It Wallet, ok del Garante della Privacy: ecco i prossimi documenti caricabili sull'app IO
EconomiaIntroduzione
Il Garante della privacy ha dato l’ok a due bozze di decreti predisposti dalla Presidenza del Consiglio riguardanti l’infrastruttura del Wallet digitale, inserita nel piano operativo del Pnrr, avviando così la fase di sperimentazione.
Intanto, la piattaforma del portafoglio elettronico continua ad espandersi, puntando sull’utilizzo della Cie come strumento di identificazione. Ecco cosa sapere
Quello che devi sapere
Cos’è l’IT-Wallet
IT-Wallet nasce come vero e proprio portafoglio digitale, presente nell'app IO, destinato a raccogliere certificazioni e atti ufficiali, pronti per essere mostrati quando necessario. Lo scopo principale è semplificare l’accesso ai servizi, sia pubblici che privati, rafforzando la tutela dei dati e stimolando lo scambio tra imprese, cittadini e pubblica amministrazione. In prospettiva, la piattaforma verrà armonizzata con il portafoglio digitale europeo, atteso entro il 2026
Per approfondire: IT Wallet, a breve sarà possibile caricare nell'app nuovi documenti, ecco quali
Cosa include
Ad oggi IT- Wallet include la patente di guida, tessera sanitaria, carta europea di assicurazione sanitaria e documento di disabilità europeo. Le funzioni rimangono ridotte: la patente dematerializzata, ad esempio, permette di condurre il veicolo ma non ha ancora valore di documento identificativo come la versione cartacea. L’esecutivo, comunque, è impegnato a potenziarne gli usi
Per approfondire: IT Wallet, portafoglio digitale disponibile per tutti: come caricare i documenti
L’ok del Garante della Privacy
A questo proposito il Garante della Privacy ha espresso parere favorevole a due schemi di decreto sul nuovo IT-Wallet, dichiarando però che “data la complessità dei trattamenti e i rischi elevati sono necessarie garanzie specifiche per tutelare i diritti e le libertà dei cittadini”
Le richieste
A questo proposito, poi, va detto che il Garante ha richiesto la chiara definizione dei compiti dei vari soggetti coinvolti nei trattamenti dei dati, insieme all’adozione di misure capaci di prevenire utilizzi non autorizzati o aggiuntivi rispetto a quanto strettamente necessario al funzionamento del Sistema. Il Garante sottolinea inoltre che dovrà valutare le soluzioni tecniche e organizzative indicate in un decreto del Dipartimento per la trasformazione digitale, finalizzate a garantire la conformità al GDPR e a mantenere un livello di sicurezza proporzionato ai rischi, previa realizzazione della valutazione d’impatto sulla protezione dei dati. Sarà inoltre necessario il coinvolgimento dell’Autorità anche per il regolamento che definirà le procedure amministrative di registrazione all’IT-Wallet e per il decreto relativo all’impiego dei cosiddetti Servizi Remunerativi, ossia le offerte a pagamento delle imprese. Al termine della fase sperimentale, la Presidenza del Consiglio dovrà presentare una relazione che riporti eventuali criticità riscontrate e le azioni correttive messe in atto
Quali saranno i documenti che verranno caricati
Avviata la fase di sperimentazione, gli utenti potranno caricare Isee, titolo di studio, certificati di residenza e iscrizione alle liste elettorali. In un futuro non troppo lontano, però, entreranno nel Wallet anche la carta d’identità elettronica e altri certificati scolastici e universitari. Il vero problema, però, resta l’accesso ad oggi possibile solo tramite Spid o Cie, con l’Europa che chiede però sistemi più sicuri che prevedano anche l’uso di strumenti fisici
Quali sono i problemi da risolvere
Per fare in modo che il progetto possa diventare realtà, però, ci sono prima dei problemi tecnici da risolvere. L’avvocata specializzata in Pubblica Amministrazione digitale Patrizia Saggini ha fatto notare per esempio, che “i database pubblici centralizzati dell’Anis – anagrafe nazionale istruzione superiore – contiene solo i titoli di studio conseguiti dal 2010 in poi”
Quando parte il wallet europeo
Mentre l’Italia cerca di accelerare i tempi, il progetto europeo ha invece previsto come deadline il 2026. Dal prossimo anno il portafoglio varrà in tutta Europa e servirà non solo quando si viaggia ma anche per iscrizioni online a bandi e concorsi europei sia per i cittadini che per le aziende
Gli obiettivi dell’IT Wallet
Come si legge sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale, l’IT-Wallet è un sistema che razionalizza e migliora l'identità digitale e l'accesso a documenti e servizi pubblici in Italia che saranno disponibili in formato digitale e sempre a portata di smartphone, in un formato sicuro e facilmente accessibile. L’obiettivo è quello di semplificare l’accesso e l’erogazione di servizi pubblici e privati, digitali e fisici, facilitando la presentazione e la verifica della propria identità digitale e delle proprie credenziali. Per il governo l’IT-Wallet è fondamentale e può essere uno strumento strategico per anticipare l’identità digitale europea che, come detto, partirà dal 2026. Grande priorità in questo senso sarà data alla carta d’identità elettronica, mentre lo Spid sembra destinato a un ruolo secondario
Per approfondire: Carta d’identità e Spid, cosa cambia e quali sono i costi