Introduzione
Nella prossima legge di Bilancio potrebbero esserci novità importanti dal punto di vista previdenziale: secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore il governo potrebbe istituire un incentivo per iscrivere i nuovi nati a forme di previdenza complementare, in modo simile a quanto già avviene in Trentino-Alto Adige. Nella maggioranza, la proposta è sostenuta soprattutto da Fratelli d’Italia e mira a rafforzare le misure in favore delle famiglie e della natalità. Si tratta in sostanza di un contributo economico a favore di ogni nuovo nato per stimolare l’apertura di un fondo di previdenza complementare intestato al minore. Ecco cosa sapere.
Quello che devi sapere
Come funziona in Trentino Alto Adige
In Trentino-Alto Adige, da poco è attivo un incentivo destinato ai nuovi nati, che consiste in un contributo economico legato all’iscrizione del bambino a un fondo di previdenza complementare. Alla nascita, oppure in caso di adozione o affidamento, viene riconosciuto un versamento iniziale di 300 euro direttamente nella posizione pensionistica intestata al minore. Nei quattro anni successivi, la misura prevede ulteriori accrediti annuali di 200 euro, purché la famiglia versi almeno 100 euro l’anno nello stesso fondo.
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Beneficio esteso anche ai bambini già nati
Il beneficio è stato esteso anche ai bambini già presenti nel nucleo familiare: in via temporanea, ne potranno usufruire anche i minori che, al 1° gennaio 2025, non abbiano ancora compiuto cinque anni o per i quali non siano trascorsi cinque anni dall’adozione o dall’affidamento.
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I requisiti
Per accedere al contributo, il richiedente dovrà risiedere da almeno tre anni in un comune della Regione, mentre il minore dovrà essere residente alla nascita o acquisire la residenza in Regione per effetto del provvedimento di adozione o affidamento. Per beneficiare delle erogazioni negli anni successivi, sarà necessario che il minore continui a risiedere stabilmente in Regione. L’adesione a una forma di previdenza complementare dovrà essere attivata al momento della domanda
Il fattore economico
E l’Isee? In questo caso la condizione economica della famiglia non sarà in alcun modo considerata: si tratta infatti di una misura universale, fondata sul principio dell’uguaglianza delle opportunità previdenziali
Le stime della Regione
La Regione prevede un’adesione stimata pari al 20% dei potenziali beneficiari: circa 8.500 nascite e adozioni ogni anno, per un investimento che ammonta a poco più di 3,2 milioni di euro per il primo anno, per poi stabilizzarsi attorno ai 2 milioni annui a regime. “Nel settore pubblico siamo i primi in Italia a introdurre un incentivo strutturato alla previdenza complementare infantile. Questo è il senso più autentico e concreto della nostra autonomia: saper leggere i bisogni della società e rispondere con strumenti innovativi, efficaci e sostenibili nel tempo. Lo facciamo grazie a un sistema regionale già solido, collaudato e invidiato dal resto del Paese, che oggi si dimostra ancora una volta capace di anticipare le sfide future con politiche lungimiranti”, aveva sottolineato in sede di Giunta il presidente della Regione Arno Kompatscher
La misura in Friuli-Venezia Giulia
In un’altra regione autonoma, il Friuli-Venezia Giulia, un sostegno alla previdenza complementare dei nuovi nati è già realtà con lo stanziamento, per quest’anno, di 200 euro per ogni figlio minore nei confronti del quale ne siano stati versati almeno 300 in un fondo iscritto nell’albo gestito dalla Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip). La misura è riservata ai nuclei in possesso della Carta famiglia, varata nel 2021 dalla regione guidata da Massimiliano Fedriga e in possesso di un Isee valido inferiore a 35mila euro annui
L’esempio della Germania
Un sistema molto simile a quello trentino è quello che vedrà la luce in Germania nel 2026: come annunciato lo scorso agosto dal governo di Friedrich Merz, a partire dal prossimo anno debutterà il piano Frühstart Rente, traducibile come "pensione ad inizio anticipato": si tratta di un bonus mensile da 10 euro destinato a tutti i giovani tedeschi dai 6 anni fino al compimento della maggiore età
Il Tfr in previdenza complementare
Un’ipotesi che si aggiunge all’altra che circola in questi giorni: dal ministero del Lavoro, infatti, è giunta la proposta di un nuovo semestre di silenzio-assenso sul Tfr. Stando alla norma, che sarebbe operativa dal 1° aprile al 30 settembre 2026, i lavoratori devono esplicitare se mantenere in azienda il Trattamento di fine rapporto, in assenza della quale verrebbe conferito a forme di previdenza complementare.
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