Mediobanca, Cda rifiuta nuova Ops di Mps: prezzo inadeguato

Economia
Aleksandra  Georgieva

Aleksandra Georgieva

Nel frattempo, Monte dei Paschi raggiunge il primo obiettivo nella sua proposta su Mediobanca. A seguito del rilancio, che prevede un corrispettivo in denaro, l’adesione all’offerta da parte degli azionisti ha superato la soglia del 35%, attestandosi al 38,5%

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Il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca prende atto dell’incremento dell’offerta da parte di MPS, ma ribadisce il proprio no all’operazione. Nel frattempo, Monte dei Paschi raggiunge il primo obiettivo nella sua proposta su Mediobanca. A seguito del rilancio, che prevede un corrispettivo in denaro, l’adesione all’offerta da parte degli azionisti ha superato la soglia del 35%, attestandosi al 38,5%. L’Opas lanciata da MPS ha dunque superato il livello minimo necessario per il successo dell’operazione.

Chi ha aderito all’offerta?

Oltre agli azionisti già coinvolti, si sono aggiunti la Cassa Previdenziale dei Medici (Enpam), che detiene il 2%, la holding Edizione della famiglia Benetton (altri 2%) e la famiglia Tortora con l’1,1%. Queste adesioni si sommano a quelle già depositate da Delfin e Caltagirone (L'APPROFONDIMENTO SU MPS-MEDIOBANCA).

Mediobanca boccia ancora l’offerta di MPS

Secondo il CdA, il rilancio in contanti “esprime una valorizzazione di Mediobanca che non riconosce in maniera adeguata il valore intrinseco dell’azione, anche alla luce delle prospettive del Piano industriale esteso al 2028”. Inoltre, “non remunera adeguatamente il contributo che Mediobanca apporterebbe alla creazione di valore della combined entity”.

In sintesi, il concambio proposto da Rocca Salimbeni, sia in contanti che in azioni, “continua a trasferire sugli azionisti di Mediobanca gran parte dei rischi legati al raggiungimento degli obiettivi strategici definiti da MPS”.

Il nuovo corrispettivo, si legge ancora, “non è dunque di per sé sufficiente, anche alla luce dei rischi di dissinergie e di distruzione di valore che caratterizzano l’offerta, a modificare la precedente valutazione di non congruità e inadeguatezza” già espressa dal board nei mesi scorsi.

 

 

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