Acquisti online: da Temu a Shein, i siti di e-commerce cinesi reagiscono ai dazi di Trump
EconomiaIntroduzione
La nuova politica commerciale di Washington potrebbe cambiare i connotati dello shopping in rete che negli ultimi anni ha visto un incremento di articoli a basso costo dall’estero. La piattaforma di e-commerce Temu ha annunciato il blocco della vendita diretta di prodotti dalla Cina agli Stati Uniti dopo che il 1° maggio scorso è scattata la fine delle esenzioni doganali “de minimis” per i pacchi sotto gli 800 dollari di valore
Quello che devi sapere
La decisione di Temu
- Il colosso cinese, gestito dalla società PPD Hodings, che secondo alcune statistiche nel solo 2024 contava 185,6 milioni di utenti americani attivi al mese e 1 milione di pacchi spediti al giorno, si affiderà in futuro a venditori locali per esaudire gli ordini. Per tenere il passo delle richieste, Temu ha annunciato di aver reclutato attivamente aziende Usa con inviti a unirsi alla piattaforma. “Tutte le vendite negli Stati Uniti sono ora gestite da venditori locali, con gli ordini evasi all’interno del Paese. La decisione è pensata per aiutare i commercianti locali a raggiungere più clienti e far crescere le loro attività”, fa sapere
Per approfondire: “Dazi Usa di Trump, Standard & Poor's taglia le stime del Pil mondiale: "Shock al sistema"

L’impatto sui consumatori
- Secondo una stima di DI American Action Forum la stretta sulle piattaforme di shopping low-cost rischia di causare un aumento di costi totali sul consumatore tra gli 8 e i 30 miliardi di dollari con ricadute sul prezzo dei singoli prodotti
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La mossa di Shein
- Dopo la cancellazione voluta dall’amministrazione Trump della soglia esentasse per i pacchi di basso valore, a muoversi è stata anche la “rivale” Shein che negli Usa conta circa 17,3 milioni di utenti attivi al mese. Pur non arrivando a interrompere la fornitura dalla madrepatria, il marketplace online fondato nel 2008 da Chris Xu ha annunciato un balzo dei prezzi fino al 150% su un ventaglio di prodotti
L’avanzata di Temu e Shein
- Senza accordi tra Washington e Pechino, l’impennata dei dazi Usa-Cina rischia di abbattersi duramente sui marketplace che grazie ai prezzi stracciati si sono resi particolarmente competitivi nel mercato americano spingendo la rivale Amazon a lanciare un sito gemello, Haul.
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Le nuove tariffe
- Con l’introduzione dei dazi i pacchi provenienti dalla Cina e da Hong Kong sono destinati a subire tariffe doganali più salate, fino al 145% per le spedizioni tramite i corrieri Dhl o FedEx. A fare i conti con l’inasprimento dagli Usa sono anche le spedizioni postali dopo l’introduzione di una tassa fissa di cento dollari, destinata a raddoppiare dal prossimo mese di giugno
I controlli anti-fentanyl
- Un ulteriore ostacolo alle importazioni dall’estero è rappresentato dal potenziamento dei controlli antidroga. Alla dogana statunitense i prodotti in arrivo dall’estero verranno sottoposti a verifiche per rintracciare i componenti chimici utilizzati per stintetizzare stupefacenti come il fentanyl che negli Usa rappresenta una piaga con 32mila morti per overdose
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Il rischio ingorghi
- Intervistato dalla Reuters il direttore esecutivo dell'International Mailers Advisory Group, Kate Muth, ha messo in guardia dal rischio di “colli di bottiglia” generati dall’inasprimento dei controlli doganali. Di fronte ai timori su eventuali ingorghi le autorità Usa rassicurano sul rispetto dei tempi di consegna nonostante la stretta
Traferire la produzione?
- Sembra escluso almeno per il momento un trasferimento dell’attività per le due aziende, radicate nelle regioni del Guangdong e di Guangzhou sia per quanto riguarda la catena produttiva sia per la logistica. Negli ultimi anni Temu e Shein hanno basato entrambe la loro crescita sul modello di business che taglia fuori grossisti, distributori e rivenditori in favore di un contatto più diretto con il cliente
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L’impatto su Europa e Italia
- La svolta di Temu e Shein si limita per ora agli Usa e i colossi di e-commerce potrebbero decidere di investire su altri mercati, a partire dall’Unione Europa. Con l’approvazione del Digital Services Act (DSA) Bruxelles ha introdotto obblighi di trasparenza e responsabilità a carico delle piattaforme e avviato indagini per verificare il rispetto delle norme sulla sicurezza
Ipotesi su misure concorrenza
- Per contrastare il possibile rischio di concorrenza sleale dalla Cina la Commissione Europea sta valutando diverse ipotesi a partire dall’abolizione dell’esenzione doganale per i pacchi di valore inferiore a 150 euro. Allo studio ci sono inoltre l’introduzione di una tassa sulla gestione di ogni pacco importato che potrebbe ricadere sul consumatore, l’obbligo per le piattaforme di fornire informazioni dettagliate sugli articoli e il riconoscimento dei marketplace come “operatori economici” con maggiori vincoli legali su prodotti venduti da soggetti terzi
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