Volano i gioielli, crollano gli smartphone: la classifica dei prezzi del Codacons

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Come evidenziato da un’indagine condotta dall’associazione per i consumatori, negli ultimi 6 anni i listini tariffari di diversi beni e servizi venduti sul mercato italiano hanno "spiccato" il volo mentre altri registrano un netto deprezzamento. Ecco quali

Quello che devi sapere

Gioielli, rincari medi dell’80%

Secondo l’analisi condotta dal Codacons che ha messo a confronto gli attuali prezzi al dettaglio in vigore in Italia con quelli rilevati nel 2019 sulla base dei dati Istat sull’inflazione, il settore dei gioielli conquista il primo posto tra i 20 comparti dove si registrano i rincari maggiori. In 6 anni l’acquisto di prodotti come anelli, parure, orecchini e collane costa in media l’80,1% in più.

 

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Gioielli, rincari medi dell’80%

La corsa dell'oro

A spingere verso l’alto i listini di prezzo sono soprattutto i rincari che hanno investito le materie prime del lusso, a partire dall’oro. Dall'agosto 2019, le quotazioni del metallo prezioso per eccellenza sono passate da 1.500 a 3.300 dollari l’oncia, un incremento pari a 120 punti percentuali. Lo scoppio del conflitto in Ucraina a seguito dell’invasione russa nel febbraio 2022 insieme alle crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti e alle crisi geopolitiche a varie latitudini del mondo hanno spinto sempre più investitori istituzionali come banche, fondi ed hedge ad acquistare l’oro, noto “bene rifugio”. Di conseguenza, le quotazioni sono lievitate con effetti a cascata sui prezzi al dettaglio di prodotti fabbricati con la materia prima aurifera.

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Energia elettrica e gas

Sempre le guerre sono le cause principali dell’impennata dei prezzi energetici, a partire dall’elettricità. Codacons rileva che tra il 2019 e il 2025 il costo sul mercato libero ha registrato un aumento di oltre il 60% con effetti negativi sulle bollette per i consumi della luce vanificando i tentativi di liberalizzare il settore. Sul fronte energetico il gas ha visto un raddoppio di prezzo nell'arco di 6 anni.

Burro sul podio

Sul gradino più basso del podio dei rincari passati al setaccio dal Codacons spunta il burro con il prezzo medio schizzato del 59,7% negli ultimi 6 anni. La causa è da ricercarsi in questo caso soprattutto sugli effetti deleteri del cambiamento climatico che mettono a dura prova gli allevamenti e più in generale l’intera filiera agroalimentare.

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Vacanze

A poca distanza “inseguono” le tariffe dei pacchetti vacanza nazionali. Dopo il crollo del periodo pandemico per il Covid-19, i prezzi hanno ingranato la marcia arrivando a segnare il 58,2% in più. Ad aumentare sono anche le singole voci di prezzo, dai voli – sia nazionali sia europei – ai pernottamenti nelle strutture ricettive come alberghi e motel con percentuali di rincari che oscillano tra il 43 e il 50%.

Beni alimentari

I consumatori devono fare i conti con un’impennata dei prezzi su una batteria di prodotti alimentari di prima necessità, dalla frutta all’olio. Le pesche nettarine, per esempio, costano oggi il 57% in più rispetto al 2019, 5 punti in più dell’olio d’oliva. Rincari doppi anche per cacao, riso, albicocche e ciliegie

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Prezzi tecnologici in discesa

Non tutti i prezzi al dettaglio però patiscono un’inflazione galoppante. Secondo il Codacons, il comparto che racchiude telefoni, cellulari e smartphone ha visto un crollo dei costi che sfiora il 55%, seguito dai supporti per la registrazione. Le schede di memoria oggi costano il 37,6% in meno rispetto all'estate 2019.

Apparecchi domestici

L’associazione per i consumatori rileva inoltre un raffreddamento dei prezzi anche sul fronte degli apparecchi per la pulizia di casa come gli aspirapolveri dove i prezzi hanno registrato una diminuzione pari a un terzo in confronto ad agosto 2019. 

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Tv, pc, tablet

Sempre sul fronte dei prodotti tecnologici, i listini medi sono scesi per l’acquisto dei televisori (31,5%) una corsa al ribasso pari a oltre il doppio rispetto a computer portatili, palmari e tablet, meno cari del 14,6%.

Test di gravidanza e vino

Scorrendo la classifica degli ultimi anni, a seguire diminuiscono le tariffe dei prodotti sulla fertilità, dai test di gravidanza ai dispositivi di contraccezione, il 12,9% in meno. Meno marcato ma comunque con il segno meno è il calo dei prezzi del vino. Come evidenzia il Codacons, una bottiglia di qualità costa oggi quasi il 6% in meno rispetto al 2019, seguita dalle spese per l’istruzione universitaria e dai pacchetti vacanza estero.

 

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