Unicredit, Ue: "Obblighi potrebbero violare regole". Salvini: "Non rompano le scatole"

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La Commissione europea ha inviato una lettera all'Italia sul golden power per l'operazione su Banco Bpm. Nello specifico, l'Ue ha sollevato “dubbi” sul fatto che il decreto emanato dal Consiglio dei ministri che impone determinati obblighi all'entità risultante dalla fusione "soddisfi effettivamente le condizioni stabilite e stabilite nell'articolo 21 del regolamento" europeo

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Gli obblighi su Unicredit potrebbero “violare il regolamento Ue sulle concentrazioni e altre disposizioni del diritto dell'Ue”. Così la Commissione europea si è espressa sul golden power per l'operazione su Banco Bpm. L'esecutivo comunitario ha inviato una lettera all'Italia commentando il decreto emanato dalla presidenza del Consiglio dei ministri, che impone determinati obblighi all'entità risultante dalla fusione, derivanti dall'acquisizione di Banco Bpm. Nello specifico, l'Ue ha sollevato “dubbi” sul fatto che “questo decreto soddisfi effettivamente le condizioni stabilite nell'articolo 21 del regolamento" europeo. In particolare, il regolamento sulle concentrazioni stabilisce che “in casi specifici gli Stati membri hanno la capacità e la facoltà di imporre determinate condizioni", "ad esempio, quando lo Stato ha un interesse legittimo", "o quando una fusione presenta un potenziale rischio per la sicurezza pubblica”, ha dichiarato il portavoce della Commissione europea Thomas Regnier. Questo “è anche quanto è stato sollevato dal decreto" italiano su Unicredit, ha aggiunto.

La lettera dell'Ue all'Italia

Come spiega nel dettaglio la nota dell'esecutivo autoritario, la Commissione europea ha riferito nella lettera che “gli Stati membri possono adottare misure appropriate per tutelare interessi legittimi, a condizione che siano compatibili con i principi generali e le altre disposizioni del diritto dell'UE e che siano appropriate, proporzionate e non discriminatorie”. Tale obbligo è “soggetto al vaglio della Commissione, in particolare per salvaguardare la propria competenza ai sensi del Regolamento Ue sul Mercato Interno ed evitare la frammentazione del Mercato Unico", sottolinea l'esecutivo comunitario. "Dopo aver valutato attentamente la risposta dell'Italia, la Commissione conclude in via preliminare che il decreto potrebbe violare l'articolo 21 del Regolamento Ue sul Mercato Interno”, aggiungono. La valutazione preliminare “invita l'Italia a presentare le proprie osservazioni” e “in base alla risposta dell'Italia” la Commissione “valuterà i prossimi passi".

Salvini: “L'Europa non rompa le scatole su Unicredit”

Alla lettera della Commissione Ue ha fatto seguito la dura risposta del vicepremier Matteo Salvini. "Penso che la Ue abbia cose più importanti delle quali occuparsi, per esempio trattare con gli Usa. Quindi invece di rompere le scatole al governo italiano su balneari, spiagge, motorini, auto elettriche e banche si occupi di poche cose, serie e lo faccia bene", ha detto il ministro dei Trasporti. "Il dossier è sul tavolo del ministro Giorgetti che fino a oggi ha lavorato perfettamente e il sistema bancario e creditizio è un asset strategico per il Paese. Quindi l'italia può e deve normare come ritiene senza che da Bruxelles nessuno si permetta di intervenire", ha aggiunto Salvini.

Governo: “Risponderemo all'Ue, spirito collaborativo”

Anche Palazzo Chigi ha risposto con una nota. "In merito alla lettera della Commissione Ue sull'applicazione dei poteri speciali all'offerta di UniCredit per Banco Bpm, il Governo italiano con spirito collaborativo e costruttivo risponderà ai chiarimenti richiesti così come già fatto in sede giurisdizionale dinanzi al TAR nei termini e con motivazioni ritenute già legittime dai giudici amministrativi", riferiscono dal governo.  

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