Lo scorso anno la potenza degli hub digitali ha raggiunto i 287 MW e quella installata in Italia tra fine 2025 e 2026 supererà tutta quella odierna. È quanto emerge dalla “Ricerca di Mercato 2025 Status dei Data Center in Italia” presentata da Ida (Italian Data Center Association) durante il “Data Center Symposium” di Roma
Il mercato dei Data Center è entrato in una fase di forte espansione. La corsa alle infrastrutture digitali registra una notevole accelerazione anche del nostro Paese. È quanto emerge dalla “Ricerca di Mercato 2025 Status dei Data Center in Italia” presentata da Ida (Italian Data Center Association) durante il “Data Center Symposium” di Roma. La fotografia che ne scaturisce è quella di un settore in rapida trasformazione che punta a consolidare il ruolo dell’Italia come hub strategico nel Mediterraneo. Il governo prepara la strategia per attrarre capitali e semplificare le regole. Tra i progetti che stanno usufruendo della corsia autorizzativa veloce istituita dal governo per gli investimenti strategici oltre il miliardo, ha spiegato il ministro delle Imprese Adolfo Urso al convegno di Ida, la maggior parte sono proprio data center: l’ultimo ad ottenere questo tappeto rosso, la scorsa settimana, è stato quello della multinazionale americana Vantage. A breve il settore potrebbe anche ottenere qualche altra semplificazione regolatoria.
Le previsioni
L’Italia ha chiuso il 2024 con 287 Megawatt di capacità complessiva dei suoi Data Center (registrando un incremento del 6% sull’anno precedente). Ma sulla base dei cantieri già avviati l’associazione di settore Ida calcola che quest’anno dovrebbe accendere altri 110 Megawatt, e il prossimo ben 250. Le previsioni indicano un traguardo da 1 GW nel 2028 e 2 GW nel 2031, con un aumento complessivo del 600% rispetto ai livelli del 2024. Alla fine dello scorso anno Germania e Olanda erano già quasi a 1,5 Giga, la Francia a 760 Mega, la Spagna a 342. La capacità dei cavi sottomarini nel Mediterraneo, che crescerà di dieci volte nei prossimi cinque anni, è un fattore determinante per la nascita di nuovi hub digitali. Genova e Palermo si candidano come snodi strategici, insieme a Barcellona e Creta, in un ecosistema interconnesso che rafforza la posizione del Sud Europa nel traffico globale dei dati.
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Data Center: generatore di occupazione
Secondo Ida, la spesa complessiva per la costruzione e l’allestimento dei Data Center raggiungerà i 21,8 miliardi di euro entro cinque anni. Il picco sarà nel 2029, con quasi 5 miliardi di euro di nuovi investimenti. La capacità dei Data Center commerciali italiani raggiungerà i 1.522 MW, quasi sei volte quella del 2024. Attualmente, sono in costruzione impianti per 343 MW, mentre 1.684 MW risultano già pianificati. “Questo impulso non solo favorisce lo sviluppo delle infrastrutture digitali, ma stimola anche settori collegati come energia, edilizia e telecomunicazioni, consolidando l’Italia come hub strategico per l’innovazione tecnologica”, evidenzia il rapporto. Secondo i calcoli di Ida a fine 2024 circa due terzi della potenza attiva nel nostro Paese – 199 Megawatt su 287 - si trova a Milano e dintorni. In particolare, nella zona Sud della città, dove passa il principale cavo di trasmissione dati italiano. Un comparto, quello dei Data Center, che è anche un potente generatore di occupazione: la filiera impiega oggi quasi 14.000 unità Fte tra costruzione, installazione, sicurezza e servizi. A questi si aggiungono 6.800 posti di lavoro indiretti generati dall’indotto locale.