Spesa farmaceutica, oltre quota 23 miliardi nel 2024: quanto incide sul fondo sanitario
EconomiaIntroduzione
Come evidenzia l'ultimo "Monitoraggio della spesa farmaceutica nazionale e regionale gennaio-dicembre 2024" pubblicato da Aifa, nelle Regioni italiane rallenta il ritmo degli acquisti diretti di medicinali con lo scostamento della spesa ospedaliera che nell’ultimo scorcio dell’anno si è attestato intorno ai 3,6 miliardi di euro: l’11% del Fondo sanitario nazionale (Fsn), circa 3 punti sopra il tetto di spesa programmato. Ecco le Regioni dove la spesa per farmaci è cresciuta in misura maggiore
Quello che devi sapere
Il trend di spesa
- L’analisi dell’Agenzia nazionale del farmaco sottolinea che il dato sugli acquisti diretti da parte delle Regioni “è sicuramente migliore rispetto allo sforamento di circa 4,4 miliardi previsto da osservatori esterni”. Secondo una proiezione basata sui dati del primo semestre 2025, a fine anno la crescita potrebbe attestarsi all’1,5% certificando di fatto la fase di rallentamento “rispetto al 10,5% del Fsn raggiunto lo scorso anno”
Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: “Bastano le pensioni integrative per superare la crisi demografica?”

Acquisti diretti
- Per quanto riguarda i farmaci acquistati direttamente dalle strutture sanitarie a fini di uso diretto per gli assistiti Aifa rileva che nel complesso la spesa, al netto dei gas medicinali, ammonta a 14,6 miliardi di euro
pubblicità
Spesa convenzionata
- Nel 2024 aumenta leggermente anche la spesa “convenzionata”, la quota di farmaci acquistati dalle farmacie e consegnati ai cittadini gratuitamente previa ricetta. Nonostante un anno “nero” sul fronte dei costi sostenuti dalle aziende big pharma, la spesa registra un avanzo di 651 milioni rispetto al tetto di spesa programmato, pari al 6,8% del Fondo sanitario
Aumentano le ricette
- Sull’incremento della spesa convenzionata, pari a 159 milioni nel 2024, contribuiscono i consumi con oltre 7 milioni di ricette in più, +1,3% rispetto all’anno precedente
pubblicità
Quanto vale la spesa complessiva
- Nonostante il rallentamento, la spesa farmaceutica in Italia ha sforato i 23,2 miliardi - comprensiva anche di quella per i gas medicinali -, in aumento rispetto ai quasi 22 miliardi con cui si era chiuso il 2023. Lo scostamento rispetto alle risorse complessive del 15,30% è pari a 2,9 miliardi
Il peso della spesa farmaceutica
- Ad appesantire il conto finale sul Fondo sanitario nazionale è soprattutto l’autorizzazione dei nuovi farmaci che per il loro costo elevato sfuggono al controllo della spesa pubblica e tolgono risorse ad altri aspetti della sanità come l’assistenza e il personale. Sull'andamento della spesa Aifa sottolinea lo spostamento di diversi medicinali dal Fondo per gli innovativi a quello degli acquisti diretti in una tendenza "in linea con quello degli anni precedenti"
pubblicità
Il nodo del payback
- Un ulteriore incremento è testimoniato dal payback, il dovuto dalle aziende farmaceutiche al sistema sanitario pubblico che lo scorso anno ha toccato 1,8 miliardi, 200 milioni in più rispetto al 2023. Sulla legge che chiede ai produttori di pagare la metà dello sfondamento del tetto per la spesa in acquisti diretti di farmaci le aziende presentano puntualmente ricorso
Aifa: “Spesa su nei Paesi avanzati”
- Sullo sfondamento del tetto dei payaback il direttore scientifico di Aifa, Pierluigi Russo, evoca una riforma del sistema di governance della farmaceutica basato sui tetti di spesa. “L’andamento della spesa farmaceutica pubblica in Italia conferma il trend di crescita che rileviamo in tutti i Paesi avanzati e che sconta i costi sempre crescenti dell’innovazione”, spiega Russo che sottolinea gli sforzi di Aifa nel contenere l’aumento di costi, dalla spinta per “l’immissione in commercio di nuovi e meno costosi generici” alla “rinegoziazione del prezzo dei medicinali più datati"
pubblicità
L’andamento dei fondi regionali
- A crescere è inoltre la differenza tra i territori per quanto riguarda la spesa farmaceutica in rapporto ai rispettivi fondi sanitari regionali. Stando al monitoraggio di Aifa, la Lombardia registra il livello più basso, pari al 9,18% del fondo Fsr. Sotto la soglia del 10% si collocano poi Valle D’Aosta e Trento mentre superano il 12% in Campania, Sardegna, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Abruzzo
La tenuta del Sistema sanitario
- L’incremento del Fondo sanitario, pari a 2 miliardi l’anno, rischia di non tenere il passo di fronte alla crescita della spesa farmaceutica: dalle opposizioni ai sindacati, dalle Regioni alle aziende big pharma si moltiplicano gli appelli al governo per lo stanziamento di risorse aggiuntive da destinare alla sanità. In Italia la spesa sanitaria rappresenta circa il 6,5% del Pil, un rapporto al di sotto di altri Paesi Ue
Per approfondire: "Farmaci, arriva il codice Data Matrix contro le contraffazioni: cosa cambia"
pubblicità