Ups annuncia il licenziamento di 20mila persone e la chiusura di 73 suoi stabilimenti
EconomiaA seguito delle crescenti instabilità del quadro macroeconomico attuale, la società statunitense United Parcel Service ha comunica una riorganizzazione societaria. Secondo le previsioni, la svolta porterà a considerevoli risparmi, stimati fino a 3,5 miliardi di dollari nel 2025
Il colosso della spedizione statunitense Ups ha annunciato che nel 2025 dovrà tagliare 20 mila posti di lavoro e intende chiudere 73 stabilimenti affittati e di proprietà entro il prossimo giugno. Dopo l’accordo con Amazon, che prevedeva una riduzione del volume di Ups di oltre il 50% entro il 2026, il gruppo, che ad oggi complessivamente occupa 490 mila dipendenti, ha dichiarato di aver chiuso il primo trimestre del nuovo anno con un utile in rialzo ma ammette di non essere in grado di fornire un outlook sull'intero esercizio a causa dell'incertezza del quadro macroeconomico. I ricavi sono calati a 21,5 miliardi di dollari nei primi tre mesi dell'esercizio, dai 21,7 miliardi di un anno fa, e il margine operativo si è attestato al 7,7%.
Che cosa ci si aspetta
Secondo le previsioni societarie, la riorganizzazione messa in atto dalla United Parcel Service porterà a considerevoli risparmi, stimati fino a 3,5 miliardi di dollari nel 2025, a fronte di oneri legati all'uscita dei dipendenti e alla chiusura dei contratti di locazione stimabili complessivamente in 600 milioni di dollari quest'anno. La scelta del colosso della spedizione, infatti, mira a contenere i costi, proprio a seguito delle tensioni commerciali degli ultimi mesi, giunte al culmine con la guerra commerciale messa in atto dal Presidente Donald Trump. I dazi del tycoon hanno spinto molte società a contenere la spesa, il che a sua volta ha ridotto la necessità di servizi interaziendali e ha danneggiato le prestazioni di Ups nel mercato interno.
