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Bonus elettrodomestici, accesso con Spid o Cie su piattaforma PagoPa: novità e tempistiche

Economia
©IPA/Fotogramma
Manovra, da bonus bebe' agli asili: aiuti per chi ha figli
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Manovra, da bonus bebe' agli asili: aiuti per chi ha figli
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Introduzione

Il 10 aprile, durante l'esame del dl Bollette in Commissione Attività produttive, è stato dato il via libera all’emendamento a prima firma di Silvio Giovine, deputato di Fratelli d'Italia, che sblocca l'incentivo sull'acquisto di elettrodomestici. "Con la modifica introdotta prevediamo che il consumatore possa usufruire dell'agevolazione direttamente con uno sconto in fattura superando il modello del click day. Sarà la piattaforma Pago Pa a gestire il contributo", ha detto Giovine. Ma cosa cambia? E quali sono le tempistiche?

Quello che devi sapere

In cosa consiste il bonus

  • "Garantiamo ai consumatori un accesso immediato e semplificato al contributo che potrà arrivare fino al 30% del costo d'acquisto, per un massimo di 100 euro, che diventano 200 euro per i nuclei familiari con Isee inferiore a 25.000 euro. L'agevolazione favorirà il ricambio degli elettrodomestici più obsoleti, incentivando l'acquisto di prodotti più efficienti e sostenibili, tutelando contestualmente la produzione e l'occupazione in Italia. L'emendamento infatti consente di superare la criticità della classe energetica minima, un aspetto, quest'ultimo, che rischiava di escludere dall'incentivo tantissimi prodotti realizzati in Italia”, ha spiegato Giovine.

Per approfondire:

Bonus elettrodomestici 2025, non ci sarà un click day. 

Clausola a tutela della produzione interna

  • Viene introdotta “una clausola a tutela della produzione interna: il beneficio sarà infatti riconosciuto solo per prodotti realizzati in stabilimenti dell'Unione Europea, con previsione di smaltimento dell'elettrodomestico sostituito purché di classe energetica inferiore a quella di nuovo acquisto, "favorendo un ciclo virtuoso di consumo responsabile”.

In campo PagoPa

  • L’emendamento di Giovine stabilisce poi che la gestione del contributo è operata con la piattaforma informatica di PagoPa (società del ministero dell’Economia) prevista dal Dl 152 2021. Si tratta in sostanza della piattaforma IDPay, che sarà l’evoluzione del cosiddetto “Centro Stella dei pagamenti elettronici” che aveva già gestito l’operazione “cashback” di Stato. I dettagli saranno disponibili solo una volta emanato il decreto attuativo, ma un’ipotesi è che dopo l’accesso con Spid o carta d’identità elettronica (Cie) alla piattaforma di PagoPa, ci si possa prenotare con successiva generazione di una sorta di voucher elettronico, magari attraverso un QR code, da utilizzare presso i rivenditori che dovranno applicare lo sconto in fattura, come ipotizza Il Sole 24 Ore. La previsione di un accesso tramite PagoPa potrebbe complicare la tabella di marcia, ma la società del Mef indica in “qualche settimana” l’orizzonte temporale.

I ritardi

  • Bisogna però sottolineare che occorrerà comunque attendere il decreto attuativo del ministero delle Imprese e del made in Italy di concerto con il ministero dell’Economia perché l’incentivo sia effettivamente fruibile. L’agevolazione per chi acquista grandi elettrodomestici è prevista dall’ultima Legge di bilancio e il provvedimento di attuazione era inizialmente atteso entro fine febbraio. È stato fin qui accumulato un mese e mezzo di ritardo perché il governo ha valutato, dopo l’entrata in vigore della manovra finanziaria, che la norma rischiava di penalizzare i prodotti realizzati in Italia.

 

Le risorse

  • Come spiega Il Sole 24 Ore, le attività istruttorie, di verifica, controllo e gestione delle risorse finanziarie saranno svolte da Invitalia. Sia PagoPa sia Invitalia opereranno sulla base di una convenzione stipulata con il ministero delle Imprese e del made in Italy nella quale sarà ripartito il compenso per la loro attività, nel limite complessivo del 3,8% a valere su 50 milioni di euro (quindi 1,9 milioni). Quindi, detratto il valore massimo riconoscibile a PagoPa e a Invitalia, le risorse effettivamente disponibili per i consumatori ammonteranno a 48,1 milioni di euro.

Le critiche del M5s

  • Non mancano le critiche. “Il bonus elettrodomestici, come M5s, lo abbiamo sempre sponsorizzato sin dai tempi della Manovra, peccato soltanto che l'esecutivo della smemorata Meloni non ha prodotto il decreto attuativo in tempo utile entro il 2 marzo”, spiegano dal Movimento 5 Stelle. “Con la riformulazione di un emendamento al dl Bollette, per il bonus Fdi ora rimuove il riferimento "alla classe energetica B" per l'accesso alla misura e prevede che la gestione del contributo sia operata mediante la piattaforma informatica gestita da PagoPA. Tutto bellissimo, se non fosse che maglie così larghe ci portano dritti in procedura d'infrazione Ue proprio per la classe energetica: non si possono incentivare elettrodomestici non performanti energeticamente. Come per le coperture "fantasy", anche oggi si continua col fantasismo, pure in emendamenti condivisibili. Purtroppo sono fatti così”, spiega in una nota la deputata M5s Emma Pavanelli.

Per approfondire:

Dl Bollette, slitta arrivo in Aula. Da bonus elettrodomestici a fringe benefit, le novità