Case, crescono i tassi dei mutui in agosto: aumentano depositi per famiglie e imprese
EconomiaIntroduzione
Tornano a crescere ad agosto i tassi dei mutui per l'acquisto di una casa. Secondo gli ultimi dati Abi (cioè l’Associazione bancaria italiana), infatti, il tasso medio si è collocato al 3,31% rispetto al 3,20% del mese precedente. Il dato di agosto, come già accaduto ad aprile, ha interrotto la ripida discesa dei tassi avviata a gennaio 2024.
Quello che devi sapere
L’aumento dell’Irs
Il rimbalzo, si sottolinea, è dovuto soprattutto all'aumento dell'Irs, di riferimento per i mutui a tasso fisso. L'incremento nei primi 10 giorni di settembre dell'Irs a 10 anni è stato in media del 2,67%, in aumento di 44 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,23%), quando aveva toccato il livello minimo, mentre l'Euribor a tre mesi è stato in media del 2,05%, in salita di sette punti base rispetto al livello minimo registrato a giugno 2025 (1,98%)
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I depositi
La fotografia scattata dall'Abi sul mese di agosto conferma anche il ritmo di crescita dei depositi che prosegue ormai dall'inizio dello scorso anno, complice il clima di incertezza internazionale che spinge un po' tutti alla cautela. La raccolta complessiva di depositi e obbligazioni ha così toccato i 2.100 miliardi. La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di 175,1 miliardi tra luglio 2024 e luglio 2025 (18,2 miliardi famiglie, 17,6 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). Ad agosto 2025 i depositi, nelle varie forme, sono cresciuti del 2,7% su base annua (+2,8% il mese precedente). La raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, ad agosto 2025 è aumentata dello 0,9% rispetto ad un anno prima (+2,1% nel mese precedente) a 264 miliardi
L’andamento dei finanziamenti
Dal rapporto di agosto emerge però anche un'altra dinamica di segno positivo sul fronte della fiducia: quella dei finanziamenti. Ad agosto l'ammontare dei prestiti a imprese e famiglie è cresciuto dell'1,4% rispetto a un anno prima. Per le famiglie è l'ottavo mese consecutivo in cui si registra un incremento e per le imprese è il secondo mese consecutivo in cui crescono i finanziamenti: un'inversione di tendenza, quest'ultima, si fa notare, che si registra per il secondo mese consecutivo e che quindi può essere un segnale importante
1.640 miliardi
Gli impieghi delle banche italiane hanno sfiorato i 1.640 miliardi (1.639,7) con un aumento dello 0,8% sull'anno precedente. Secondo i dati Abi, di questi 1.415 hanno riguardato il settore privato, per la maggior parte famiglie e imprese non finanziarie (1.273 miliardi) con un aumento dell'1,4%. In calo infine i crediti deteriorati che a luglio sono scesi sotto i 30 miliardi (29,5) e rappresentano circa l'1,5% del totale dei crediti
Il confronto su luglio
Per quanto riguarda il confronto dei mutui tra luglio 2025 e luglio 2024, si nota una crescita di 12,1 miliardi, pari a un +2,87%. I prestiti personali sono in controtendenza: calano di oltre 5 miliardi su base annua, con una flessione del 4,51%. Il totale complessivo dei prestiti alle famiglie, quindi, cresce solo dell’1,78%, segnalando un aumento generalizzato molto moderato, trainato però in modo decisivo dalla componente dei mutui e soprattutto da quella del credito al consumo. Lo spiega Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) nella sua Analisi su "Mutui, costo del denaro e prestiti bancari"
Rispetto al 2022
I dati su base triennale si ottengono confrontando luglio 2025 con gennaio 2022, periodo che comprende le fasi finali della pandemia, il picco dell’inflazione e la stretta monetaria della Bce. In questo arco temporale i mutui segnano un aumento pari a 24,7 miliardi (+6,04%), mentre i prestiti personali evidenziano un vero e proprio crollo: –28,8 miliardi, ossia una riduzione del 20,32%
L’aumento dei tassi di interesse
Secondo Codacons il mancato taglio da parte della Bce potrebbe influire negativamente sull’andamento del mercato, e accelerare la crescita dei tassi con conseguenze dirette sulle tasche di milioni di italiani
Un milione di giovani non può comprare casa
Intanto, sono più di un milione i giovani con età compresa tra i 29 e i 39 anni che vorrebbero comprare casa, ma non possono farlo perché non hanno sufficienti capacità economiche. Lo spiega un'indagine commissionata da Facile.it all’istituto mUp Research, svolta tra il 19 ed il 28 febbraio 2025. Solo il 40% dei Millennials di età compresa tra i 29 e i 39 anni è riuscito effettivamente a comprare la prima casa. E negli ultimi cinque anni, tra chi ce l’ha fatta, quasi uno su 3 non ci sarebbe riuscito senza il sostegno economico dei genitori. "Il mutuo - si legge - si conferma uno strumento fondamentale per i giovani che riescono a fare questo passo": è stato usato in sette casi su dieci
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