Introduzione
Il numero degli sportelli bancari attivi in Italia continua a scendere e, per la prima volta, è calato oltre la soglia psicologica delle 20mila unità. Lo segnala un report del Centro studi di Unimpresa, il cui vicepresidente, Giuseppe Spadafora, ha evidenziato che si tratta di “un segnale allarmante che non può essere ignorato”. “Dietro questa razionalizzazione, che viene spesso giustificata con la digitalizzazione e l’efficienza dei servizi - ha spiegato - si nasconde una progressiva desertificazione finanziaria che penalizza in modo drammatico le aree interne, i piccoli comuni e l’economia diffusa del nostro Paese. Le piccole e medie imprese, così come molti cittadini, continuano ad avere bisogno di un presidio fisico, di un rapporto umano con gli operatori bancari, soprattutto quando si tratta di credito, consulenza o semplici operazioni quotidiane. L’aumento dei promotori finanziari non può compensare il venir meno della rete di filiali, tanto più che questi professionisti non sono accessibili a tutti, né sempre presenti nei territori più fragili”.
Quello che devi sapere
I dati sugli sportelli bancari in Italia
Il report Unimpresa indica che al 31 dicembre 2024, gli sportelli bancari si sono attestati a 19.655, in calo di 505 rispetto all’anno precedente, con una riduzione del 2,5%. La contrazione, che coinvolge soprattutto le banche appartenenti ai grandi gruppi, conferma la tendenza alla razionalizzazione della rete fisica a favore di modelli digitali e consulenziali.
Per approfondire: Conti correnti, quali sono i più cari e quali i più economici: l’indagine
Chi aumenta la propria rete
Si registra invece un forte aumento dei promotori finanziari (+15%), mentre prosegue il calo degli sportelli automatici (ATM) e dei terminali POS, questi ultimi in flessione di oltre 220mila unità. BancoPosta, al contrario, rafforza la propria rete con un lieve incremento di sportelli e bancomat.
Per approfondire: Mps, via libera dalla Bce ad acquisire controllo Mediobanca
I dati su promotori finanziari e Atm
I promotori finanziari sono aumentati da 31.259 a 35.963, con un incremento di 4.704 unità, equivalente a una crescita del 15,1%. Gli sportelli automatici (ATM) sono passati da 37.844 a 36.324, con una contrazione di 1.520 unità (-4,0%). Il numero di negozi finanziari è cresciuto lievemente, da 1.810 a 1.838 (+28 unità, +1,5%). I POS, invece, si sono ridotti da 973.744 a 752.465, registrando un calo di 221.279 unità, pari a una flessione del 22,7%.
Per approfondire: Dentro le partite del sistema bancario in Italia: cosa sta succedendo?
Sistema bancario sempre più selettivo
Secondo Spadafora, “il nostro sistema bancario rischia di diventare sempre più selettivo e distante, attento solo alle grandi realtà urbane e meno incline a servire chi non genera margini elevati. È una deriva che va fermata”, perciò Unimprese chiede “al governo di aprire un tavolo permanente con Abi, Banca d’Italia e associazioni d’impresa per affrontare il tema dell’inclusione finanziaria, prima che diventi un’emergenza sociale e produttiva”.
Per approfondire: Stipendi bancari, in arrivo aumenti medi di 50 euro in busta paga
Il dato storico della flessione degli sportelli bancari
La riduzione degli sportelli bancari passata da 20.160 unità a fine 2023 a 19.655 al 31 dicembre 2024 rappresenta un dato storico. Il calo ha interessato in particolare le banche spa incluse nei gruppi, che hanno chiuso 486 filiali (da 14.956 a 14.470, -3,2%).
La causa della crescita dei promotori finanziari
Anche nel caso della forte crescita del numero dei promotori finanziari, il contributo principale arriva dalle banche spa appartenenti a gruppi bancari, che hanno visto i promotori passare da 28.480 a 32.919 (+4.439, pari a +15,6%). Questo dato conferma un cambio di paradigma nei modelli distributivi: alla riduzione degli sportelli fisici corrisponde un potenziamento della consulenza finanziaria mobile, più flessibile e orientata alla relazione personalizzata
Le banche spa eliminano gli ATM
Anche la significativa flessione del numero degli sportelli automatici (ATM) risulta ancora più marcata se si osservano le sole banche spa nei gruppi, che hanno eliminato 1.831 ATM (da 29.629 a 27.798, -6,2%).
BancoPosta in controtendenza
BancoPosta è l’unica ad aver aumentato il numero dei propri sportelli automatici da 7.978 a 8.225, con un incremento di 247 unità (+3,1%), confermando il proprio ruolo di presidio nei territori.
Il calo dei POS nelle banche spa
Sempre Unimprese segnala che anche nel caso della contrazione del numero dei terminali di pagamento elettronico (POS), il calo è pressoché generalizzato, ma assume proporzioni drammatiche per le banche spa dei gruppi, che hanno visto i propri POS scendere da 816.943 a 596.718, con un crollo di 220.225 unità, pari a una flessione del 27%
Le cause della contrazione
Le ragioni di questa diminuzione potrebbero essere legate a riclassificazioni metodologiche, all’uscita dal mercato di operatori specializzati, o alla sostituzione dei POS tradizionali con tecnologie integrate in smartphone e dispositivi mobili, ma resta comunque un dato che pone interrogativi sulla reale diffusione e disponibilità di strumenti digitali nei punti vendita.
Come si starebbero muovendo le banche
Le banche starebbero scegliendo di intercettare i bisogni delle famiglie e delle imprese fuori dalle filiali, privilegiando l’incontro personalizzato e la costruzione di soluzioni su misura e starebbero cercando di bilanciare il contenimento dei costi con la qualità del servizio, in uno scenario in cui il valore della prossimità è sempre più relazionale e digitale. La sfida è mantenere questo equilibrio, evitando che la razionalizzazione si traduca in esclusione per le fasce più fragili della popolazione.
Per approfondire: Tutte le notizie sulle banche