Assegno inclusione, stop pagamenti per i primi percettori. Calderone: “Contributo in Cdm”
EconomiaIntroduzione
Per i nuclei famigliari che hanno ricevuto dall'Inps l'Assegno di Inclusione a partire dalla sua introduzione, nel gennaio 2024, la fine di questo mese segna la sospensione delle rate. Come previsto dalla Legge 85/2023, il contributo viene erogato per un massimo di 18 mesi, dopo i quali occore attendere 1 mese per presentare una nuova domanda.
Quello che devi sapere
Che cos’è l’Assegno di inclusione (Adi)
Annunciato con il Decreto Lavoro del 2023, l’Assegno di inclusione (Adi) rappresenta insieme al Supporto Formazione e Lavoro (Sfl) uno degli strumenti di contrasto alla povertà introdotti dal governo Meloni in sostituzione del Reddito di cittadinanza. Obiettivo della misura è il sostegno alle fasce deboli “attraverso percorsi di inserimento sociale, formazione e lavoro”. L’entrata operativa della misura, avvenuta ad inizio 2024, ha riguardato le famiglie in condizione di difficoltà economica composte da almeno un soggetto “fragile” non occupabile: minore, over 60, disabile o persona presa in carico dai servizi sociali. L’importo del contributo, previa iscrizione alla piattaforma Sistema Informativo per l'Inclusione Sociale e Lavorativa (Siisl) e sottoscrizione del Patto di attivazione digitale (Pad), dipende da vari fattori: varia da circa 480 a oltre 700 euro mensili.
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Requisiti personali
Al momento della domanda e per tutta la durata dell'erogazione del beneficio, il richiedente deve essere cittadino europeo (o un suo familiare), o cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, o ancora titolare dello status di protezione internazionale. Non solo: deve essere residente in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. Non deve, in aggiunta, essere sottoposto a misura cautelare personale e avere sentenze definitive di condanna nei 10 anni precedenti la richiesta.
Un mese di sospensione, poi nuova domanda
Come ricorda l’Inps, la scadenza prevista a fine giugno non costituisce la fine definitiva dell’Assegno. Dopo un mese di sospensione, a luglio i primi percettori potranno presentare una nuova domanda. In caso di accoglimento della richiesta partirà un nuovo “ciclo” di pagamenti rateali, questa volta di 12 mesi.
Come avviene la comunicazione
Spetta all’Istituto nazionale di previdenza comunicare via sms ai beneficiari in scadenza il raggiungimento delle 18 mensilità insieme a indicazioni operative per la richiesta del rinnovo.
Quanti sono i primi percettori?
Stando agli ultimi dati ufficiali, la sospensione del pagamento potrebbe interessare circa 480mila famiglie che per prime hanno ricevuto il contributo.
Calderone: “Contributo straordinario in Cdm”
La ministra del Lavoro Marina Calderone ha annunciato una norma da portare al Consiglio dei ministri di lunedì 30 giugno che mira a superare il blocco dei pagamenti tra una domanda e l’altra. In caso di via libera, il governo potrebbe inserire “nel primo veicolo normativo utile” un contributo straordinario per i nuclei familiari beneficiari dell’Assegno che nel 2025 vedono la fine del periodo di 18 mesi di fruizione. “Si tratta di un contributo essenziale per il sostegno dei nuclei beneficiari dell'Assegno di inclusione, alla luce della situazione economica globale”, ha affermato Calderone ricordando inoltre le semplificazioni procedurali "per agevolare i rinnovi”.
Come avviene il rinnovo semplificato
Come precisato dall’Inps, un qualsiasi componente maggiorenne del nucleo, intenzionato a ricevere il contributo oltre le 18 mensilità, può presentare la domanda di rinnovo. In assenza di modifiche alla composizione iniziale, la richiesta può essere inoltrata in modalità semplificata, senza l’iscrizione al Siisl né la sottoscrizione di un nuovo Patto di attivazione.
I requisiti economici
Per la domanda di rinnovo, salvo modifiche, dovrebbero restare invariati anche i requisiti economici del nucleo familiare del richiedente:
- Isee inferiore a 10.140 euro annui; un valore del patrimonio immobiliare diverso dalla prima casa non superiore a 30mila euro; un reddito familiare annuo non superiore a 6.500 euro, che sale a 8.190 euro per famiglie con membri over 67 o con disabilità gravi;
- Se la famiglia vive in affitto la soglia arriva a 10.140 euro, a condizione che l'affitto sia dichiarato nella Dsu resa ai fini Isee. Il nucleo deve disporre di un patrimonio mobiliare (investimenti, conti correnti) che non superi i 6mila euro per i single, gli 8mila euro per nuclei di due persone e i 10mila euro per nuclei di tre o più persone. Queste soglie salgono di 5mila euro per ogni componente con disabilità e di 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.
I numeri Adi nel 2024
A partire dai rinnovi del mese di marzo 2024, per l’ottenimento dell’Assegno si è fatto riferimento all’Isee 2024. Nell’intero anno ammontano a quasi 760mila le domande accolte, di cui oltre il 68% da famiglie residenti nel Sud e nelle Isole. A livello di singole regioni, la Campania ha registrato il maggior numero di domande validate: 182mila, superiore all’intero Nord, poco sopra a 100mila. A seguire si colloca la Sicilia con circa 156mila nuclei interessati alla misura di sostegno. Nel Centro sfiorano le 140mila le domande accolte dall’Inps.
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