Banche, rinnovo contratto dirigenti: aumento stipendi da 20mila euro

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Nei giorni scorsi è stato raggiunto dalla Fabi (la Federazione autonoma bancari italiani) e dalle altre organizzazioni sindacali First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin con l’Abi (Associazione bancari italiani) un accordo per l’aumento della retribuzione dei circa 6.500 dirigenti dipendenti delle banche. Lo stipendio minimo passa da 65.000 euro a 85.000 euro, con un aumento di 20.000 euro, pari al 31% in più. Lo spiega la stessa Fabi, con un comunicato

Quello che devi sapere

Gli incrementi

Un primo incremento, pari a 15.000 euro (+23%), verrà riconosciuto già dal prossimo 1 agosto, con la retribuzione minima lorda annua che, quindi, salirà intanto a 80.000 euro. La seconda tranche invece arriverà da gennaio 2026, e sarà di altri 5mila euro. Quindi, nel complesso, il minimo lordo annuale passerà - come detto - da 65mila a 85mila euro

 

Per approfondireOcse, in Italia salari a -7,5% dal 2021: "Crescita sotto la media da 25 anni"

Le tutele

È stata inoltre posta molta attenzione alle tutele, a cominciare dal riconoscimento del trattamento economico anche per la gravidanza a rischio. Il documento prevede inoltre l’aumento del 50% del periodo di comporto (cioè il periodo massimo di assenza per malattia nel quale il lavoratore ha diritto a tenere il posto) in caso di disabilità riconosciuta. Sale a 24 mesi l’aspettativa (che è un istituto diverso dal periodo di comporto, e può essere richiesta direttamente dal lavoratore) non retribuita per malattie oncologiche o di analoga gravità

pubblicità

La formazione

Attenzione specifica, poi, si legge sempre nella nota Fabi, “verrà data al tema della formazione con le banche che attingeranno maggiormente al fondo paritetico interprofessionale Fondir, in modo da garantire una formazione adeguata ai cambiamenti e alle innovazioni nel settore bancario"

Sileoni: “Professionalità decisive per il funzionamento del sistema"

“Questo accordo è un altro tassello della nostra strategia complessiva sulla contrattazione. Dopo aver rinnovato lo storico contratto nazionale di categoria a novembre 2023, completato il 14 luglio con il testo coordinato, portiamo a casa un risultato altrettanto significativo per i dirigenti bancari. Parliamo di professionalità decisive per il funzionamento del sistema del credito, spesso alle prese con carichi di lavoro enormi, livelli di stress elevati e aspettative crescenti da parte dei vertici aziendali. Il settore bancario sta attraversando una fase di cambiamento epocale, segnata da profonde innovazioni tecnologiche e dal riassetto degli equilibri interni al sistema bancario, nell’ambito del cosiddetto risiko, ragion per cui il ruolo dei dirigenti è ancora più strategico: contribuiscono a garantire continuità operativa, tenuta organizzativa e attuazione delle trasformazioni nei territori e nelle strutture aziendali. È giusto che tutto ciò venga riconosciuto anche sotto il profilo retributivo. Le relazioni sindacali, ancora una volta, dimostrano la loro centralità e la capacità di tutelare tutti, senza lasciare indietro nessuno”, commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni

pubblicità

Per i dipendenti

Il 14 luglio Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin con l’Abi hanno anche firmato l’accordo per il testo coordinato relativo al contratto collettivo nazionale di lavoro dei 300mila lavoratori bancari italiani, rinnovato il 23 novembre 2023 (quello cui faceva riferimento Sileoni nella nota precedente). Lo scrive la Fabi in un comunicato, parlando di "un passaggio tecnico, ma centrale che rende pienamente operative tutte le novità previste dal rinnovo del 23 novembre 2023, in vigore fino al 31 marzo 2026"

La riduzione dell’orario

L'accordo definisce, con una lettera inviata dall’Abi alle organizzazioni sindacali, la norma che riguarda la riduzione dell’orario di lavoro per i dipendenti part-time. Il nuovo contratto collettivo aveva portato, per i lavoratori a tempo pieno, da 37 ore e 30 minuti a 37 ore l’orario settimanale, pari a mezz’ora in meno per settimana a partire dal giorno 1 luglio 2024. Per i 'part-time' la riduzione verrà riconosciuta, dal 1 gennaio 2026, con un aumento dello stipendio, cioè con un ricalcolo, su base individuale, del trattamento economico (paga oraria) spettante per l’orario pattuito ridotto; durante il periodo transitorio, erano stati riconosciuti permessi retribuiti proporzionali alla mancata riduzione di orario

pubblicità

Il lavoro straordinario

Per quanto riguarda il lavoro straordinario - spiega la Fabi - verrà modificata, sempre dal 1 gennaio 2026, la paga oraria - sempre per tener conto della riduzione dell’orario di lavoro - con la seguente formula: 1/360 della retribuzione annua per ogni giornata diviso 7,4 (e non più 7,5). Quanto all'aumento medio mensile della retribuzione, pari a 435 euro medi mensili, finora riconosciuto, in busta paga, per il 92%, l’ultima tranche, da 35 euro, verrà corrisposta con la retribuzione di marzo 2026

 

Per approfondireStipendi reali a picco in Italia, ecco come dal 2008 è sceso il nostro potere d’acquisto

pubblicità