Tasse sui lavoratori dipendenti, ecco quanto pesano sulle famiglie: i dati

Economia
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Introduzione

In oltre il 90% dei casi le tasse e i contributi che vengono pagate dalle famiglie dei lavoratori dipendenti sono prelevati alla fonte: ciò vuol dire che questi sono dedotti dalla busta paga lorda, oppure sono inclusi negli acquisti quotidiani di beni e di servizi.

 

A dirlo è un’elaborazione realizzata dall’Ufficio studi della Cgia, che ha evidenziato come in questi casi si tratti di tasse prelevate alla fonte, come per esempio l'Irpef o i contributi versati all’Inps, oppure "nascoste" come l’Iva, le accise, e altre ancora. E dunque, solo in poco meno di un caso su dieci l'operazione avviene consapevolmente, cioè per mezzo di un pagamento in contanti oppure online, o ancora presso uno sportello bancario oppure postale.

Quello che devi sapere

Il peso fiscale sulle famiglie

L’elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia si basa sull’anno in corso: secondo l’associazione degli artigiani e delle piccola imprese nel 2025 il peso fiscale complessivo che grava su una famiglia italiana tipo composta da due lavoratori dipendenti con un figlio a carico è pari a 20.231 euro.

 

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Un esempio di calcolo delle imposte

Per arrivare a questa stima la Cgia ha preso in esame una potenziale famiglia di lavoratori dipendenti, composta da due coniugi con un figlio a carico. I due posseggono un’automobile a testa, e ognuna percorre annualmente 15mila km. Inoltre hanno un’abitazione di proprietà con una metratura di 110 metri/quadrati. Si è aggiunto quindi un Isee stimato in 22.834 euro e risparmi tra conto corrente, titoli di Stato e altri prodotti pari a 60mila euro. Per il calcolo delle addizionali Irpef sono state utilizzate le aliquote medie nazionali, mentre per il calcolo della Tari si è applicata quella del comune di Milano.

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Come sono divise le spese

Analizzando questa famiglia-tipo, emerge come tra tasse prelevate alla "fonte" - dunque ritenute Irpef, contributi previdenziali e addizionali Irpef - il gettito sia pari a 12.504 euro, il 61,8% del totale. Se a questo si aggiungono le tasse "nascoste" - Iva sugli acquisti, accise, contributo al Sistema Sanitario Nazionale dall'Rc auto, imposta Rc auto, canone Rai - nelle casse dello Stato finiscono altri 7.087 euro, pari al 35 per cento del totale). Dunque l'importo complessivo prelevato dalla busta paga lorda di questi due coniugi è pari a 19.591 euro, cioè il 96,8 per cento del prelievo totale. Pertanto, la coppia presa in esame deve tirar fuori fisicamente dal portafoglio poco meno di 640 euro all'anno di tasse, quali bollo auto e Tari, che ha una incidenza sul totale pari ad appena il 3,2 per cento.

Le differenze tra dipendenti e autonomi

Per la Cgia questa elaborazione evidenzia che "il prelievo effettuato con il sostituto di imposta dà luogo a un rapporto tra il fisco e i lavoratori dipendenti molto diverso da quello intrattenuto dai lavoratori autonomi che, per loro natura, sono chiamati a pagare in misura consapevole la gran parte del proprio carico fiscale; ciò determina nel cosiddetto popolo delle partite Iva un'insofferenza nei confronti delle tasse molto superiore a quella manifestata dai dipendenti". L'associazione ha poi aggiunto che l'Irpef, anche se è l'imposta che garantisce il maggior gettito per l'erario, incide sulle entrate fiscali complessive solamente per circa il 30 per cento: dunque sul restante 70 per cento la possibilità di evadere può essere imputata a tutti i contribuenti.

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La pressione fiscale rapportata al Pil

Dall’analisi condotta dalla Cgia emerge inoltre che, secondo l’associazione, "rimaniamo tra i più tartassati nell'Ue". Nel 2024 la pressione fiscale in Danimarca era al 45,4 per cento del Pil, in Francia al 45,2, in Belgio al 45,1, in Austria al 44,8 e in Lussemburgo al 43. Considerando tutti i Paesi membri dell’Unione europea, l'Italia si posizionava al sesto posto con un tasso del 42,6 per cento del Pil

La media Ue e il confronto con Francia e Germania

Confrontando la situazione italiana con quella degli altri grandi Paesi dell’Unione europea, emerge come solo la Francia presenti un carico fiscale superiore al nostro. Gli altri, invece, hanno un livello inferiore: in Germania il peso fiscale sul Pil era al 40,8 per cento - cioè 1,8 punti in meno rispetto al dato Italia - mentre in Spagna al 37,2, 5,4 punti in meno. Il tasso medio in Ue, invece, era al 40,4, 2,2 punti in meno della media nazionale italiana.

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Quanti sono i contribuenti Irpef

Guarda ai dati più generali, emerge come in Italia i contribuenti Irpef siano 42,5 milioni: di questi 23,8 milioni sono lavoratori dipendenti, 14,5 milioni sono pensionati, 1,6 milioni sono lavoratori autonomi e altri 1,6 milioni sono percettori di altri redditi. A livello territoriale l'area che ne conta di più è Roma, con 2,9 milioni di contribuenti Irpef, di cui 105.000 sono autonomi. A seguire si trovano Milano con 2,5 milioni di contribuenti, di cui 96.260 autonomi, e Torino con 1,6 milioni contribuenti di cui 62.000 autonomi.

 

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