Dazi Usa di Trump, Standard & Poor's taglia le stime del Pil mondiale: "Shock al sistema"

Economia

La crescita mondiale viene tagliata per il 2025 dello 0,3%, al 2,7%, per il 2026 dello 0,4%, al 2,6%, e per il 2027 dello 0,1% al 3,3%. Tagliato dello 0,5%, all'1,5%, il Pil Usa nel 2025, dello 0,1%, allo 0,8%, quello dell'Eurozona, dello 0,1%, allo 0,5%, quello dell'Italia

ascolta articolo

Ancora previsioni negative alla luce dei dazi americani e delle turbolenze dei mercati. L'agenzia internazionale di rating S&P ha infatti tagliato le stime del Pil globale. Le nuove previsioni includono la tariffa del 10% su tutte le importazioni provenienti da tutti i partner commerciali degli Stati Uniti, ma non quelle specifiche per paese che sono state sospese per 90 giorni; un dazio del 25% sulle importazioni statunitensi di automobili, acciaio, alluminio, prodotti farmaceutici e semiconduttori; e i dazi tra gli Stati Uniti (145% sulle importazioni cinesi) e la Cina (125% sulle importazioni statunitensi). Si tratta di "uno shock al sistema, con impatti concentrati sulla fiducia e sulla formazione dei prezzi" e da cui l'economia reale "sarà sicuramente influenzata" anche se "resta da capire in quale misura". La crescita mondiale viene tagliata per il 2025 dello 0,3%, al 2,7%, per il 2026 dello 0,4%, al 2,6%, e per il 2027 dello 0,1% al 3,3%. Tagliato dello 0,5%, all'1,5%, il Pil Usa nel 2025, dello 0,1%, allo 0,8%, quello dell'Eurozona, dello 0,1%, allo 0,5%, quello dell'Italia. In particolare, la Germania vedrà la sua economia crescere dello 0,1% nel 2025 (-0,2%) e dell'1,2% nel 2026.

L'analisi

"Un cambiamento sismico e incerto nella politica commerciale degli Stati Uniti ha scosso i mercati, alimentando il timore di un rallentamento economico globale" osserva S&P spiegando che "l'aumento delle tariffe all'importazione da parte degli Stati Uniti, le ritorsioni da parte dei partner commerciali, le concessioni in corso e la conseguente turbolenza dei mercati rappresentano uno shock al sistema, con impatti concentrati sulla fiducia e sulla formazione dei prezzi". "L'economia reale ne sarà sicuramente influenzata, ma resta da capire in quale misura" ma comunque l'agenzia di rating prevede un rallentamento significativo della crescita, anche se al momento "non si attende una recessione statunitense". "I rischi per lo scenario di base restano fortemente orientati al ribasso, data la possibilità che l'impatto dello shock tariffario sull'economia reale risulti più ampio del previsto. Anche la configurazione di lungo periodo dell'economia globale e il ruolo degli Stati Uniti al suo interno appare oggi più incerta" conclude l'analisi.

Approfondimento

Pil, Giorgetti: "Economia in ripresa, nostre politiche funzionano"

Economia: I più letti