Imposta di successione, cosa cambia: i chiarimenti dell’Agenzia delle entrate
EconomiaIntroduzione
Con una circolare l’Agenzia delle entrate fa il punto sulle modifiche apportate al Testo unico successioni e donazioni (Tus), per razionalizzare l’imposta e semplificare la sua applicazione. Dal ruolo del contribuente fino ai chiarimenti sulle modalità di determinazione dell’importo: ecco tutte le novità
Quello che devi sapere
I cambiamenti per la richiesta di pagamento
- La prima importante novità è che, per le successioni aperte dal 1° gennaio 2025, non sono più gli uffici finanziari a determinare l’imposta e a richiederne il pagamento con avviso di liquidazione, ma sono i soggetti obbligati in base alla dichiarazione di successione a provvedere autonomamente
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Le tempistiche
- Il versamento dell’imposta deve essere effettuato entro 90 giorni dal termine di presentazione della dichiarazione di successione (quindi entro 12 mesi dalla data di apertura della successione, più 90 giorni)
- Per esempio, se una successione viene aperta il 22 ottobre 2025 e la relativa dichiarazione presentata il 15 aprile 2026, il versamento dell’imposta può essere effettuato entro il 20 gennaio 2027 (90 giorni decorrenti dal termine finale del 22 ottobre 2026 per la presentazione della dichiarazione di successione)
- Ammessa la rateizzazione in caso di imposta superiore a 1.000 euro. Il primo versamento dovrà esser pari almeno al 20% della somma complessiva dovuta e successivamente sarà ammessa la dilazione in otto rate trimestrali, che diventano 12 in caso di importi superiori a 20.000 euro
Le aliquote
- Vengono poi date indicazioni anche in merito alla determinazione dell’imposta sulle successioni e si riepilogano le aliquote che si applicano sul valore complessivo netto dei beni e dei diritti devoluti. Ecco i dettagli:
- 4% per il coniuge e i parenti in linea retta sul valore complessivo netto eccedente 1.000.000 di euro per ciascun beneficiario;
- 6% per fratelli e sorelle sul valore complessivo netto eccedente 100.000 euro per ciascun beneficiario;
- 6% per altri parenti fino al quarto grado e affini in linea retta, nonché affini in linea collaterale fino al terzo grado;
- 8% per altri soggetti
Gli uffici competenti
- Inoltre, il Dlgs n. 139/2024 è intervenuto con riferimento all’individuazione dell’ufficio competente per l’applicazione dell’imposta. Si tratta, in particolare, dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate nella cui circoscrizione ricadeva l’ultima residenza della persona deceduta, oppure, se era residente all’estero, l’ufficio nella cui circoscrizione era stata fissata l’ultima residenza in Italia o, se l’ultima residenza non è nota, l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Roma
Le sanzioni
- Viene anche riepilogato l’ammontare delle sanzioni relative a violazioni delle norme sulle imposte di successione e donazione, commesse a partire dal 1° settembre 2024. Il decreto legislativo n. 87/2024 (articolo 4, comma 2) ha infatti modificato varie disposizioni, prevedendo un generale abbassamento delle percentuali applicabili
- La mancata presentazione della dichiarazione di successione è punita con una sanzione del 120% dell’imposta dovuta (prima era tra il 120 e il 240%)
- Se la dichiarazione viene presentata in ritardo di massimo 30 giorni, la sanzione è del 45% (prima era tra il 60 e il 120%)
- In caso di dichiarazione infedele invece, qualora l’irregolarità consiste nell’omissione o nell’indicazione errata di dati rilevanti ai fini del calcolo dell’imposta, la sanzione passa all’80% della differenza tra imposta dovuta e quella dichiarata
- Se l’omissione o l’errore riguarda dati che non influenzano il calcolo dell’imposta, la sanzione è compresa tra 250 e 1000 euro
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