Assegno unico, aumento in arrivo dal 2026: ecco quali saranno i nuovi importi

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

A partire dal 2026, come già accaduto negli ultimi anni, l’importo dell’assegno unico per i figli a carico sarà rivalutato, e quindi aumentato, per effetto dell’inflazione. Ecco di quanto cresceranno le cifre.

Quello che devi sapere

L’inflazione del 2025

Dopo i forti rialzi osservati tra il 2023 e il 2024, legati all’impennata dei prezzi seguita alla fase post-pandemica, il 2026 dovrebbe segnare una crescita più moderata. Secondo le proiezioni contenute nel Documento programmatico di finanza pubblica, per il 2025 è previsto un indice d’inflazione pari all’1,6%, percentuale che verrà utilizzata come parametro di adeguamento per l’importo dell’Assegno unico e per le soglie reddituali corrispondenti

 

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Quando arriveranno gli aumenti

Gli aumenti dovrebbero iniziare a valere dopo il primo mese del 2026: questo significa che cominceranno a entrare in vigore da febbraio del 2026. Gli adeguamenti relativi al mese di gennaio 2026 saranno poi corrisposti, come di consueto, a partire dalla mensilità di marzo 2026

 

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Di quanto saliranno le cifre

Ma qual è, in termini pratici, l’entità dell’aumento degli assegni? Il quotidiano Il Messaggero riporta alcuni esempi utili. La soglia massima supererà i 46.720,53 euro e, nel 2026, l’assegno corrisposto sarà di 58,5 euro, contro i 57,5 euro previsti nel 2025 per la stessa fascia. Considerando invece gli Isee più bassi, fino a 17.520,19 euro, l’importo salirà a 204,4 euro (rispetto ai 201 euro del 2025); per la fascia compresa tra 21.725,06 e 21.841,84 euro, l’assegno ammonterà a 182,8 euro (contro i precedenti 179,7); mentre tra 26.163,51 e 26.280,30 euro l’importo raggiungerà 160,6 euro, in aumento rispetto ai 157,9 euro dell’anno precedente

Le maggiorazioni

Da considerare, poi, le cosiddette maggiorazioni: quelle legate alla presenza di figli con meno di 21 anni subiranno piccoli ritocchi nel 2026. Per i non autosufficienti l’incremento arriverà a 122,7 euro (rispetto ai 120,6 del 2025), mentre per i figli con disabilità grave l’importo salirà a 111 euro (contro i precedenti 109,1). In caso di disabilità media, la maggiorazione sarà di 99,4 euro (da 97,7). Alle madri con meno di 21 anni spetterà invece un incremento di 23,4 euro, leggermente superiore ai 23 euro dello scorso anno. Restano poi le integrazioni variabili in base all’Isee: per i figli successivi al secondo, la cifra oscillerà da 99,4 euro per le famiglie con Isee più basso fino a 17,5 euro per quelle appartenenti alla fascia più alta (nel 2025 erano rispettivamente 97,7 e 17,2). Infine, il bonus destinato al secondo percettore di reddito ammonterà a 35 euro per la fascia Isee minima, con un importo progressivamente decrescente per gli scaglioni superiori (contro i 34,4 euro dell’anno precedente)

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Cos'è l'Assegno unico

L’Assegno unico e universale è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico attribuito per ogni figlio: fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni); senza limiti di età per i figli disabili. L’importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di Isee valido al momento della domanda; all’età e al numero dei figli; alle eventuali situazioni di disabilità dei figli

Perché è unico e universale

L’Assegno è definito unico, perché finalizzato alla semplificazione e, contestualmente, al potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità. È universale, perché garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di Isee oppure superiore alla soglia massima

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A chi spetta

L’Assegno unico e universale spetta alle famiglie in cui ricorrono le seguenti condizioni:

  • per ogni figlio minorenne a carico. Per i nuovi nati decorre dal settimo mese di gravidanza;
  • per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni, che: frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, o un corso di laurea; svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui; sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego; svolga il servizio civile universale;
  • per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età

Va richiesto l’Assegno Unico?

Come di consueto per l’anno 2026 non sarà necessario provvedere alla presentazione di una nuova domanda, fermo restando che la domanda precedentemente trasmessa all’Istituto non sia decaduta, revocata, rinunciata o respinta. Ma ai fini della determinazione dell’importo della prestazione sulla base della corrispondente soglia ISEE è necessaria la presentazione di una nuova Dichiarazione Sostituiva Unica (DSU) per l’anno 2026, correttamente attestata: la scadenza entro cui presentarla è il 30 giugno

 

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