Introduzione
Avere un conto corrente, in banca o alle Poste, oggi è praticamente indispensabile: lo si può infatti usare per pagare bollette, ricevere lo stipendio, gestire l’affitto, pagare le tasse e fare acquisti online. Eppure non mancano i costi nascosti a cui fare attenzione: ecco cosa sapere.
Quello che devi sapere
Mancanza di trasparenza
Secondo uno studio di Segugio.it, nonostante la normativa europea e le regole di Bankitalia obblighino le banche a pubblicare il foglio informativo (sia sul sito che negli estratti conto), questo documento non è sempre facilmente reperibile né standardizzato, rendendo i confronti difficili. Infatti
- Solo il 65% dei conti analizzati include il foglio informativo direttamente nella pagina prodotto;
- La quota sale al 70% tra le banche tradizionali, ma scende al 60% tra quelle online;
- Nel 35% dei casi mancano informazioni chiare su voci come canone annuo, carta di debito, prelievi agli sportelli ATM e bonifici via Internet banking.
Per approfondire: Conti correnti, quali sono i più cari e quali i più economici: l’indagine
I costi
Secondo un'indagine di Bankitalia del 2023:
- Un conto presso sportelli bancari costa in media 100,7 euro l’anno, in calo di 3,3 euro rispetto al 2022 (primo ribasso dopo 7 anni di aumenti);
- I conti online restano molto più convenienti: 28,9 euro l’anno, con un divario medio di 71,8 euro rispetto ai conti tradizionali.
La corsa ai rincari, però, potrebbe ripartire nel 2025. Per questo, oltre ai documenti ufficiali, ogni correntista dovrebbe sempre controllare il riepilogo delle spese annuali inviato dalla propria banca, così da verificare se il conto è davvero adatto al proprio profilo di utilizzo.
Per approfondire: Conti correnti, via libera unanime alla proposta di legge alla Camera. Ecco cosa cambia
Occhio a come si usa il conto corrente
Un conto corrente oggi non rappresenta più un mezzo per far fruttare i propri risparmi, come sottolinea Altroconsumo. L’epoca in cui il denaro lasciato fermo produceva interessi è ormai tramontata: per questo, nella maggioranza dei casi, i rendimenti riconosciuti sono praticamente nulli. A questo proposito la testata consiglia di mantenere sul conto soltanto l’importo indispensabile a coprire le uscite ordinarie. Le somme eccedenti, invece, è più saggio destinarle a strumenti finanziari capaci di valorizzare meglio i risparmi, evitando che rimangano inattivi e proteggendoli dall’erosione dovuta all’inflazione
Conservare sempre la documentazione
Ricevute, estratti conto, comunicazioni della banca: è sempre meglio archiviare tutto, almeno per 5 anni, e conservare i documenti in modo ordinato, anche in formato digitale. Questo non solo aiuta a tenere traccia delle spese e delle condizioni applicate, ma è fondamentale per eventuali modifiche unilaterali del contratto
Sempre meglio i bonifici online
Se ancora si preferisce andare in filiale per fare un bonifico, forse è il momento di cambiare. Le operazioni eseguite online sono generalmente molto più economiche rispetto a quelle fatte allo sportello. Un bonifico fatto allo sportello, infatti, può arrivare a costare tra i 6 e i 10 euro, mentre online spesso è gratuito
Domiciliare sempre le spese
La domiciliazione bancaria delle bollette è un servizio quasi sempre gratuito che permette il pagamento delle utenze in automatico, senza code e senza commissioni. Basta autorizzare l’addebito diretto sul conto e il gioco è fatto. Luce, gas, acqua, telefono, internet: in questo caso tutto verrà pagato puntualmente. In più, molti fornitori di servizi applicano sconti o agevolazioni se si sceglie la domiciliazione
La scelta della carta di credito
Le carte di credito non sono tutte uguali, soprattutto sul fronte dei costi. Alcune applicano un canone annuo elevato, altre prevedono spese per i prelievi o interessi consistenti sul credito rateizzato. Non basta limitarsi alla proposta standard della tua banca: è bene valutare alternative diverse e mettere a confronto le condizioni offerte dai vari emittenti. Per questo vanno sempre controllate con attenzione voci come l’importo del canone annuale; le commissioni richieste per ogni operazione; il tasso d’interesse legato ai pagamenti a rate, se si utilizza questa modalità; i servizi aggiuntivi compresi (coperture assicurative, programmi fedeltà, rimborsi in cashback). In questo modo si possono scoprire opzioni più convenienti rispetto a quelle proposte direttamente dalla propria banca
Il prelievo
A prima vista carta di credito e carta di debito possono sembrare strumenti simili, ma sul fronte dei prelievi in contanti i costi cambiano parecchio. Con la carta di debito, come ad esempio il Bancomat, i prelievi dagli sportelli automatici della propria banca sono in genere gratuiti. La carta di credito, invece, comporta spesso commissioni alte, anche fino al 4% dell’importo prelevato, a cui si aggiungono interessi immediati. La regola pratica è chiara: usare la carta di debito per ritirare contante e riservare la carta di credito agli acquisti, soprattutto per spese online o quando si è in viaggio. Evitare di adoperarla come “bancomat alternativo” può tradursi in un bel risparmio. Attenzione anche ai prelievi su ATM di altre banche: le commissioni extra variano in genere tra 1 e 2 euro per operazione. Per ridurre al minimo queste spese, è bene prelevare sempre dagli sportelli della propria banca o del proprio gruppo. Se non si hanno sportelli vicini e facilmente accessibili, valutare l’idea di spostare il conto verso un istituto con una rete più ampia o che garantisca prelievi gratuiti fuori circuito
Evitare di andare in rosso
Anche uno scoperto di pochi giorni può costare caro. Quando si va in negativo, la banca addebita:
- interessi passivi (anche molto elevati);
- commissioni di istruttoria veloce;
- altre spese accessorie.
Inoltre, se non si ha concordato un fido, un eventuale scoperto non autorizzato può diventare un problema anche in termini di affidabilità creditizia.
Su Insider: Il conto corrente è (quasi) un diritto: cosa cambia con la nuova legge