Bonus mamme lavoratrici, come funziona, a chi spetta e quali sono i requisiti
EconomiaIntroduzione
Novità in arrivo per il bonus mamme lavoratrici. Il decreto del ministero del Lavoro del 30 giugno ha potenziato per il 2025 il sostegno economico alle madri che lavorano. Il nuovo aiuto sostituisce la decontribuzione ed è pensato per dare maggiore liquidità alle famiglie numerose. Sono stati stanziati altri 180 milioni di euro che si aggiungono ai 300 già previsti in manovra. In totale quindi ci sono a disposizione 480 milioni. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Quello che devi sapere
Il bonus da 40 euro
La grande novità è che per ogni mese del 2025 sono riconosciuti 40 euro (fino a 480 euro in anno) a tutte le mamme lavoratrici con due figli fino al compimento dei 10 anni del figlio più piccolo. Il nuovo bonus integra le esistenti esenzioni già previste dalla manovra 2024 per chi ha tre o più figli.
Per approfondire: Bonus mamme lavoratrici, si cambia. A chi spetta e come richiederlo
A chi spetta
Questo bonus spetta alle mamme lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato, determinato e autonome (ma non forfettarie), anche iscritte alle gestioni separate Inps o a casse di previdenza professionali, con un reddito da lavoro inferiore a 40mila euro annui e con almeno due figli, di cui il più piccolo under 10. È riconosciuto anche alle lavoratrici con almeno tre figli, assunte con contratto a tempo determinato oppure autonome o professioniste, anche iscritte alla gestione separata, a condizione che il figlio più piccolo abbia meno di 18 anni.
Per approfondire: Bonus mamme, come potrebbe cambiare la misura. Le novità
Il caso particolare
Per le mamme con tre o più figli e un contratto a tempo indeterminato che già beneficiavano di qualche agevolazione, restano in vigore gli incentivi contributivi strutturali già previsti dalla manovra, che continueranno anche per tutto il 2026. A queste mamme lavoratrici continua a spettare l’esonero totale dei contributi, fino a un massimo di 3mila euro annui, e fino al compimento del 18esimo anno del figlio più piccolo.
A chi non spetta
Il bonus non spetta alle lavoratrici domestiche (colf, badanti e baby sitter). E sono escluse anche le mamme con un solo figlio, anche se disabile, le libere professioniste in regime forfettario, le disoccupate e le pensionate.
Quando arriva il bonus e come chiederlo
L’importo verrà versato dall’Inps direttamente in busta paga in una sola tranche nel prossimo mese di dicembre, per un totale di 480 euro nel caso in cui i mesi di fruizione siano 12, altrimenti a scalare verso il basso a seconda del numero di mensilità spettanti. Si tratta di soldi netti, esenti da tassazione fiscale e contributiva, e non fanno cumulo Isee. Il bonus andrà richiesto con apposita domanda all’Inps, ma al momento manca ancora il decreto che chiarisce questo aspetto. Al vaglio del governo resta anche l’ipotesi di un click day.
Il caso delle mamme con due figli
Per le mamme che hanno due figli, non ci sono differenze tra dipendenti a tempo indeterminato, determinato o autonomo, mentre sono escluse partite Iva forfettarie e altre casistiche già menzionate. Nel 2025 possono accedere al nuovo bonus da 40 euro al mese per ogni mese, o frazione di mese lavorato, a patto che il reddito da lavoro sia inferiore a 40mila euro l’anno e il figlio più piccolo abbia meno di 10 anni. Per il 2026 e 2027 il bonus mensile da 40 euro verrà sostituito da un esonero contributivo sulla quota a carico delle lavoratrici, calcolato sulla retribuzione nel caso delle dipendenti, e sul reddito imponibile ai fini previdenziali per le autonome, fino a un massimo di 40mila euro annui. Il figlio più piccolo deve sempre avere meno di 10 anni. Questa misura è stata resa strutturale dall’ultima manovra.
Il caso delle mamme con tre o più figli
Questa casistica di mamme lavoratrici prevede differenze a seconda della tipologia di lavoro. Per chi ha tre figli o più, e un contratto a tempo indeterminato, è previsto per il 2025 e il 2026 l’esonero totale dei contributi fino a un massimo di 3mila euro annui, fino al compimento dei 18 anni del figlio più piccolo. Una misura identica allo scorso anno. Invece, per le lavoratrici a tempo determinato o autonome, è previsto il bonus da 40 euro al mese se il reddito da lavoro è inferiore a 40mila euro annui e il figlio più piccolo è under 18. Infine dal 2027, le regole diventano identiche per le mamme con tre o più figli, qualsiasi tipo di lavoratrici siano. Ci sarà quindi l’esonero contributivo calcolato su retribuzione o reddito imponibile fino a 40mila euro (come per le mamme con due figli) ma con figlio più piccolo under 18 (e non under 10 come nel caso delle mamme con due figli).
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