Bonus barriere architettoniche 2025, verso la scadenza a fine anno: importi e cosa sapere

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Salvo proroghe nella prossima Legge di bilancio, la “maxi” detrazione d’imposta al 75% prevista per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici andrà ad esaurirsi con la fine di quest’anno. Chi intende usufruire dell’agevolazione edilizia deve accelerare i pagamenti per evitare brutte sorprese. Ecco quali interventi copre

Quello che devi sapere

Come funziona il bonus barriere

Introdotto per la prima volta con la Legge di bilancio 2022 (legge n. 234/2021) dapprima con un orizzonte temporale limitato ad un anno, lo sconto fiscale si applica attualmente sull’installazione di ascensori, montacarichi, piattaforme elevatrici, rampe, scale e servoscale. Nonostante la misura sia pensata per semplificare la mobilità soprattutto per le persone con difficoltà di deambulazione, per far scattare il bonus non è necessario che il richiedente o un componente del nucleo familiare sia portatore di disabilità.

 

Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: “Cosa ci dobbiamo aspettare dalla prossima legge di bilancio”

Come funziona il bonus barriere

La forma attuale dell'incentivo

La Legge di Bilancio varata per il 2023 ha prolungato la durata del beneficio di altri 2 anni fino al 31 dicembre 2025, limitando tuttavia il numero degli interventi agevolabili. Come previsto dal Decreto "Agevolazioni fiscali" (decreto-legge n. 39/2024) il bonus barriere architettoniche prevede ad oggi la ripartizione in 10 quote annuali di pari importo sulla spesa sostenuta.

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Limiti di spesa

A non aver subito modifiche in questi anni sono invece i limiti di spesa che dipendono dalla tipologia di abitazione. Per i lavori eseguiti dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025 si va da un massimo di 30mila euro, moltiplicati per il numero delle unità, sui condomini che ospitano più di 8 appartamenti ai 40mila euro se gli interventi insistono su meno di 8 appartamenti. Il tetto massimo di spesa su cui applicare il 75% di sconto, pari a 50mila euro, riguarda gli edifici unifamiliari o i singoli appartamenti.  

Estensione per uffici e negozi

Ma non ci sono solo abitazioni le private. A poter richiedere il bonus barriere architettoniche sono anche i proprietari di negozi e uffici destinati ad attività professionali, commerciali o con altri utilizzi previsti nel decreto ministeriale 286/1989. 

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La norma sui condomini

Come si può richiedere il bonus per i condomini? In questo caso è necessario il via libera della maggioranza dei presenti nell’assemblea con almeno un terzo dei millesimi. Al condominio è vietato inoltre opporsi a interventi realizzati da un singolo proprietario, a proprie spese, per l’installazione di pedane o montascale nell'abitazione. 

L'obbigo di asseverazione

A prescindere dal tipo di edificio, l’avvio dei lavori che dà diritto al riconoscimento del bonus al 75% è subordinato al rilascio di un’asseverazione da parte di tecnici abilitati. L’attestazione serve a sincerarsi sulla conformità dell’opera rispetto a criteri di accessibilità, visitabilità e adattabilità ai sensi del sopracitato decreto ministeriale. 

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Pagamenti tracciabili

Un altro requisito per ottenere la detrazione d'imposta riguarda la modalità di pagamento dell’intervento da effettuare con bonifico "parlante" dedicato. Nella compilazione va citato, come riferimento normativo, l’articolo 119-ter del Decreto Legge 34/2020.

Fine dell’agevolazione nel 2026?

Al momento non emergono indicazioni sul rinnovo dell’agevolazione. Di conseguenza chi non riesce a ultimare gli interventi entro la fine di quest’anno, potrà contare, per i pagamenti futuri, solo sulle detrazioni ancora valide per la ristrutturazione edilizia con le aliquote previste dal 2026 in avanti. Vale infatti la regola che l’eventuale agevolazione scatta nell’anno in cui sono compiuti i pagamenti. 

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Le altre agevolazioni presenti

Sul fronte delle barriere architettoniche è in ogni caso possibile ottenere una detrazione Irpef applicabile a lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Come confermato dalla Legge di bilancio 2025, il bonus ristrutturazione si presenta con un’aliquota al 50% detraibile in 10 anni per un tetto di spesa fino a 96mila euro sostenuta dai “titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale”. Per le seconde case lo sconto cala al 36%.

Superbonus

Per quanto concerne gli interventi edilizi rimane la possibilità di avvalersi del Superbonus che per quest’anno osserva un’aliquota la 65%. Per far scattare l’agevolazione l’intervento deve riguardare esclusivamente i condomini, le persone fisiche proprietarie di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari e le onlus. Ad essere coperti dal bonus sono solo alcuni interventi per i quali è stata presentata, entro il 15 ottobre 2024, la Comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila). Nel caso di condomini occorre infine aver adottato la delibera assembleare.

 

Per approfondire: Dal bonus psicologo al bonus elettrodomestici, in autunno sussidi per 2 miliardi: l’elenco

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