Estate 2025, in calo gli affitti brevi: aumentano i prezzi e cambiano le abitudini

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Per questa estate italiana che si avvia alla sua conclusione, i primi numeri dell’Istat scattano una fotografia positiva del settore turistico. Ma ci sono anche grandi cambiamenti, come certificato dalla contrazione del mercato degli affitti brevi, i cui i prezzi sono aumentati in media da 154 a 167 euro a notte. E, come riporta Il Sole 24 Ore, gli annunci online quest’estate sono diminuiti. Ecco tutti i dati e le tendenze emerse fino ad ora

Quello che devi sapere

Calano gli annunci e i tassi di occupazione

Il Sole 24 Ore per la sua analisi ha utilizzato i dati dell’Associazione dei gestori affitti brevi (Aigab) che si basa sulle analisi di Airdna sugli annunci pubblicati. E, secondo questi dati, in Italia nei mesi estivi si è registrato un lieve caloNel trimestre giugno-agosto gli annunci sono stati di 508mila unità, cioè 10mila in meno rispetto ad agosto 2024 e 14mila in meno sul dato massimo di 522mila registrato a giugno 2024. È poi in lieve calo anche il tasso di occupazione, passato dal 64 al 63%. 

 

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I dati variano molto da regione a regione

L’andamento, però, non è omogeneo su tutto il territorio nazionale. La Sardegna, ad esempio, tiene i livelli del 2024. La Puglia registra volumi di affitto breve più elevati dello scorso anno, ma con tariffe più basse. La Liguria vede invece una netta discesa. E in calo sono anche Emilia Romagna e Toscana. In Campania si registrano prezzi mediamente più alti (189 euro a notte contro 176 euro del 2024), ma con un calo dell’occupazione (dal 61% al 58% di quest’anno). Diminuisce anche la permanenza media degli ospiti, in linea con quanto accede anche negli alberghi.

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Le tariffe

Se si guarda alla tariffa media nazionale per una notte, poi, si vede che questa è passata da 154 a 167 euro, sempre con differenze importanti tra le regioni: dai 200 euro in Toscana ai 131 euro dell’Emilia Romagna.

 

Aigab conferma l’aumento dei prezzi e le presenze più basse nelle case affittate a breve termine, con prenotazioni che sono sempre più vicine al momento del soggiorno. Il mercato, secondo il presidente di Aigab, “soffre il calo degli arrivi stranieri, ad esempio dalla Germania”. E cambiano anche le scelte degli italiani perché chi può pagare le vacanze in appartamento sempre più spesso sceglie l’estero, con destinazioni come Grecia o Spagna. “Altri, invece, rinunciano, riducono i pernottamenti oppure spostano le prenotazioni a giugno o settembre per pagare meno”, spiega Marco Celani, presidente di Aigab.

Le abitazioni disponibili

C’è da considerare comunque che, secondo stime della stessa Aigab, le abitazioni disponibili per gli affitti brevi in Italia sono circa 640mila e di queste solo 200mila sono date in gestione. Inoltre, le  nuove norme e l’aumento della cedolare, passata dal 21 al 26%, potrebbero aver contribuito a dissuadere alcuni proprietari dal proseguire un’attività che comporta adempimenti fiscali e burocratici e che può risultare onerosa.

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Il calo delle presenze, soprattutto al mare

Arrivano poi altri dati su questa estate italiana. Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, dice che “non è un’estate straordinaria come quella del 2024. Anche se il bilancio si farà alla fine della stagione con i dati conclusivi sui flussi turistici. Il calo delle presenze, tra il 5 e il 10%, si rileva soprattutto nelle località balneari, quelle solitamente più frequentate. Si cercano soluzioni di vacanza diverse. La montagna invece è andata bene”.

Un sondaggio Izi evidenzia poi come 11 milioni di italiani, vale a dire più di un quinto, abbia rinunciato alle vacanze, a causa dei rincari. Le più penalizzate sono state le località di mare, dove un italiano su quattro ha rinunciato alle spiagge per i costi troppo elevati. E il 70% di chi ha cercato mete alternative all’estero lo ha fatto proprio per i costi troppo elevati in Italia. Per il 57,4% degli intervistati a pesare sono stati proprio i rincari degli alloggi, mentre per il 49% quelli dei ristoranti e per il 42,5% i costi dei servizi in spiaggia sono risultati proibitivi. Gli italiani risultano essere ora orientati, sempre più, sulle vacanze in bassa stagione o su vacanze più brevi e low cost.

 

Per approfondire:

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