Analisi dei mercati contadini: i benefici ambientali ed economici

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L’indagine Coldiretti/Campagna Amica conferma che la vendita diretta tramite i mercati contadini è un modello molto efficace: genera redditi fino al 20%, riduce lo spreco alimentare, favorisce la diversificazione produttiva e rinforza il legame comunitario. Un sistema che promuove sostenibilità, educazione alimentare e supporto ai piccoli agricoltori, in linea con le sfide globali della sicurezza e della responsabilità ambientale

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Gli agricoltori aderenti al progetto MAMI (Mediterranean and African Markets Initiative) insieme all’indagine  presentata ad Addis Abeba, durante il vertice ONU sul tema dei mercati contadini, evidenzia benefici economici significativi. Il 46,7% dei produttori ha registrato un aumento del reddito fra il 10% e il 20%, mentre per il 24,4% il balzo supera il 20%. Il canale di vendita diretta non solo favorisce il contatto col consumatore, ma consente ai produttori di ottenere margini più solidi grazie all’eliminazione degli intermediari.

Spreco alimentare ridotto e multifunzionalità agricola

La vendita diretta favorisce l’adozione di buone pratiche: oltre il 50% degli agricoltori ha diversificato la produzione introducendo nuove varietà, mentre il 49% ha attivato processi di trasformazione, contribuendo alla riduzione dello spreco alimentare. Secondo Coldiretti e dati Ispra, la filiera corta taglia il 60% dello spreco rispetto alla distribuzione tradizionale. Inoltre, il 25% dei produttori vende interamente la propria produzione al mercato, mentre solo il 2,2% scarta prodotti invenduti: il restante li trasforma, conserva o consuma internamente.

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Impatto sociale: mercato come fulcro di innovazione e comunità

I mercati contadini si rivelano luoghi di promozione culturale oltre che commerciale: circa metà degli agricoltori ha mostrato interesse verso la multifunzionalità, coinvolgendo iniziative educative, culturali e comunitarie. Il 75% degli intervistati intende ampliare la gamma dei prodotti e partecipare a più mercati, segnalando una crescente attitudine all’innovazione e alla partecipazione sociale. Carmelo Troccoli, direttore generale di Coldiretti e Campagna Amica, ha affermato: “È un modello vincente e mutuabile in altri Paesi, che valorizza il tessuto urbano, sostiene i piccoli produttori e promuove un’alimentazione più consapevole”.

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