito il ministro della Difesa Guido Crosetto intervenendo alla Festa del Foglio a Firenze.

Il bilancio della Difesa non è uguale a quello dichiarato alla Nato

È importante chiarire un aspetto. Il bilancio della Difesa non è uguale a quello dichiarato alla Nato. Quest’ultimo, cui la Difesa fa riferimento con il termine "Bilancio Integrato in chiave Nato", comprende tre componenti:

  • il bilancio della Difesa, a cui però vengono sottratte le spese per i Carabinieri, tranne quelle relative alla quota deployable dell’Arma. Il totale di questa somma è 25,8 miliardi, 2,1 in più rispetto al 2024. 
  • La seconda componente è composta dalle risorse fornite dal Mimit finalizzate a sostenere i compiti istituzionali della Difesa (quasi tutte dedicate agli investimenti militari). Il totale di queste risorse è pari a 3,316 miliardi, 1 miliardo in più rispetto al 2024. 
  • La terza componente è composta dalle risorse del Mef, riservate a sostenere le missioni all’estero. Il totale di questa somma è pari a 1,345 miliardi, in linea col 2024. 

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I dati dell'osservatorio Milex

Sul Dpp 2025-2027 è arrivato anche il parere dell'osservatorio Milex sulle spese militari italiane. "A fronte dell'annuncio secondo cui l'Italia avrebbe raggiunto già nel 2025 la soglia del 2% del Pil in spesa militare - rileva Milex - il Documento spiega solo sommariamente come tale incremento sia stato calcolato, né quali voci in aggiunta siano state ricomprese nel conteggio. Anche sul fronte della rendicontazione dei programmi d'investimento si registra una significativa riduzione della trasparenza: dalle tabelle di dettaglio sono scomparsi i riferimenti ai costi pregressi, che finora consentivano di seguire l'evoluzione pluriennale dei singoli sistemi d'arma e di valutarne l'effettivo impatto finanziario. Il risultato è un quadro meno leggibile e meno controllabile, in un contesto di spesa in crescita costante".

 

L'Osservatorio è comunque riuscito a ricostruire il valore complessivo dei programmi di investimento previsti per i prossimi anni, settore per settore: "Oltre 130 miliardi di euro destinati a nuovi sistemi d'arma, cui si sommano circa 9 miliardi per le infrastrutture militari. Di questi, 35 miliardi risultano già stanziati e consolidati da precedenti Leggi di Bilancio. Nei prossimi tre lustri la parte principale per la spesa di investimento, ammodernamento e rinnovamento degli assetti dello strumento militare verrà destinata ai mezzi aerei e quelli terrestri". 

 

Per approfondire:

Quanto investe l'Italia per la difesa? I DATI

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