Lavoro, l'Intelligenza artificiale mette a rischio la Gen Z: i dati

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

La Gen Z è messa sempre più in pericolo, in campo lavorativo, dall’Intelligenza artificiale, soprattutto se si parla di ruoli tech. Il report Future of Jobs 2025 del World economic forum sottolinea che i problemi sono soprattutto per le figure di “entry level”, cioè quelle a inizio carriera, di solito giovani.

 

Come spiega Il Sole 24 Ore, secondo i dati di SignalFire - società di venture capital - nel 2024 le aziende tecnologiche hanno assunto meno neolaureati rispetto al 2023. Il calo è del 25%. Nel frattempo, le assunzioni di laureati nelle startup sono diminuite dell’11% rispetto all’anno precedente. Per Asher Bantock, responsabile della ricerca di SignalFire, esistono “prove convincenti” che l’IA sia un fattore determinante di questi cali: le figure con poca esperienza spesso svolgono attività di routine e a basso rischio che l’IA generativa gestisce bene e di cui può quindi occuparsi.

 

Quello che devi sapere

Come cambiano le assunzioni

Come ha spiegato il New York Times, Goldman Sachs e Morgan Stanley hanno già preso in considerazione, dal 2024, la possibilità di ridurre fino a due terzi le assunzioni di personale junior e di abbassare gli stipendi di quelli assunti perché il lavoro, grazie all’IA, non è più così impegnativo come in passato. Far svolgere all'Intelligenza artificiale lavori umani potrebbe comportare notevoli risparmi per queste aziende. Si stima che banche e alcune aziende tecnologiche spendano dal 60 all'80%, o più, per i lavoratori che ricoprono professioni più soggette all'impatto delle nuove tecnologie.

 

Ma, di pari passo, le aziende tecnologiche hanno ancora più bisogno di professionisti esperti. Secondo il rapporto di SignalFire, hanno aumentato del 27% le assunzioni di professionisti che hanno tra i 2 e i 5 anni di esperienza, mentre le startup hanno assunto il 14% in più di persone con lo stesso livello di anzianità.

 

Per approfondire:

"Chatbot IA possono essere più convincenti degli esseri umani nei dibattiti": la ricerca

 

Le professioni più minacciate dall'Ia

Aneesh Raman, chief economic opportunity officer di Linkedin, sostiene che l’Intelligenza artificiale stia minacciando sempre più quei tipi di lavori che storicamente hanno rappresentato un trampolino di lancio per i giovani lavoratori all’inizio delle loro carriere: “I primi a crollare sono i gradini più bassi della scala professionale”.

 

Non ci sono solo aspetti negativi, però. "Prima o poi, l'intelligenza artificiale creerà moltissimi posti di lavoro. Il World Economic Forum prevede che questo numero potrebbe arrivare fino a 78 milioni di nuovi posti di lavoro", ricorda Raman. " In un nostro sondaggio è emerso che i dirigenti di LinkedIn credono ancora che i dipendenti entry-level portino idee innovative e un nuovo modo di pensare, prezioso", aggiunge.

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I progetti sulle riduzioni di organico

Secondo il report del Wef (Forum economico mondiale), il 40% dei datori di lavoro prevede di ridurre il proprio organico nei settori in cui l’intelligenza artificiale è in grado di automatizzare le attività. Ad esempio, gli strumenti di intelligenza artificiale svolgono i compiti di codifica e debug semplici che i programmatori junior facevano per acquisire esperienza. Non solo: metà dei datori di lavoro prevede di riorientare la propria attività in risposta all'Ia, e due terzi prevedono di assumere talenti con competenze specifiche in materia di Ia.

Fondamentale acquisire le competenze

Ma ci sono delle soluzioni. Per Raman, innanzitutto, bisogna "garantire che i lavoratori acquisiscano le competenze che i datori di lavoro stanno iniziando a richiedere. Stanno emergendo nuovi approcci: la Kogod School of Business dell'American University sta integrando l'Intelligenza artificiale in tutti i suoi programmi di studio e formando i docenti all'utilizzo di strumenti di Intelligenza artificiale, mentre la Carnegie Mellon offre un corso di laurea triennale in Intelligenza artificiale in cui gli studenti seguono lezioni su come sfruttare il potere dell'intelligenza artificiale per renderla utile e vantaggiosa per le persone". I community college di Miami-Dade, Houston e Maricopa Community College "si stanno unendo, creando un consorzio nazionale per l'Intelligenza artificiale al fine di allineare i programmi di studio alle esigenze della forza lavoro e offrire lauree in Intelligenza artificiale applicata, finanziate da aziende come Intel e Microsoft".

 

Per approfondire:

AI, Spitch e la rivoluzione dell'intelligenza artificiale nei contact center

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