Scuola, i docenti possono richiedere il bonus Continuità Didattica: cos'è e quanto vale

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

C’è un incentivo in ambito scolastico che scade nelle prossime settimane e che può interessare molti docenti: si tratta del bonus Continuità Didattica, introdotto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Ecco chi può richiederlo e come fare domanda.

Quello che devi sapere

Cos’è il Bonus Continuità Didattica

Ma cos’è il Bonus Continuità Didattica? Si tratta di un incentivo rivolto ai docenti di ruolo che, nel triennio 2021/22 – 2023/24, hanno scelto di non cambiare sede scolastica per permettere così agli studenti di avere una figura di riferimento stabile. Quest’iniziativa vuole sottolineare l’importanza della continuità nel percorso formativo degli alunni, sia riducendo l’instabilità dovuta alla mobilità del personale scolastico che sostenendo gli insegnanti che restano nelle stesse sedi per più anni consecutivi.

 

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I requisiti per ottenere il bonus

Per poter ottenere il contributo, gli insegnanti sono tenuti a soddisfare due condizioni imprescindibili:

  • Mancanza di spostamenti: non aver domandato mutamenti di sede o incarichi temporanei nel periodo di tre anni che va dal 2021-22 al 2023-24;
  • Numero di giorni di servizio: il docente deve aver totalizzato almeno 480 giornate di attività lavorativa complessiva nello stesso lasso di tempo.

 

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Come inviare domanda

I docenti che intendono avvalersi di tale opportunità sono tenuti a redigere un modulo di autodichiarazione accluso alla disposizione ministeriale. Una volta completato il facsimile, è necessario trasmetterlo per posta elettronica all'indirizzo e-mail della propria istituzione scolastica, non oltre il termine ultimo del 18 agosto 2025. Ciascun insegnante è obbligato a controllare con cura i dati forniti, poiché asserzioni mendaci possono comportare responsabilità legali e la privazione del vantaggio. Le amministrazioni scolastiche si occuperanno di raccogliere le istanze e di inoltrarle agli uffici preposti, i quali procederanno all'accertamento dei presupposti e al conseguente versamento del premio.

A quanto ammonta

L’importo del Bonus Continuità Didattica varia tra i 200 e 500 euro. La cifra non è fissa perché ci sono alcuni fattori da considerare. Tra questi:

  • Numero di docenti beneficiari;
  • Risorse complessivamente disponibili;
  • Contrattazione d’istituto che stabilisce i criteri interni di ripartizione

Il ministero erogherà i fondi agli Istituti e saranno poi questi ultimi a erogarli ai singoli docenti.

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Rafforzare la presenza dei docenti negli stessi istituti

L’iniziativa del Ministero dimostra una volontà politica chiara: rafforzare la permanenza degli insegnanti negli stessi istituti scolastici. Questa stabilità - è il ragionamento - influisce positivamente sul rendimento degli studenti, migliora la coesione didattica e riduce anche la frammentazione educativa.

Per i docenti provenienti da provincia diversa

Sempre nello stesso ambito si segnala che per l’anno scolastico 2024-25 è previsto un ulteriore riconoscimento economico per quei docenti residenti o domiciliati in una provincia diversa da quella della scuola di titolarità, a condizione che non abbiano presentato alcuna domanda di mobilità nel quinquennio 2018/19 – 2022/23. Per questa categoria, il DM 258 del 30 settembre 2022 ha stanziato un budget di 30 milioni di euro, di cui 20 milioni già assegnati tramite il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF). I pagamenti di questo bonus saranno predisposti attraverso il cedolino unico degli interessati che sono stati individuati dal Sistema Informativo del MIM che li ha selezionati in quanto in possesso dei requisiti previsti.

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La Carta docente

Non mancheranno anche gli altri bonus per i docenti, come ad esempio la Carta docente. Nata da un’iniziativa del Ministero dell'Istruzione prevista dalla Legge 107 del 13 luglio 2016, punta a sostenere economicamente i docenti, per valorizzarne il ruolo professionale. I soldi erogati (che fino all’anno scolastico 2024-2025 ammontavano a 500 euro) possono essere impiegati per l’acquisto di libri, testi digitali, riviste, hardware, software, e per l’iscrizione a corsi di aggiornamento e qualificazione professionale, corsi di laurea, master universitari. Possono inoltre finanziare l’accesso a rappresentazioni teatrali e cinematografiche, musei, mostre, eventi culturali e spettacoli dal vivo.

Come cambia dal prossimo anno

Con l’introduzione dell’articolo 6-bis, approvato durante l’esame al Senato del decreto legge n-45, diventato poi la legge n.79 pubblicata in Gazzetta Ufficiale, è stato ampliato l’utilizzo del bonus Carta docente: dal prossimo anno scolastico, gli insegnanti potranno acquistare anche prodotti dell’editoria audiovisiva, una categoria finora esclusa dal ventaglio di opzioni disponibili. Inoltre, si prevede un cambio dell’importo annuale, che non sarà più di 500 euro ma verrà determinato in base a un calcolo proporzionale che terrà conto del numero totale degli aventi diritto e delle risorse finanziarie a disposizione.

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Criteri più stretti per i commercianti

Attenzione però alle regole più stringenti per i commercianti: secondo la normativa, infatti, i fornitori di beni e servizi dovranno trasmettere le fatture entro 90 giorni dalla validazione dei buoni, pena la decadenza dal diritto al rimborso. Una disposizione transitoria stabilisce che per i crediti maturati prima dell’entrata in vigore della legge di conversione (dunque da ieri, 7 giugno 2025), gli esercenti avranno comunque 90 giorni di tempo dalla data di entrata in vigore per presentare la documentazione necessaria. L’obiettivo è quello di garantire una gestione più efficiente del sistema, che dispone di 396 milioni di euro per il 2025.

 

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