Nel secondo trimestre 2025 il Pil italiano è calato dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti, ma resta in crescita dello 0,4% su base annua. La crescita acquisita per il 2025 si attesta così a +0,5%, mentre in Francia nello stesso periodo il Pil è salito dello 0,3%
Nel secondo trimestre del 2025 l’economia italiana ha registrato un lieve rallentamento. Secondo i dati diffusi dall’Istat, il Pil corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato è sceso dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre è aumentato dello 0,4% su base annua. La stima conferma i dati preliminari diffusi il 30 luglio. Il calo congiunturale segna un’inversione di tendenza rispetto al +0,3% registrato nei primi tre mesi dell’anno.
Impatto negativo domanda estera, consumi piatti
La contrazione del Pil nel secondo trimestre 2025 è legata soprattutto al calo del commercio estero. La domanda estera netta ha infatti avuto un impatto negativo di 0,7 punti, con esportazioni diminuite dell’1,7% e importazioni aumentate dello 0,4%. I consumi delle famiglie, delle istituzioni sociali private (Isp) e della spesa delle amministrazioni pubbliche sono rimasti stabili. Positivi invece gli investimenti, cresciuti di 0,2 punti (con una crescita sul trimestre precedente dell’1%) e la variazione delle scorte per 0,4 punti. Dal lato del valore aggiunto, sono risultate in diminuzione sia l’agricoltura, silvicoltura e pesca dello 0,6% sia l’industria dello 0,3%, mentre i servizi sono rimasti stazionari.
Crescita acquisita allo 0,5% per il 2025
Alla luce degli ultimi dati, come riferito dall’Istat, la crescita acquisita per il 2025, ovvero quella che si otterrebbe se il Pil non registrasse variazioni per la restante parte dell’anno, risulta pari allo 0,5%.
Il confronto con la Francia
Nel frattempo, nello stesso periodo, l’economia francese ha registrato una crescita dello 0,3%. Lo ha reso noto l’istituto statistico Insee nella sua rilevazione finale, che conferma il tasso di crescita stimato in precedenza. Il dato è in linea con le attese degli economisti e segue una crescita nel primo trimestre dello 0,1%.