Per risolvere le disfunzioni, la Banca Centrale Europea ha imposto all'istituto una serie di "misure di vigilanza". L'obiettivo è quello di migliorare il governo societario, le cui problematiche coinvolgono non solo le funzioni di risk management, compliance e audit ma anche "la struttura e il funzionamento" della dirigenza apicale e del cda. Con questa decisione, la Bce ha chiuso un'ispezione condotta tra ottobre 2022 e marzo 2023, che aveva come oggetto il rischio di credito
“Gravi” e “significative carenze” che “incidono sul sistema di gestione del rischio di credito”. A stabilirlo è stata la Banca Centrale Europea nei confronti della governance della Popolare di Sondrio. Per risolvere le disfunzioni, Francoforte ha imposto una serie di "misure di vigilanza", volte a migliorare il governo societario, le cui problematiche coinvolgono non solo le funzioni di risk management, compliance e audit ma anche "la struttura e il funzionamento" della dirigenza apicale e del cda. Con questa decisione, la Bce ha chiuso così un'ispezione condotta tra ottobre 2022 e marzo 2023, che aveva come oggetto il rischio di credito. Le valutazioni, comunicate alla banca alla vigilia dell'assemblea del 29 aprile sul rinnovo parziale del cda, rappresentano un duro colpo alla governance “territoriale” che da sempre comanda in Valtellina, incarnata dall'ad Mario Pedranzini.
La decisione della Bce
La Popolare di Sondrio ha replicato specificando che "da tempo” l'istituto “ha avviato azioni e misure di rimedio che completerà nei tempi previsti e che la Bce si è riservata di valutare nel tempo in ragione della loro concreta efficacia ed implementazione". Per la Bce però "sussistono gravi carenze nel quadro di governance del soggetto vigilato", i cui organi decisionali "non sono riusciti a istituire un quadro di controllo interno completo, efficace ed affidabile che individui, misuri, monitori e valuti in maniera adeguata i rischi di credito", si legge nella decisione. Secondo Francoforte, le carenze espongono Sondrio "a una potenziale sovrastima dei propri fondi" e "destano preoccupazioni di carattere prudenziale" in merito "all'adeguata valutazione della rischiosità del portafoglio creditizio" e "all'affidabilità" delle indicazioni sulla "qualità degli attivi".
“Rafforzamento dell'efficacia del cda di Sondrio”
Alla Popolare di Sondrio viene quindi chiesto di procedere al "rafforzamento dell'efficacia" del cda e al potenziamento della "sua governance sul quadro di gestione del rischio di credito", attraverso la predisposizione di un piano "che delinei le azioni necessarie" e le relative tempistiche di attuazione. Risultano invece più invasive le prescrizioni con cui viene chiesto di "migliorare la struttura e il funzionamento" del top management (il cosiddetto C-Level) "compresi tra l'altro" l'ad, il capo del risk management e il capo dei crediti. La Bce richiede infatti "una valutazione indipendente" da parte "di un consulente esterno" che dovrà indicare non solo come "evitare la concentrazione di responsabilità e poteri nelle mani di pochi dirigenti", "assicurare un'adeguata separazione" e "chiare responsabilità tra le funzioni dirigenziali chiave" e "migliorare la sorveglianza dei processi decisionali", ma anche esprimersi "sull'adeguata composizione dell'attuale squadra di C-level". Francoforte attende il piano entro il 30 settembre con "azioni" che dovranno "migliorare la struttura e il funzionamento" del top management entro fine 2025.
