Introduzione
Nonostante lo sviluppo tecnologico, la maggiore scoperta dell’evasione fatica a tradursi in incassi da parte del Fisco. Stando all’ultimo rapporto sulle entrate dello Stato realizzato dalla Corte dei Conti, su 72,3 miliardi di irregolarità accertate nel 2024 sono stati versati appena 12,8 miliardi, il 17,7% del dovuto totale. Ecco perché
Quello che devi sapere
Riscossione delle cartelle al palo
Come evidenzia l’analisi, contenuta nei volumi che accompagnano la relazione sul Rendiconto Generale dello Stato, la riscossione delle cartelle esattoriali lo scorso anno non è andata oltre 1,3 miliardi sui 40,7 accertati
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Aspettativa di successive rottamazioni
Secondo l’organismo contabile, tale fenomeno trova una duplice spiegazione “altamente probabile”. In primo luogo, i contribuenti che hanno pendenze con il Fisco ripongono “radicate aspettative di successive rottamazioni”. C’è poi la convinzione di poter “eludere la successiva azione esecutiva”. "Mediamente le riscossioni delle imposte richieste a seguito di comunicazioni di irregolarità (non annullate) sembrano costituire poco più del 16% totale richiesto. Si tratta, dunque, di una percentuale alquanto limitata degli importi complessivamente dovuti e non versati: le cause di tale fenomeno dovrebbero formare oggetto di attenta analisi", afferma la Corte dei Conti
Verifiche di Agenzia delle Entrate 2019-21
Come dimostrano i dati sul fronte degli accertamenti condotti dall’Agenzia delle Entrate sulle Dichiarazioni dei redditi, la tendenza all'evasione è ormai in atto da alcuni anni. Nel 2021 per esempio, l’ente di riscossione ha contattato per irregolarità relative all’imposta sui redditi circa 2,1 milioni di contribuenti-persone fisiche. Degli oltre 4 miliardi e mezzo di euro di importi dovuti, i versamenti si sono fermati a quota 448 milioni, meno del 10% di quanto contestato
Società di persone e di capitale
Non va meglio per quanto riguarda le società di persone, in regola sul 60% dei versamenti. Delle oltre 50mila comunicazioni di irregolarità inviate, pari a 53 milioni di imposte pendenti, risultavano saldati 4 milioni e mezzo di euro, appena l’8,42%. Sulle società di capitali, la Corte dei Conti rileva invece una fetta minima di irregolarità, intorno al 7%, per il periodo d’imposta 2021. Meno di una attività su dieci, tuttavia, ha versato al Fisco il dovuto sulle dichiarazioni contestate, pari a 2,1 miliardi
Irregolarità sull’Iva
Oltre alle imposte sui redditi, le irregolarità contenute nel rapporto della Corte dei Conti investono l’Iva. Delle comunicazioni inviate dall’Agenzia, circa 1,4 milioni, per un totale di 9,6 miliardi, sono stati versati circa 1,7 miliardi, il 17,26% del dovuto. L’ammanco ha prodotto cartelle per 5,7 miliardi, più o meno la cifra riscossa nel triennio 2019-21 (5,2 sui 30 miliardi contestati)
Solo l’1,4% delle aziende riceve visite fiscali
La lotta al sommerso mostra segnali di affanno se si guarda anche al numero di attività professionali oggetto di controlli fiscali. Secondo l’analisi sulle entrate pubbliche della Corte, ogni anno solo 1 azienda su 71 viene sottoposta a controlli sostanziali da parte del Fisco. "Risulta dunque del tutto evidente come le probabilità di essere concretamente soggetti a controllo siano molto ridotte", afferma la Corte che alla politica sembra lanciare un doppio messaggio: potenziare gli organici ed evitare condoni
C.Conti: "Rilievo sull'effettiva deterrenza"
Nonostante lo sviluppo tecnologico, appena 129mila contribuenti con attività professionali sui 9 milioni totali sono state sottoposte a ispezioni fiscali. A calare sono di conseguenza le riscossioni sulle imposte accertate, passate in un anno da 13,2 a 5,1 milioni. “Il rapporto tra la numerosità dei contribuenti e il numero dei controlli effettivamente eseguiti ha grande rilievo ai fini dell'effettiva deterrenza che l'azione di accertamento sostanziale esercita sul comportamento dei contribuenti medesimi”, evidenzia la Corte dei Conti
I settori dove avvengono meno controlli
Dall’agricoltura ai servizi: sono diversi i comparti dove le visite fiscali risultano sporadiche. Nel commercio e ristorazione, sanità e intrattenimento le percentuali di controlli oscillano in media tra 1,3 e 1,7 aziende oggetto di ispezione ogni cento
Aziende più piccole
Per quanto riguarda poi le aziende più piccole sottoposte agli indicatori di affidabilità (Isa), un controllo su 20 investe le costruzioni mentre uno su 50 gli intermediari immobiliari
Come sono cambiati gli strumenti di lotta all'evasione
Eppure gli strumenti ci sono e aumentano per capillarità. Oltre alle tradizionali ispezioni presso le sedi dei contribuenti, le attività di controllo sono oggi più numerose, a partire dal tutoraggio per le grandi aziende. Sul fronte dei controlli finanziari di conti correnti e investimenti, la Corte dei Conti calcola che nel 2024 sono stati 4.558, in crescita rispetto ai 3.540 dell'anno precedente. Dati che hanno portato ad accertare una quota maggiore di evasione accertata, passata in un anno da 176 a 248 milioni di maggiori imposte emerse
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