Quando torna l'ora solare e perché l'ora legale non è stata ancora soppressa
EconomiaLe lancette tornano indietro di un'ora la notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre. Si dorme di più ma le giornate si accorciano, provocando anche possibili problemi di insonnia e stress. Secondo le stime, negli scorsi 7 mesi l'Italia ha risparmiato circa 100 milioni di euro facendo del bene anche all'ambiente
Il 26 ottobre torna l’ora solare. Nel 2025 le lancette tornano indietro di un’ora con ben 24 ore di anticipo rispetto allo scorso anno: nulla di strano, solo il calendario secondo il quale nell’anno in corso l’ultima domenica del mese di ottobre cade proprio il 26 e non il 27 come invece era accaduto nel 2024. Il passaggio dall’ora legale all’ora solare avverrà dunque alle 3 della notte tra sabato 25 e domenica 26: le lancette si spostano un’ora indietro e le giornate si accorciano facendoci trascorrere più ore di buio nella giornata.
Gli effetti dell’ora legale
Per il ritorno dell’ora legale si dovrà aspettare la prossima primavera, per la precisione la notte tra Sabato 28 e Domenica 29 Marzo 2026. Ma a cosa serve l’ora legale? Principalmente a risparmiare soldi grazie al minor consumo di energia elettrica dovuto alle maggiori ore di sole. Secondo le stime pubblicate da Terna lo scorso marzo, nei mesi in cui è stata in vigore l’ora legale il risparmio in Italia è stato di “circa 100 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 330 milioni di kWh”. Un bene anche per l’ambiente dato che il risparmio economico è anche “quantificabile nella riduzione di circa 160 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera”.
Cosa cambia con l’ora solare
Il ritorno dell’ora solare, che ci porta un’ora indietro, fa sì che sole sorga ma quindi anche tramonti prima: quindi meno ore di luce nella giornata da sfruttare per le attività all’aperto. Questo provoca anche la necessità per le persone di adattarsi a nuovi ritmi con conseguente maggiore sensazione di stanchezza, specialmente durante le prime settimane di adattamento. Insonnia e difficoltà a prendere sonno sono i sintomi più frequenti che a loro volta possono causare stress e difficoltà di concentrazione.
In Ue non c’è una decisione comune
Dal 2019 il Parlamento Ue aveva votato per lo stop ai cambi semestrali, lasciando a ogni Paese la facoltà di decidere se aderire perennemente all’ora solare o a quella legale. Il Covid ha però interrotto il processo che è stato congelato e più ripreso: ad oggi quindi tra gli Stati dell’Ue non c’è un accordo comune, tra i Paesi del Nord che mantenere sempre preferirebbero l’ora solare e quelli del Sud che invece preferirebbero optare per quella legale. In Italia il cambio dell’ora è entrato in vigore per la prima volta nel 1916 e, dopo alcuni stop, è stato reintrodotto stabilmente nel 1966.