Modello 730 precompilato o ordinario, dalle scadenze 2025 agli esoneri: la guida
EconomiaIntroduzione
Si è aperta la stagione del pagamento delle tasse per milioni di italiani: dalla scorsa settimana sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono disponibili i modelli 730 – ordinari e semplificati – con i dati dei contribuenti che sono già in possesso del Fisco.
Questa è però solo la prima tappa del percorso che porterà al pagamento delle tasse. Dalle scadenze agli esoneri, ecco tutto quello che c’è da sapere
Quello che devi sapere
Che cos’è il modello 730
- Il modello 730 è quello pensato per la dichiarazione dei redditi di pensionati e lavoratori dipendenti. Per i contribuenti è piuttosto vantaggioso perché, in sintesi, non bisogna eseguire calcoli e si ottiene il rimborso dell’imposta direttamente nella busta paga o nella rata di pensione, a partire dal mese di luglio per i lavoratori e da agosto o settembre per i pensionati.
- Qualora si debbano invece versare delle somme, queste sono trattenute dalla stessa retribuzione (sempre a partire dal mese di luglio) o dalla pensione (dal mese di agosto o settembre) direttamente nella busta paga.
Per approfondire: È online la dichiarazione dei redditi precompilata 2025. Caricati 1.3 miliardi di dati
I redditi percepiti nel 2024 che entrano nel 730
- Il modello 730 per la dichiarazione di quest’anno farà riferimento ai redditi percepiti nel 2024. Di quali somme si parla? Come spiega il Fisco, si tratta di:
- redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (per esempio contratti di lavoro a progetto);
- redditi dei terreni e dei fabbricati;
- redditi di capitale;
- redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita Iva (per esempio prestazioni di lavoro autonomo non esercitate abitualmente);
- redditi diversi (per esempio redditi di terreni e fabbricati situati all’estero);
- alcuni dei redditi assoggettabili a tassazione separata (per esempio i redditi percepiti dagli eredi – a esclusione dei redditi fondiari, d’impresa e derivanti dall’esercizio di arti e professioni);
- redditi di capitale di fonte estera, diversi da quelli che concorrono a formare il reddito complessivo, percepiti direttamente dal contribuente senza l’intervento di intermediari residenti
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Altri casi
- Lo stesso modello può essere utilizzato anche in altri casi.
- Può farlo ad esempio chi adempie “agli obblighi relativi al monitoraggio delle attività estere di natura finanziaria o patrimoniale a titolo di proprietà o di altro diritto reale, e/o che sono tenuti al pagamento delle relative imposte (IVAFE, IVIE e Imposta cripto-attività)”. Per questi va compilato il quadro W.
- Può farlo anche chi percepisce “ulteriori tipologie di redditi soggetti a tassazione separata e a imposta sostitutiva”, compilando il nuovo quadro M.
- Lo stesso vale per chi ha percepito “redditi derivanti da cessione di partecipazioni non qualificate, obbligazioni e altri strumenti che generano plusvalenze, nonché plusvalenze derivanti dalle cessioni di partecipazioni qualificate e dalla cessione di cripto-attività”. Qui il quadro da compilare corrisponde alla lettera T
I modelli 730 senza sostituti d’imposta
- Quando non si ha un sostituto d’imposta (come il datore di lavoro nel caso di contratti da dipendenti, che trattiene l’Irpef), il modello 730 può essere presentato dai contribuenti che lo scorso anno hanno percepito redditi di lavoro dipendente, redditi di pensione e/o alcuni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente indipendentemente dall'aver avuto o meno nel 2025 un sostituto d'imposta che possa effettuare il conguaglio. In questo caso nel riquadro "Dati del sostituto d'imposta che effettuerà il conguaglio" va barrata la casella "Mod. 730 dipendenti senza sostituto".
- Possono, inoltre, presentare il 730 senza sostituto d’imposta anche i non titolari di partita Iva che hanno esclusivamente redditi diversi da quelli di lavoro dipendente e assimilati. Per esempio, chi per il 2024 deve dichiarare solo redditi di terreni e/o fabbricati può farlo attraverso il 730.
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I versamenti dei debiti da effettuare tramite F24 e i crediti
- Se nella dichiarazione sono presenti anche redditi da attività lavorative nel settore turistico, così come quelli già menzionati da indicare nei quadri M, T e W, e dalla liquidazione delle relative imposte sostitutive emerga un debito, il versamento delle stesse dovrà essere effettuato tramite il modello F24.
- Nel caso in cui, invece, emerga un credito, la parte di esso non destinata all’utilizzo in compensazione nel modello F24 è rimborsata direttamente dall’Amministrazione finanziaria
La scadenza per la presentazione del modello precompilato
- La scadenza per il 730 precompilato – a cui si accede utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS nell’area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate – è fissata al prossimo 30 settembre 2025. Bisogna presentarlo tramite i servizi telematici del Fisco oppure al proprio sostituto d’imposta, a un Caf o a un professionista abilitato (come al commercialista).
- Bisogna sempre verificare che i dati già presenti nel 730 siano corretti. Se non richiedono modifiche, il contribuente deve semplicemente accettare il modello, altrimenti deve procedere con le integrazioni e le correzioni.
- Da tenere a mente: si possono aggiungere gli oneri detraibili e deducibili non presenti nella dichiarazione precompilata.
Per approfondire: Modello 730 precompilato, ecco come portare in detrazione le spese per la casa
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La scadenza per la presentazione del modello ordinario
- Anche per il 730 ordinario la scadenza è fissata al 30 settembre 2025. Il modello può essere presentato al proprio sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale (in tal caso, il modello va consegnato già compilato), a un Caf o a un professionista abilitato; chi non ha un sostituto d’imposta che possa effettuare il conguaglio deve necessariamente rivolgersi a un Caf o a un professionista abilitato
Chi è esonerato dalla presentazione del modello 730
- Il modello 730 non va presentato se non si deve versare alcuna imposta o se tutte quelle da versare sono già state versate dal sostituto d’imposta, a meno che non si intenda chiedere rimborsi per precedenti crediti o non si abbia diritto a fruire di qualche detrazione o deduzione.
- Per fare qualche esempio: è esonerato chi ha solamente un reddito da abitazione principale, da fabbricati non locati o da pertinenze non coperte dall’Imu; redditi già soggetti a imposta sostitutiva; redditi da assegno di divorzio e separazione (fino a 8.500 euro).
Per approfondire: Detrazione spese mediche nel 730, istruzioni e novità 2025: cosa sapere
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