Caro scuola, 370 milioni di euro in prestiti personali per spese legate all'istruzione
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In vista del ritorno sui banchi da metà settembre, molte famiglie fanno i conti con le spese per la scuola, dalle rette di iscrizione all’acquisto di libri di testo e accessori. Come evidenzia un’analisi condotta dai portali Facile.it e Prestiti.it, sono in aumento le richieste di finanziamento personale: negli ultimi 12 mesi hanno raggiunto un giro d'affari di 370 milioni di euro, il 15% in più rispetto al 2024. Ecco tutti i dati
Quello che devi sapere
L’analisi di Facile.it/Prestiti.it
Stando alle stime elaborate dai due siti specializzati, su oltre 750mila richieste raccolte nell’ultimo anno, i prestiti crescono per numero e importi medi. I finanziamenti destinati a coprire le spese scolastiche sfiorano i 7mila euro (6.916), un incremento di 3 punti percentuali rispetto al dato del 2024.
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Sempre più giovani chiedono prestiti
L’analisi prende poi in esame l’età media dei richiedenti che all’atto della firma si attesta sui 38 anni e mezzo. Sale inoltre a un terzo la quota di giovani under 30 che richiedono l’accesso al finanziamento, dato che suggerisce come la domanda di prestiti arrivi sempre di più dagli studenti stessi. Dal punto di vista anagrafico, il comparto formazione preso in esame, che include oltre alla scuola anche università, master e corsi post-laurea, vede una platea di richiedenti con un’età inferiore di 5 anni rispetto a coloro che fanno domanda per altre finalità, 43 anni e mezzo.
Circa la metà dei prestiti richiesti da donne
Per far fronte ai crescenti rincari sulle spese di istruzione, il 45% dei profili analizzati fa capo a un campione femminile. Lo studio evidenzia come il dato risulti più elevato rispetto alla totalità delle domande per prestiti personali dove il 70% arriva da uomini. Come affermano gli esperti di Facile.it a Skuola.net: “Una percentuale così alta di richiedenti donne non è legata solo al fatto che si pensi all’istruzione dei figli ma anche al fatto che sovente si paghino master o corsi di specializzazione post-universitari per rientrare nel mondo del lavoro con ancora più qualifica dopo la maternità”.
Università e post-laurea
I costi lievitano man mano che si scalano i vari livelli di istruzione: a pagare il conto più salato sono sempre più spesso gli studenti universitari e chi pur avendo un titolo accademico in tasca ritiene indispensabile proseguire la formazione per entrare nel mondo del lavoro. “Il fatto che i giovani investono sullo studio anche attraverso un prestito personale da un lato significa che le nuove generazioni non sono disposte a rinunciare alla propria formazione, dall’altro è sinonimo di consapevolezza sulle opportunità offerte dal settore del credito a consumo”, aggiungono gli esperti Facile.it.
Alloggi universitari
Secondo una stima dell’Unione nazionale consumatori (Unc) basata su dati Istat, i costi per gli alloggi universitari balzano del 6% sul 2024, la seconda peggiore performance annua e al primo posto dei rialzi rispetto al 2023 con +13,6%
Rincari sui libri
Tornando alla scuola dell’obbligo, le indagini confermano come i libri di testo rappresentino la voce di spesa maggiore per le famiglie. L'importo medio per studente si attesta oggi sui 580 euro alle medie e 1.250 alle superiori. Il prezzo dei libri scolastici è destinato a salire del 2,8%, superiore al tasso di inflazione programmata per il 2025, pari all’1,8%. Per le scuole superiori vanno poi considerate spese aggiuntive, dai dizionari ad un elenco, spesso corposo, di letture “facoltative”. Nei mesi scorsi l'Antitrust ha criticato l’editoria italiana accusandola di prezzi in crescita, poca concorrenza, ostacoli al mercato dell'usato e sconti limitati.
I ricavi del settore cresciuti del 13% in 10 anni
L'introduzione del digitale non ha portato i benefici sperati: il 95% delle classi utilizza ancora la versione cartacea insieme all'ebook, quest'ultimo concesso in licenza e non rivendibile. Nonostante il calo della popolazione scolastica (-7% dal 2019) i ricavi del settore sono cresciuti del 13% in 10 anni, soprattutto a causa del rincaro dei prezzi che ricade sulle spalle delle famiglie. Secondo il Codacons, a pesare sono anche le scelte didattiche, dal tasso di cambio nei testi adottati dai docenti al numero eccessivo di nuove edizioni disponibili sul mercato.
Penne, matite, evidenziatori
Non va meglio per quanto riguarda i prezzi del comparto accessori. Penne, matite ed evidenziatori salgono di quasi il 7% (6,9%) sul 2024, record rispetto a un anno fa e anche nel confronto con il 2022 (+16,6%) e con il 2021 (+24,2%).
Quaderni e risme di carta
La situazione sembra più rosea per quadernoni e risme di carta che costano per il momento l’1,5% in più rispetto a un anno fa, l’incremento minore tra i prodotti monitorati. Tuttavia i consumatori pagano ancora i mega rincari del 2022 (+9,8%) e del 2023 (+7,5%). Rispetto al 2021 il prezzo sale del 20,3%.
I prezzi dei prodotti da cartoleria
Il Codacons sottolinea infine altri rincari del reparto cartoleria: per uno zaino griffato la spesa può superare i 200 euro, mentre può sfiorare i 40 euro il prezzo di un diario per l’anno scolastico 2025/2026.
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