Antitrust, multa da 70 milioni a 16 fonderie per cartelli sui prezzi

Economia

Sedici fonderie italiane sono state multate per 70 milioni di euro per aver coordinato i prezzi attraverso un cartello. L’intesa ha favorito aumenti concordati, violando le regole sulla concorrenza

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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato una sanzione complessiva di 70 milioni di euro a 16 società di fonderie italiane e all’associazione di categoria Assofond per aver stipulato un cartello sui prezzi nel mercato dei getti di ghisa. Secondo l’Antitrust, l’intesa, in vigore almeno dal 5 febbraio 2004 fino al 30 giugno 2024, prevedeva lo scambio di informazioni sensibili e la messa a punto di meccanismi congiunti di indicizzazione dei prezzi (“Indicatori Assofond”), usati per coordinare gli aumenti e rafforzare il potere di contrattazione verso i clienti, violando l’articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.

La maxi multa

Nonostante la gravità delle violazioni, che potevano portare a sanzioni fino a circa 600 milioni di euro, l’Autorità ha ridotto l’ammontare complessivo della multa tenendo conto della crisi significativa del settore delle fonderie. Tra le società sanzionate figurano nomi come C2MAC Group, Fonderia Corrà, Fonderie Orazio e Fortunato De Riccardis, Fonderie Guido Glisenti con Lead Time, Pilenga Baldassarre Foundry con E.F. Group, e altri importanti operatori italiani. L’azione dell’Antitrust segue altri provvedimenti simili contro pratiche anticoncorrenziali in diversi settori, sottolineando l’impegno dell’Autorità nel contrastare accordi che alterano la concorrenza a danno dei consumatori e delle imprese.

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