Incentivi all’autoimpiego, firmato decreto attuativo: le novità

Economia
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Introduzione

Il 12 luglio è stato firmato il decreto che dà attuazione agli incentivi per autoimpiego, lavoro autonomo e professionale previsti dagli articoli 17 e 19 del decreto Coesione. Il provvedimento, finanziato con 800 milioni di euro, passa ora al vaglio degli organi di controllo. Ma cosa cambia?

Quello che devi sapere

"Aumentare la partecipazione al mondo del lavoro dei nostri giovani"

Si tratta di "un'azione di sistema per aumentare la partecipazione al mondo del lavoro dei nostri giovani, in particolare i Neet e i disoccupati, promuovere buone idee d'impresa e accompagnare le nuove iniziative di lavoro autonomo, professionale, imprenditoriale attraverso la formazione, il tutoraggio e l'accesso ad un contributo per l'avviamento delle attività”, ha spiegato la ministra Calderone in una nota. “Una spinta utile anche al passaggio generazionale delle attività di impresa e di lavoro professionale e autonomo che evidenzia il ruolo che questo Governo affida alla capacità di intraprendere, al saper fare e al lavoro di qualità. Qualsiasi forma contrattuale o societaria esso abbia”, ha aggiunto.

 

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Stanziati 800 milioni di euro

Il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Tommaso Foti, ha spiegato che sono stati stanziati 800 milioni di euro "per promuovere l'inclusione attiva e l'inserimento lavorativo attraverso misure specifiche a sostegno dell'avvio di iniziative di lavoro autonomo, imprenditoriale e libero-professionali rivolte ai giovani. Di questi, 700 milioni provengono dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), mentre 100 milioni sono risorse del PNRR, nell'ambito del programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori - parte della missione 5 del piano)”.

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Chi ha diritto agli aiuti

Il provvedimento, nello specifico, è destinato a giovani tra i 18 e i 35 anni che si trovano in condizioni di disoccupazione, inattività o fragilità sociale. Grazie alle risorse stanziate, sarà possibile offrire percorsi formativi e di accompagnamento - in collaborazione con l'Ente Nazionale per il Microcredito - e sostenere concretamente l'avvio di attività autonome, imprenditoriali e professionali su tutto il territorio nazionale.

 

Il decreto Coesione

Come ricorda Il Sole 24 Ore, il decreto Coesione (Dl 60/2024) ha ridisegnato, e aumentato, le agevolazioni sul lavoro in funzione di determinati soggetti considerati più in difficoltà, o distanti dall’occupazione. In particolare sono previsti incentivi per spingere lavoro autonomo, nelle libere professioni e nell’attività d’impresa. In base al decreto Coesione, ci sono due interventi:

  • Autoimpiego Centro Nord Italia e Resto al Sud 2.0. Beneficiari sono giovani under 35, in condizioni di marginalità e difficoltà, oppure inoccupati, inattivi, disoccupati o senza lavoro destinatari delle misure del programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori). Sono previsti finanziamenti per servizi di formazione e accompagnamento alla progettazione preliminare, tutoraggio per l’incremento delle competenze, e veri e propri incentivi sotto forma di voucher, non rimborsabili. In quest’ultimo caso, con Autoimpiego Centro Nord Italia, si può ottenere un importo massimo fino a 30mila euro per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio dell’attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero professionali, in forma individuale o collettiva. Si sale a 40mila euro se si acquistano beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o beni che assicurano la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico. In alternativa si può ottenere un aiuto in regime de minimis per programmi di spese sotto i 120mila, consistente in un contributo a fondo perduto fino al 65% dell’investimento. Se i programmi di spesa sono oltre 120mila e fino a 200mila il contributo a fondo perduto è del 60%.
  • Con Resto al Sud 2.0 è previsto per le attività localizzate nelle aree del Mezzogiorno un voucher di avvio in regime de minimis soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività fino a 40mila euro, che sale fino a 50mila in caso di acquisto di beni e servizi innovativi. È previsto un aiuto in regime de minimis fino al 75% a fondo perduto per programmi di spesa fino a 120mila euro, che per programmi di spesa tra 120mila e 200mila euro scende al 70%.

 

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I destinatari

I destinatari delle misure sopra descritte sono, secondo le stime, circa 15mila, di cui oltre il 65% al Sud. Il contributo a fondo perduto medio è stimato essere di circa 40mila euro, considerato che i destinatari dovranno contribuire finanziariamente ai costi dei piani di investimento in percentuali variabili in base alla localizzazione delle iniziative imprenditoriali.

 

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